(Minghui.org) L'uso di strumenti legali per denunciare la persecuzione, chiarire la verità e fare appello è un mezzo importante che utilizzo per chiarire la verità al personale della pubblica sicurezza, della procura e del tribunale.

Chiarire la verità ai pubblici ministeri

Nel 2019 sono stata pedinata e arrestata dalla polizia per aver distribuito informazioni sulla Falun Dafa. La mia casa è stata perquisita illegalmente e sono stata mandata in un centro di lavaggio del cervello per la persecuzione. I funzionari dell'Ufficio 610 e della Divisione di Sicurezza Nazionale hanno cercato di convincermi a scrivere le tre dichiarazioni di rinuncia al Falun Gong, ma io ho rifiutato.

Il giorno dopo sono stata detenuta illegalmente nel centro di detenzione cittadino per un mese. Poi sono stata “rilasciata su cauzione in attesa di processo”. L'ufficiale di polizia incaricato del mio caso mi ha detto che avrebbero sottoposto il mio caso al Procuratore distrettuale e che dovevo recarmi lì se mi avessero chiamato.

Dopo essere stata rilasciata, mi sono recata presso uno studio legale spiegando all'avvocato la verità sulla Falun Dafa (conosciuta anche come Falun Gong). Dopo avermi ascoltata, mi ha informata dicendomi: “L'Ufficio di Giustizia ha delle regole per cui, quando si riceve un caso sul Falun Gong, questo deve essere messo a verbale. Nessun avvocato può difendere l'innocenza di un praticante. Se mi chiede di essere il suo difensore a interim, deve ascoltarmi, avere un buon atteggiamento e accettare di non praticare in futuro, in modo da ottenere la sospensione della pena”.

Allora ho pensato: “Pagare un avvocato per dire che sono colpevole? Non è ridicolo?” Così ho deciso di difendermi da sola e di redigere la mia autodifesa. Dopo averla scritta l’ho inviata al pubblico, al Procuratore e al personale giudiziario. Se questa fosse stata scritta dall'avvocato avrebbe potuto presentata solo in Tribunale. Prima di stilarla mi sono confrontata con gli altri praticanti, i quali mi hanno incoraggiata molto. Così mi sono recata al Palazzo di Giustizia per scaricare il modello in base ai diritti concessi ai cittadini dalla Costituzione cinese per mia situazione personale e con l'aiuto dei miei colleghi, ho scritto la mia dichiarazione di difesa durante il Capodanno cinese.

Dopo il nuovo anno cinese è iniziata la pandemia causata dal COVID e la mia città è stata rigorosamente chiusa. Le agenzie e le unità governative non erano operative e persino l'ufficio postale era stato chiuso. Il primo giorno dopo la riapertura della stazione di polizia, volevo presentare la prima dichiarazione di difesa all'ufficiale di polizia incaricato di gestire il caso, in modo che potesse comprendere la verità. Mi sono recata presso l’ufficio ma mi è stato detto: “Non accettiamo nulla in questo periodo di pandemia”. Ho risposto: “Non c'è problema, gliela spedirò”. Pertanto, la prima dichiarazione di difesa era stata presentata.

Una settimana dopo, l'ufficio postale veniva aperto per due ore ogni mattina, con un limite di una raccomandata per persona alla volta. Così mi recavo ogni giorno in due uffici postali. Quando avevo tempo, andavo anche in tre uffici diversi. Ho impiegato quasi un mese per spedire tutto.

L’agente della mia zona residenziale mi ha chiamata dicendomi: “Vecchia signora, lei è una sciocca. Se invierà altre dichiarazioni di difesa verrà arrestata. Anche se lei non ha paura, io ne ho. Non ne mandi più!” Sorridendo gli ho risposto: “Grazie per la sua preoccupazione. L'ho trasmessa all'ufficiale di polizia incaricato del caso che mi ha detto che l'avrebbe usata come prova contro di me. Ma io gli ho risposto: “Se vuole usarla come prova, posso darle qualche altra copia e farò in modo che anche gli altri agenti di polizia che si occupano del caso ne abbiano una, ma di sicuro non è una prova incriminante!””.

In seguito ho ricevuto un messaggio sul mio telefono: “Salve, abbiamo ricevuto la sua dichiarazione di difesa. Da un'indagine, il suo caso non rientra nella giurisdizione del nostro procuratore. L'ha inviata per errore? La preghiamo di controllare più attentamente e di non ritardare il suo nuovo invio”. Ho pensato: “È un promemoria speciale! Questo Procuratore è salvo”.

