(Minghui.org)

Nome: Chen YanpingNome cinese: 陈燕萍Genere: DonnaEtà: 60 anniCittà: GuangzhouProvincia: GuangdongOccupazione: ArchitettoData di morte: 23 maggio 2024Data dell’ultimo arresto: SconosciutaUltimo luogo di detenzione: Sconosciuto

Una sessantenne di Guangzhou, nella provincia del Guangdong, è morta il 23 maggio di quest’anno, dopo anni di molestie subite dalla polizia per la sua fede nel Falun Gong, una pratica per il benessere di corpo e mente perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.

Chen Yanping

Chen Yanping, titolare di uno studio di architettura, attribuiva al Falun Gong il merito di aver tenuto a bada la sua cisti epatica congenita (sacche piene di liquido sul fegato) ma, dopo le ripetute molestie della polizia per la sua fede, ha avuto una recidiva e ha anche iniziato a soffrire di altre patologie. Non si è più ripresa e di recente è morta.

Le continue molestie

Dopo che la persecuzione del Falun Gong è iniziata nel 1999. la polizia ha proibito a Chen di recarsi all’estero, fosse anche la vicina Hong Kong. Era strettamente sorvegliata e molte volte, quando era sul punto di imbarcarsi su un volo nazionale, la polizia la chiamava per chiederle dove stesse andando. Per evitare ulteriori molestie, quando doveva viaggiare usava la sua auto, anche se il tragitto era lungo.

Le molestie della polizia nei suoi confronti si sono intensificate durante lo scorso anno, dopo che la Stazione di polizia locale di Wushan ha scoperto che aveva postato un articolo scritto dal fondatore del Falun Gong su WeChat (una piattaforma di social media). La polizia le si è presentata a casa e, senza il suo consenso, ha controllato il telefono e quello che aveva postato su WeChat. Gli agenti l’hanno interrogata a casa e le hanno confiscato il ritratto del fondatore della pratica e alcuni amuleti che riportavano messaggi sul Falun Gong.

Un giorno di fine di novembre dello scorso anno degli agenti di polizia hanno bussato alla porta di Chen, ma nessuno rispondeva, quindi hanno bussato alla porta del vicino e hanno chiesto se lei era a casa e con chi viveva. Un po’ dopo le 20:00 quella sera, Chen è uscita per prendere qualcosa dall’auto. Mentre andava in garage si è imbattuta in quattro poliziotti. Loro non l’hanno riconosciuta, ma lei ha capito che stavano andando a casa sua. Invece di tornare a casa allora si è allontanata in auto. Non aveva con sé né cellulare né denaro. Le è riuscito di trovare un posto dove stare temporaneamente e ha vissuto lontano da casa per un po’ per evitare di essere arrestata.

A febbraio di quest’anno ha iniziato ad avere difficoltà a camminare, perché i piedi le si erano erano gonfiati molto. Il gonfiore si è diffuso anche alle gambe, è aumentata di peso e il giro vita si è allargato molto. L’addome era diventato talmente pesante da comprimere le vene della parte inferiore delle gambe e ostruire così il flusso sanguigno, e il suo edema si aggravava. Inoltre la pancia premeva sul diaframma e sul cuore, che cominciava a battere violentemente. Anche lo stomaco era schiacciato e lei aveva perso l’appetito.

Anche se mangiava molto poco aveva preso circa 32 chilogrammi in tre mesi. Qualunque posizione, sia che stesse in piedi, seduta o sdraiata, le causava disagio.

Mentre soffriva di una recidiva della cisti epatica, la stazione di polizia di Wushan continuava a monitorarla. Il 4 aprile di quest’anno la donna ha contattato qualcuno su FaceTime e subito si presentati due agenti che le hanno intimato di non usare più FaceTime e disinstallato l’applicazione dal telefono.

Poi è stata ricoverata in ospedale. Ha detto più volte al personale sanitario e ai suoi familiari che, se non fosse stata costretta ad andar via di casa a novembre dello scorso anno, non si sarebbe trovata ora in quelle condizioni. Anche se soffriva era calma e allegra. Il 12 maggio ha anche regalato un mazzo di fiori e un cesto di frutta agli infermieri. Il 23 maggio è morta, ma non si sa se il decesso sia avvenuto in ospedale o in casa.

Una professionista che fra i tanti impegni trovava sempre il tempo per il suo bimbo

Dopo aver intrapreso il Falun Gong a maggio del 1997, Chen è stata in grado di tenere a bada la cisti epatica. Aveva anche più energia per prendersi cura delle questioni familiari, oltre a gestire anche lo studio di architettura.

Gli architetti in Cina hanno fama d’essere professionisti molto impegnati, che non hanno tempo per la famiglia e molte volte devono fare gli straordinari. In qualità di titolare dello studio, ogni progetto doveva portare la sua firma e alle volte si sentiva sotto pressione per tutti gli impegni lavorativi, ma grazie al Falun Gong riusciva a mantenere la calma e a fare in modo che tutto fosse ben organizzato.

Quando preparava l’esame di abilitazione alla professione di architetto, il figlioletto era ancora molto piccolo e richiedeva un sacco di attenzioni. Lei era molto paziente e faceva disegnini o altre cose per intrattenere il bimbo.

Il 30 luglio del 2008 gli agenti della Stazione di polizia di Wushan hanno fatto irruzione a casa sua. Quando hanno saputo che il figlio frequentava la Scuola superiore affiliata all’Università Normale della Cina del Sud, un istituto d’elite e ben rinomato, avevano immediatamente espresso la loro ammirazione a Chen e chiesto di cosa avesse fatto per far ammettere il figlio in questa scuola prestigiosa. Lei ha risposto che aveva semplicemente seguito sempre i principi di Verità-Compassione-Tolleranza nell’educarlo.

Una figlia e una nuora estremamente generosa

Sua suocera era una maestra delle elementari molto rispettata e, in quanto tale, aveva un temperamento deciso e autoritario. Chen andava d’accordo con lei poiché si atteneva ai principi del Falun Gong di Verità-Compassione-Tolleranza. Dopo essersi trasferita nella nuova casa nel 2010 l’ha invitata a vivere con lei e le ha dato la stanza migliore. Quando si è resa conto che quest’abitazione era disagevole per la suocera, ne ha comprata un’altra in una posizione più adatta alle sue esigenze. La suocera è stata molto commossa da questo gesto e diceva spesso agli altri che Chen era la migliore nuora del mondo.

I genitori di Chen vivevano in un palazzo senz’ascensore, quindi Chen aveva comprato loro un appartamento in un palazzo dotato di ascensore, perché vivessero più confortevolmente.

Una persona di talento

Pur essendo estremamente generosa verso i genitori e i suoceri, lei viveva una vita molto frugale e si dilettava con la pittura e la calligrafia.

Quadro di Chen

Calligrafia di Chen