(Minghui.org) Il sito Minghui ha recentemente confermato che Zhang Cuifang, residente a Yulin nella provincia dello Shaanxi, è stata condannata a cinque anni di prigione per la sua fede nel Falun Gong, una pratica per il benessere fisico e spirituale che viene perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.

Tra marzo e maggio dell'anno scorso l'ingiusta condanna di Zhang ha fatto seguito a tre processi. Non è chiaro quando la donna sia stata condannata e dove sia attualmente detenuta.

Non è la prima volta che Zhang, sessantenne, viene presa di mira per aver sostenuto la sua fede. Nel mese di febbraio 2013 è stata arrestata per aver distribuito materiale del Falun Gong ed è stata trattenuta per cinque giorni nel Centro di detenzione della contea di Fugu. Alla donna sono stati confiscati più di 2.000 yuan (circa 260 euro) di banconote su cui erano impresse informazioni del Falun Gong. Nel 2014 gli agenti dell'Ufficio 610 della contea di Fugu hanno nuovamente fatto irruzione nella sua abitazione e le hanno requisito i libri sul Falun Gong e il materiale informativo.

Poiché aveva del materiale del Falun Gong in casa, il 31 luglio 2017 Zhang è stata nuovamente arrestata e, alla fine del 2017, è stata condannata a un anno e mezzo di prigione.

Dettagli dell'ultima persecuzione

Il 1° agosto 2022 Zhang stava distribuendo materiale informativo del Falun Gong, quando ne ha dato una copia a un uomo che si è rivelato essere un funzionario del Comitato per gli Affari Politici e Legali del distretto di Yuyang, un'agenzia extragiudiziaria incaricata di supervisionare la persecuzione.

Infuriato per ciò che Zhang stava facendo, l'uomo l'ha denunciata. La polizia ha fatto irruzione nell’abitazione e le ha confiscato tutti i libri del Falun Gong e diverse migliaia di yuan (centinaia di euro) in contanti con informazioni sul Falun Gong stampate sulle banconote (un modo per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla persecuzione, data la rigida censura sulle informazioni in Cina).

Terrorizzato dalla violenza della polizia, il marito di Zhang, che non pratica il Falun Gong, non ha osato tornare a casa per diversi giorni.

Il 9 marzo dell'anno scorso la donna è comparsa davanti al giudice del Tribunale distrettuale di Yuyang. Quando si è rifiutata di rispondere alle domande, il giudice ha rinviato il procedimento. Alla seconda udienza, a fine marzo, il pubblico ministero ha presentato due testimoni che hanno affermato di aver ricevuto da Zhang dei volantini informativi del Falun Gong.

Il 1° maggio dell'anno scorso il giudice non ha informato la famiglia della terza udienza, come previsto dalla legge. Non vedendo nessuno dei suoi familiari in aula, Zhang ha capito che non dovevano essere stati informati in anticipo riguardo all'udienza e ha protestato per la violazione della procedura legale. Solo allora il giudice ha informato il nipote, che lavorava in tribunale, e la figlia, ma nessuno dei due ha potuto assentarsi dal lavoro con così poco preavviso. Alla fine il marito di Zhang, che ha una disabilità intellettiva dovuta a un avvelenamento da monossido di carbonio avvenuto molti anni fa, è stato portato in aula ed è stato l'unico familiare presente all'udienza.

In data sconosciuta Zhang è stata condannata.

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