L'8 maggio 2020 ho ricevuto un avviso di convocazione dalla Procura distrettuale, con il quale venivo convocata nell'ufficio della stessa per un interrogatorio. La prima cosa che ha detto il Procuratore (donna) è stata: “Il direttore ha già letto il materiale. Lei sarà condannata. Io e un suo assistente svolgeremo il ruolo di Pubblico Ministero”. Poi ho risposto a tutte le sue domande e, in meno di un quarto d'ora l'interrogatorio era finito poiché doveva andarsene. Allora ho aggiunto: “Ho qualcos'altro da dirle”, Ma lei mi ha risposto: “Non ho tempo. Ma, se promette di non praticare più in futuro, posso chiedere al tribunale di concederle la sospensione della pena”.

Ho chiesto: “Vorrei vedere la carta d'identità del vostro Procuratore”. Lei mi ha risposto con disprezzo: “Dubita ancora di noi? Ci vedremo in tribunale”, e poi se ne è andata. Come coltivatore, ovviamente, non mi preoccupavo dell'atteggiamento del Procuratore, ma non mi aspettavo un comportamento così arrogante da parte sua.

Il giorno dopo ho chiamato il Procuratore chiedendo di rivalutare le “prove incriminanti” preparate dall'Ufficio di Pubblica Sicurezza poiché l’indagine e la perizia degli organi di pubblica sicurezza non erano conformi alla legge. Perché lo siano, deve esserci una valutazione qualificata da parte di terzi. Il Procuratore ha risposto affermando: “È quello che abbiamo sempre fatto. Nessuno ha mai chiesto quello che lei esige. La sua richiesta è irragionevole” e ha riattaccato.

Il 20 giugno 2020 ho inviato una petizione di appello al Procuratore intermedio comunale nei confronti del Procuratore distrettuale e del Procuratore aggiunto. Ho anche inviato una copia dell'istanza di appello al Procuratore interessato.

L'accusa recita: “Il Procuratore in questo caso non ha esaminato rigorosamente i fatti del caso nonostante la sua funzione di supervisione legale del Procuratore pur sapendo che l’accusa non aveva alcun elemento incriminante, ma che apertamente ha raggirato la legge per guadagno personale perseguendo illegalmente l'indagato e creando deliberatamente azioni ingiuste e falsi illeciti. Inoltre, ha elencato nove fatti e ragioni per la condanna da parte del Pubblico Ministero per “aver utilizzato un'organizzazione di culto per minare l'applicazione della legge”, senza, per questo, presentare alcuna base legale, e ha perseguito la responsabilità dell'accusato e dell'assistente del Procuratore per sospette violazioni e crimini”.

Il 4 agosto 2020, il cancelliere del tribunale distrettuale mi ha telefonato dicendomi di andare a ritirare una citazione al processo. In altre parole, la Procura intermedia della città si è rifiutata di occuparsi del caso, rinviandolo invece a quella distrettuale per la “revisione e gestione”.

Il giudice donna mi ha chiesto: “Come si chiama il suo avvocato e da dove proviene?”. Ho risposto: “È di Pechino, si chiama ...”, e prima che potessi dire il suo nome, con rabbia a ribattuto: “Se lei fa confusione, emetto immediatamente un mandato per arrestarla. Perché non ha assunto un avvocato locale?” Ho spiegato con calma: “L'avvocato locale non era adatto a me. Il Dipartimento di Giustizia ha una regola che impone all'avvocato di presentare solo dichiarazioni di colpevolezza. Io sono innocente. Come posso pagare un avvocato per difendere la mia colpevolezza?” Non intervenendo ho continuato: “Va bene. Se l'avvocato di Pechino non può difendermi, mi difenderò da solo”. Vedendomi che ero così calma e decisa, ha detto in tono sereno: “Allora così sia, il Tribunale inizierà alle 9:30 del 12 agosto 2020”.

Il Pubblico Ministero ha letto a bassa voce l'atto d'accusa alla corte, accusandomi di aver utilizzato un'organizzazione di culto per minare l'applicazione della legge. Durante il processo, ho chiesto al Procuratore di spiegare cos'è una setta e quali sono le sue manifestazioni. Egli non ha risposto, ma ha chiesto: “Non ha distribuito opuscoli?” Ho chiesto al procuratore di prendere l'opuscolo e di leggerlo, per vedere se il contenuto si riferisse a una setta. Il Procuratore non ha risposto così ho continuato: “Lei dice che distribuire opuscoli mina l'applicazione della legge, ma qual è l’articolo e il comma? Quale legge è stata compromessa?” Il Procuratore ha continuato a non rispondere.

Ho affermato: “L'interpretazione giudiziaria dell'articolo 300 della Legge penale da parte della Corte Suprema del Popolo e della Procura Suprema del Popolo non è valida perché viola la Costituzione e la legislazione. Non può essere usata per giudicare i casi. Le interpretazioni giudiziarie della Corte Suprema del Popolo e della Procura Suprema del Popolo sono anche in contrasto con il fine legislativo dell'articolo 300 della Legge penale, e quindi non hanno nulla a che fare con esso”.

“Spedisco opuscoli che chiariscono la verità, e non c'è alcun danno sociale. Chi si è ferito leggendo gli opuscoli? Nessuno. Se non ci sono vittime, non ci sono conseguenze e non c'è danno per la società, qual è il reato? Quindi, non ho commesso nessun crimine. Le leggi attuali della Cina non affermano esplicitamente che il Falun Gong è una setta. Ho sentito che il documento interno lo stabilisce, perché non osate renderlo pubblico? Avete deciso la legge sulla base di un regolamento interno che non osate rendere pubblico”.

Il giudice mi ha interrotto: “Non voglio che parli di queste cose. Il dibattito è finito”. Il giudice ha chiesto al Pubblico Ministero se avesse qualcosa da dire, e ha risposto: “No”. Cioè, il Procuratore non era in disaccordo con la mia difesa di innocenza e con la mia dichiarazione finale. Il giudice mi ha chiesto: “Si dichiara colpevole?”. Ho risposto: “Sono innocente!” Così ha annunciato: “Il processo è finito e il verdetto sarà annunciato in seguito”. Il cancelliere mi ha chiesto di firmare il verbale del processo sul quale ho scritto: “Non ho presentato, identificato o contro esaminato tutte le prove, compreso l'opuscolo, in tribunale”.

Il 17 dicembre 2020, il cancelliere del tribunale mi ha chiesto di ritirare il verdetto penale, che recitava: “Sono colpevole di aver utilizzato un'organizzazione di culto per minare l'applicazione della legge e sono stata condannata a un anno di prigione e a una multa di 10.000 yuan (circa 1300 euro)”.

Più tardi, in quello stesso giorno, l'ufficiale di polizia che si occupava del mio caso mi ha portato al centro di detenzione della città per arrestarmi e perseguitarmi illegalmente chiedendomi di firmare il mandato di arresto. Ho scritto: “La Falun Dafa è buona! La Verità-Compassione-Tolleranza sono buone!”

L'ufficiale è rimasto senza parole, gli ho detto: “Ora il Falun Gong è praticato in più di 100 Paesi e regioni del mondo. Il libro principale, Zhuan Falun, è stato tradotto e pubblicato in più di 40 lingue. Le persone hanno lodato il Falun Gong non solo per aver migliorato la loro salute fisica, ma soprattutto per aver migliorato la loro moralità. Questa disciplina e il suo fondatore, Li Hongzhi, hanno ricevuto più di 6.000 riconoscimenti da importanti funzionari di Paesi e governi di tutto il mondo. Le persone di tutto il mondo dicono che i principi del Falun Gong; Verità-Compassione-Tolleranza - sono grandiosi! Vi prego di ricordare: “La Falun Dafa è buona, Verità-Compassione-Tolleranza sono buone”.

Insoddisfatta della decisione del tribunale, ho deciso di fare ricorso e ho scritto un appello nel centro di detenzione. Il 24 dicembre 2020 ho presentato il ricorso alla polizia del centro di detenzione, che lo ha trasmesso al Tribunale Intermedio Municipale. Il 20 febbraio 2021 ho ricevuto il suo verdetto finale, che mi riferiva di aver respinto il ricorso e confermato quello originale.

Il 31 marzo 2021 ho ricevuto una notifica al centro di detenzione, da parte del mio ex datore di lavoro, che revocava la mia indennità di pensione. La polizia del centro di detenzione mi ha chiesto informazioni sulla situazione e cosa ne pensassi. Rispondendo ho sorriso: “Grazie per l'interessamento, non ho rimpianti”, e l’agente mi ha mostrato il pollice in su. Il 19 aprile 2021 sono stata trasferita nel carcere femminile provinciale.

Sono stata rilasciata il 15 novembre 2021, dopo aver scontato la mia pena illegale. Lo stesso giorno, il comitato distrettuale per gli affari politici e legali, l'Ufficio giudiziario distrettuale, la polizia distrettuale e altre persone mi hanno portato fuori di prigione. Mi hanno chiesto con severità: “Praticherai ancora il Falun Gong in futuro?”. Li ho guardati e ho risposto solennemente: “Sì!”. Tutti sono rimasti senza parole.

Ho detto: “Voglio ancora fare appello, sono stata condannata ingiustamente. Voi siete tutti funzionari delle forze dell'ordine dello Stato. Voglio esercitare il mio diritto e fare appello secondo la legge!”

La persecuzione che ho subito durante i mesi di detenzione non può essere descritta a parole. Dopo essere tornata a casa, ho pensato di scrivere alle guardie carcerarie. Sentivo che queste persone erano così pietose perché non conoscevano la verità; eseguivano ciecamente le cosiddette istruzioni e gli ordini dall'alto e perseguitavano brutalmente i praticanti del Falun Gong. A metà dicembre, poco prima del nuovo anno cinese del 2022, ho scritto la mia lettera di chiarimento della verità e l'ho inviata a tutte le guardie carcerarie con cui ero entrata in contatto e di cui conoscevo i nomi. Oltre a raccontare i fatti, ho detto loro: “Dovreste comprendere rapidamente la verità della Dafa, dare valore alla moralità, compiere buone azioni e ricevere benedizioni. Dovreste fare del vostro meglio per trattare bene i praticanti del Falun Gong che sono stati ingiustamente imprigionati. Le divinità e i Buddha registreranno le vostre buone azioni. La Dafa vi darà fortuna. È anche un grande riserva di virtù per i vostri parenti e figli. Vi prego di avere a cuore la vita e di abbracciare il futuro!”

In tre anni ho inviato molte lettere al carcere femminile e continuerò a farlo.

Continuare a fare appello e a chiarire la verità

Vivo da sola, e quando sono tornata a casa, mia figlia sentendo che avevo intenzione di presentare un reclamo, si è rifiutata di farmi entrare in casa sua sostenendo che la sentenza era vergognosa, e che veniva spesso umiliata a causa di questa situazione. In un ambiente in cui molte persone credono alla propaganda del PCC senza riflettere, lei si sentiva risentita nei miei confronti e resisteva alla Dafa.

Quando ho contattato i miei parenti, questi si sono rifiutati di rispondere. Tuttavia sapevano che la Dafa era buona e mi sostenevano nella mia coltivazione. Dopo la mia condanna, subendo le intimidazioni del PCC, temevano di essere coinvolti e che il loro lavoro e la loro vita sarebbero stati colpiti. Tuttavia non mi sono arresa e di tanto in tanto li chiamavo. In seguito sono venuti a casa mia per dirmi personalmente di smettere.

Ma quando ci siamo incontrati, hanno pianto nel vedere come ero stata perseguitata.

Mia sorella maggiore mi ha detto: “Siamo tutti nati dalla stessa madre. Come possiamo ignorarti? La nostra principale preoccupazione è che se sei troppo entusiasta del Falun Gong, farai altre cose inaspettate. Verrai arrestata e... di nuovo! Quindi ti ho ignorata per farti provare il dolore della perdita di una persona cara”.

E, mia sorella minore ha aggiunto: “Per favore, non fare più ricorso. È inutile. La gente dice che la polizia è una banda di banditi. Se non avessi fatto causa al Procuratore all'inizio, la tua situazione sarebbe stata migliore. La tua accusa ti ha provocato dei problemi!”.

Mio fratello minore: “Non ascoltate le sciocchezze delle autorità che dicono di governare il paese secondo la legge. Devi solo sopportare, non fare appello, non farti ingannare”. Mio cognato: “La tua pensione è stata revocata. Se fai ricorso e ti lamenti, quelle persone ti risparmieranno? Siamo preoccupati!”

Mia figlia in lacrime mi ha detto: “Mamma, ho paura. Tu non hai paura, ma io si. Dopo che sei stata imprigionata, non riuscivo a dormire. Avevo spesso degli incubi”.

Ho risposto: “Tutti voi conoscete i benefici che ho ottenuto praticando la Falun Dafa. I coltivatori non fanno politica, vengono per salvare le persone e gli esseri senzienti. Per quanto riguarda il mio appello, questo è il mio diritto di cittadina, di fare ricorso in conformità con la legge, per cercare giustizia. Questo non è solo essere responsabile verso me stesso, ma anche verso i miei parenti e amici, e questo è anche salvare le persone. Non cercate di dissuadermi, non potete. Non dite altro, non vi fa bene”. L'incontro si è concluso in un clima triste.

Ma nei giorni successivi tutti hanno iniziato a contattarmi e persino invitata a casa loro. Quando ho detto che non avevo tempo, mi hanno risposto: “Se non vieni qui da noi, ti verremo a trovare. Desideriamo vederti”.

Il 13 aprile 2022 ho inviato una petizione alla Corte intermedia e successivamente ai giudici del tribunale comunale, ai procuratori e alla polizia di pubblica sicurezza del Tribunale originario. Ho anche inviato un reclamo all'Ufficio municipale di giustizia, al comitato per gli affari politici e legali e al responsabile dell'Ufficio 610.

Il pomeriggio del 17 maggio, ho ricevuto una notifica in cui mi veniva comunicato di recarmi al Tribunale intermedio comunale per un processo. Il giudice, il cancelliere e io eravamo le uniche tre persone presenti. Il giudice mi ha chiesto: “Perché vuole presentare una denuncia?”. Quando ho visto che non avevano cattive intenzioni ed erano molto gentili, ho chiesto: “Ha letto la mia denuncia?”. Mi ha risposto: “Sì, è molto ben scritta e ben argomentata e strutturata. Se ha domande, può farle ora. Se ha qualcosa da dire, parli ora e l’ascolteremo”.

Ho continuato: “Questo è un caso di ingiustizia, una sentenza che è stata eseguita in modo arbitrario. Credo che sia molto importante che non guardiate solo la mia denuncia, ma anche le cosiddette 'prove incriminanti' che mi hanno incastrato durante tutte le fasi del processo. Il Pubblico Ministero non le ha presentate in Tribunale, e non hanno avuto una valutazione indipendente qualificata”. Gli ho chiesto di rivalutarle, ma si è rifiutato. “Per questo motivo, ho presentato una denuncia alla Procura municipale. Allo stesso tempo, la denuncia è stata inviata anche al Pubblico Ministero interessato che, dopo averla ricevuta ha inviato l'atto di accusa al Tribunale distrettuale prima di ricevere la lettera di processo dalla procura della città”.

Il giudice ha affermato: “Lo leggerò. Lo farò sicuramente”. Gli ho detto: “Non solo dovrebbe leggerlo, ma dovrebbe anche farlo leggere a tutti i membri della commissione collegiale di questo caso, affinché possano pronunciarsi”. Il giudice ha dichiarato: “Cercherò di raccomandarlo loro. La prego di continuare”.

Ho detto: “Una volta compreso questo, diventa chiaro perché mi sto appellando”.

Il giudice mi ha invitata a esporre quanto avevo ancora da dire, così ho continuato dicendo: “Il Falun Gong non è un normale qigong; è la coltivazione della Scuola di Budda, è salvare le persone. Finché comprenderete le mie cosiddette 'prove di innocenza' e sceglierete la giustizia e la gentilezza, verrete salvati”.

Mi ha ancora chiesto: “Cos'altro vuole?”. Ho risposto: “La mia richiesta è stata scritta nella mia petizione: Non colpevole, scagionatemi!”. Il giudice esitando mi ha spiegato “Non ho l'autorità per farlo. Devo fare rapporto. Se non è soddisfatta della sentenza di questo tribunale, può anche appellarsi all'Alta Corte Provinciale o alla Corte Suprema”.

Ho ribadito: “Lo farò. Ma per voi, e per coloro che sono coinvolti nel nuovo processo di questo caso, potreste aver perso una possibilità di essere salvati. Sarebbe un peccato. Spero che non succeda”.

Il 22 giugno 2022, il Tribunale intermedio del popolo ha respinto il mio appello confermando le sentenze originarie di primo e secondo grado.

Non ero soddisfatta del fatto che, il 1° agosto, il Tribunale Intermedio municipale avesse confermato le sentenze. Nella petizione che ho inviato anche all'Alta Corte Provinciale, ho concluso dicendo: “Giudici dell'Alta Corte Provinciale, la mia petizione è stata inviata alla vostra scrivania. Dovete comprendere la situazione attuale. Ogni decisione verso il bene o verso il male è una scelta di vita. Potrete sceglierete se essere il capro espiatorio della persecuzione del Falun Gong da parte del gruppo criminale di Jiang Zemin, o essere una persona buona. Non c'è bisogno di grande saggezza o coraggio per fare una scelta del genere. Tutto ciò che serve è giustizia e bontà”.

“In qualità di praticante del Falun Gong che segue i principi di Verità-Compassione-Tolleranza, vorrei darvi un consiglio: questi principi sono il valore universale della società umana e lo stato più alto della moralità umana. Spero che comprenderete la verità del Falun Gong, che fermerete la sua persecuzione prima possibile e che vi libererete rapidamente di questo atroce crimine da parte del gruppo criminale di Jiang Zemin”.

“In un momento in cui la pandemia imperversa, stanno arrivando tutti i tipi di disastri naturali provocati dall'uomo. L’umanità si troverà di fronte a una grande epurazione, se riuscirete ad abbandonare i cosiddetti “superiori” e le catene dell'interesse personale, a riportare la legge all'equità e alla rettitudine, a trattare i casi con giustizia e bontà e a emettere sentenze che possano superare la prova del tempo, allora la gloria della vostra carriera, la bellezza delle vostre vite future e la felicità dei vostri parenti saranno sicure. Tenetelo a mente. Ogni scelta verso il bene e o verso il male è una scelta di vita!”.

Nei giorni successivi, ho inviato una petizione all'Alta Corte Provinciale, insieme a un messaggio di testo alla Corte Intermedia Comunale, al giudice dell'ex Tribunale di primo grado, al Procuratore, e ai funzionari dell'Ufficio di Pubblica Sicurezza. Allo stesso tempo, è stata inviata una petizione ai responsabili del Congresso popolare provinciale, al comitato legislativo del Congresso popolare provinciale e alla conferenza consultiva politica provinciale.

Il giorno successivo all'invio della lettera, ho ricevuto un messaggio sul mio cellulare da parte di un giudice del Tribunale Intermedio Municipale, che mi chiedeva di incontrarci indicandomi ora e luogo.

Ero arrivata in anticipo all'ora stabilita e il giudice è stato molto puntuale. Appena mi ha visto, mi ha detto: “La sua lettera mi è stata inviata per errore. La petizione all'Alta Corte Provinciale è stata inviata a me. La prego di rispedirla, non indugi”.

Ho capito e ho detto: “Non è stato un errore. È stato inviato a lei. Ha letto il messaggio sul retro della denuncia?”. Mi ha risposto: “Oh, capisco, mi sta salvando dicendomi la verità e riceverò una buona fortuna. Tuttavia, non ho il potere di decidere sul suo caso. I pareri della commissione collegiale sul suo caso sono relativamente unanimi e ritengono che il suo verdetto sia stato eccessivo, quindi il caso è stato rinviato per un nuovo giudizio. Ma il parere è stato trasmesso al giudice, che ha risposto: “Il caso del Falun Gong è una questione politica e nessuno osa toccarlo”. Quindi, nessuno osa cambiare il suo caso”.

Ho detto: “Deve essere gentile, e sostenere la giustizia osando di dire la verità”. Mi ha chiesto: “Posso essere salvato?”. Gli ho risposto: “Sì, a patto che lei lasci il PCC”. Mi ha chiesto: “Va bene, può aiutarmi?”. Ho detto: “Ti aiuterò con uno pseudonimo”. Lui ha confermato: “Sì, molto bene. Grazie!”. Gli ho consigliato: “Dovresti ringraziare il compassionevole Maestro del Falun Gong. È il Maestro che ti ha veramente salvato!”. Ha detto con riverenza: “Grazie, Maestro, grazie!”.

Quando ci siamo lasciati, il giudice mi ha preso la mano dicendomi: “Grazie. Stia bene, stia attenta e sia riguardosa!”. Ho risposto: “Non si preoccupi, ho un Maestro, un Maestro compassionevole”. Prima che potessi finire la frase, mi sono scese le lacrime.

Il 18 luglio 2023 ho ricevuto un avviso di rifiuto del ricorso da parte dell'Alta Corte Provinciale che diceva: “I fatti riscontrati nella sentenza originale erano chiari, le prove credibili e sufficienti, la condanna accurata, la sentenza appropriata e le procedure legittime. I motivi dell'appello non possono essere accolti, non soddisfano i requisiti per un nuovo processo, come previsto dall'articolo 253 della Legge di procedura penale della Repubblica Popolare Cinese, pertanto viene respinto”.

Sul documento di ricevuta ho scritto: “Innanzitutto se si viene giudicati colpevoli di essere una persona che non reagisce ed è una brava persona secondo i principi di Verità-Compassione-Tolleranza, che tipo di persona pensate che non sia colpevole?! Secondariamente, esaminando le leggi promulgate dal PCC, nessuna di esse stabilisce che “il Falun Gong è una religione X”. Il Falun Gong non è tra i 14 culti annunciati dal Ministero della Pubblica Sicurezza. Infine, spero sinceramente che il giudice possa comprendere la verità del Falun Gong”.

Il 1° agosto 2023 ho inviato la petizione al nono dipartimento della Procura municipale, chiedendo che fosse esaminata in conformità con la legge.

Il 7 ottobre ho ricevuto una telefonata da un Procuratore della città, che mi chiedeva di recarmi in Procura entro tre giorni per un incontro. Mi sono recata all'incontro come previsto. Oltre a lui, c'era anche un impiegato che ha partecipato alla conversazione. Il Procuratore mi ha detto: “La sua denuncia è molto formale”. Io ho risposto: “Non è solo formale, è giustificata”. Ha continuato: “Non mi aspettavo che reagisse così rapidamente. Non siamo estranei l'uno all'altra. Ci dica perché fa appello. Oltre al reclamo, quali altre domande vanno aggiunte? Ad esempio, se il suo ex datore di lavoro revoca le sue indennità pensionistiche, quali sono le sue considerazioni e esigenze? In ogni caso, mi dica tutto quello ciò che ha da dire. Noi due ascolteremo”.

Ho riflettuto un attimo e poi ho spiegato: “Non c'è alcuna base legale per revocare le mie indennità di pensionamento. Ma non è di questo che mi lamento. I coltivatori non danno importanza alla fama e alla fortuna mondana. Tuttavia non significa che non la voglia, soprattutto perché questa è una persecuzione nei miei confronti. Dall'antichità a oggi, perseguitare i coltivatori è stato un grande peccato punito dal cielo. I coltivatori parlano di compassione, quindi non mi lamenterò di questo problema per il momento. Valuterò di presentare una petizione”.

Ho continuato dicendo: “Sia che si tratti di appelli precedenti o di attuali proteste, lo scopo è quello di risvegliare la giustizia e la gentilezza delle persone, del Procuratore e del personale giudiziario, e di giudicare il caso in conformità con la legge ristabilendo la mia innocenza! Nei 24 anni trascorsi dalla persecuzione del Falun Gong, ci sono state menzogne, inganni e repressioni forzate. Ad esempio, la macchinazione del falso caso dell'autoimmolazione di Piazza Tienanmen, l'accusa e la diffamazione del Falun Gong e la creazione dei cosiddetti '1.400 casi' per incastrare il Falun Gong”.

Poi ho parlato della causa contro Jiang Zeming e della solidarietà globale con il Falun Gong. Hanno ascoltato in silenzio senza dire una parola. Poi ho detto loro della propensione a lasciare il PCC. A questo punto, il Procuratore è intervenuto: “Lei ha detto molto e noi l'abbiamo ascoltata. Abbiamo trascorso alcune ore su questo argomento. Tuttavia non abbiamo il potere di prendere decisioni sul suo caso e dobbiamo notificarlo. Aspettiamo di vedere cosa dicono i vertici”.

Il 18 novembre 2023 ho ricevuto un'e-mail dalla Procura municipale, che conteneva l' “Avviso di esito dell'appello penale”. L'avviso indicava che i motivi di ricorso del ricorrente non possono essere accolti e che questo tribunale non lo sostiene. Il caso è ora chiuso con il pre-esame.

Non essendo soddisfatta dei risultati dell'esame della Procura comunale, il 6 dicembre ho inviato una “denuncia penale” alla Nona sezione della Procura provinciale.

A tutt'oggi non è pervenuta alcuna informazione dalla Corte Suprema, il che significa che i risultati del processo non sono ancora stati resi noti.

All'inizio di marzo del 2024, la polizia locale mi ha telefonato dicendo che voleva venire a casa mia per parlare con me e che questo era un loro incarico politico. Ho risposto che sarei andata alla stazione di polizia.

Quando sono arrivata, il vicedirettore, l'ufficiale di distretto e un altro ufficiale di polizia mi stavano aspettando. Il vicedirettore mi ha domandato: “Hai inviato lettere ai dirigenti e ai sotto direttori dell'Ufficio di Pubblica Sicurezza del Comune?”. Ho annuito. Mi ha detto: “In futuro, scrivi una denuncia e inviala al capo. Non aggiungere altre informazioni (verità sulla Falun Dafa)”. Ho replicato: “Voglio che sappiano e comprendano ciò che sta accadendo”.

La polizia del distretto mi ha riferito: “Il capitano della divisione di sicurezza interna del sotto-ufficio ci ha detto di parlare con lei. Il suo caso è concluso. Le invierò una cassetta di mele come regalo”.

Quando la polizia ha consegnato le mele a casa mia e stava per andarsene, ho detto: “Non mi rivolgi parola?”. Lui mi ha risposto: “Zia, sei fantastica. Ti ricordi? Il 15 novembre 2021, io e un capo sezione del comitato politico e legale ti abbiamo portato a casa dalla prigione. È stata la prima volta che ti ho incontrata. Ti ho chiesto: “Praticherai il Falun Gong in futuro?”. Hai risposto di sì. Il piano di portarti al centro di lavaggio del cervello è stato disintegrato e un certo capo sezione ha deciso immediatamente di mandarti a casa. In seguito, ci ha chiesto di inviarti dei regali per il nuovo anno e del denaro, ma tu hai rifiutato risolutamente, dicendo che i coltivatori non accettano regali. L'ho detto al capo sezione e lui mi ha risposto: “Se tutti fossero come lei, il Comitato per gli Affari Politici e Legali verrebbe abolito e dovrei cercarmi un altro lavoro”. Mi ha mostrato la tua denuncia e mi ha detto: “La sua denuncia era legittima, ma le autorità si sono rifiutate di riesaminare il suo caso”.

“Zia, non solo hai cambiato le idee di quel capo sezione, ma hai anche cambiato la traiettoria della mia vita! Ero uno studente, mi sono laureato all'Università di Scienze Politiche e Giurisprudenza. Sono stato trasferito alla Pubblica Sicurezza, sono diventato un agente di polizia e ho incontrato te. Dopo aver letto le informazioni che mi ha dato, ho capito la verità e ho preso una decisione; non ho più intenzione di fare carriera nel governo in un periodo così difficile. Ho deciso di non andare da nessuna parte, quindi resterò qui come agente di polizia. Sarebbe bene mantenere un po' di pace”

Ho replicato: “Non ti ho detto di non adempiere alle tue responsabilità. Se un maggior numero di brave persone ricoprisse incarichi governativi, la società sarebbe migliore”. Mi ha risposto: “Un uomo buono non può essere un funzionario”.

Prima che se ne andasse, desideravo dargli un regalo, ma non l'ha voluto e mi ha detto: “Zia, in futuro se devi spedire una lettera o un'informazione, ti aiuterò a farlo. Conosco la differenza tra il bene e il male. Garantirò la sicurezza delle tue lettera”. Ho detto: “Sì, fai più buone azioni e accumula più meriti! Non preoccuparti, il Maestro mi protegge!”.

Epilogo

Dal 6 dicembre 2023, data in cui ho inviato la denuncia penale all'Alta Procura Provinciale, sono trascorsi più di 100 giorni; non ho ricevuto alcun esito. E, sono passati più di 200 giorni dal 12 settembre 2023, quando ho inviato il materiale supplementare alla Corte Suprema; non ho ancora ricevuto un verdetto.

In realtà, non ho mai pensato al risultato fin dall'inizio dell'appello. Il mio obiettivo è salvare le persone, e raccontare loro la verità sulla persecuzione. La missione di un discepolo della Dafa è di salvare le persone, compresi coloro che lavorano per il procuratore, per la legge e per il sistema giudiziario, ingannati dalle menzogne.

In futuro, seguirò l'insegnamento del Maestro, studierò di più la Fa, sarò più diligente nella coltivazione e chiarirò la verità per salvare più persone!

Grazie, Maestro!

(Presentazione selezionata per celebrare la Giornata Mondiale della Falun Dafa su Minghui.org)