(Minghui.org) Alla signora Zhao Xianchang di Guanghan, nella provincia del Sichuan, è stato di recente notificato che non le è stato permesso percepire la pensione e altri sussidi perché si rifiuta di rinunciare alla fede nel Falun Gong, una pratica per il benessere di corpo e mente perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.
La praticante 54enne aveva già scontato due pene ai lavori forzati per un totale di cinque anni (2000-2002 e 2004-2007). Il reato? Essere una praticante del Falun Gong. Dopo l'arresto a giugno del 2004 aveva perso l' impiego di insegnante presso la scuola media n. 3 di Guangshan. Oltre al licenziamento, le erano stati anche azzerati gli anni di servizio necessari al calcolo della pensione, e questo significava che non l'avrebbe mai percepita.
Quando ha finito di scontare la pena ai lavori forzati, nel 2007 ha iniziato un'aspra battaglia per riavere il suo impiego, insieme agli anni di servizio per il calcolo della pensione. L'ufficio scolastico però non solo ha respinto le sue ripetute richieste, ma le ha anche revocato l'abilitazione all'insegnamento. E quando nel 2022 ha di nuovo chiesto di riavere il suo lavoro di insegnante, è stata denunciata alla polizia, che ha poi perfino installato una telecamera di sorveglianza di fronte alla sua residenza e ha messo della gente a sorvegliarla come un'ombra a piedi o in auto. E la cosa continua ancora adesso.
Il 16 gennaio di quest'anno Zhao ha scritto all'Ufficio appelli di Guanghan e il 9 maggio alla provincia del Sichuan per richiedere un sussidio e la pensione perché era prossima ai 55 anni, l'età del pensionamento per le insegnanti donne in Cina. Le sue lettere sono state inoltrate al Municipio di Xiangyang, che le ha risposto il 3 luglio scorso.
Il testo del messaggio era: "Abbiamo ricevuto la sua lettera dall'Ufficio del governatore e le rispondiamo. Dopo il rilascio dal campo di lavoro forzato l'ufficio scolastico ha più volte avuto dei colloqui con lei per convincerla ad abbandonare la sua ossessione per il Falun Gong. Lei ha rifiutato di essere aiutata e l'ufficio scolastico ha proceduto a revocarle l'abilitazione all'insegnamento. Prima della riorganizzazione del Comitato di strada locale lei ha richiesto un sussidio per redditi insufficienti all'allora direttore Yin Daxiang, il quale le ha spiegato che per ottenerlo avrebbe dovuto scrivere una dichiarazione di rinuncia al Falun Gong. Lei non lo ha fatto e pertanto le è stato negato il sussidio. Dal momento che è stata licenziata e gli anni di servizio sono stati annullati dopo la condanna al lavoro forzato, non abbiamo potuto procedere con la sua richiesta di pensionamento. Poiché non è inabile al lavoro, non possiamo nemmeno concederle il sussidio per invalidità".
In Cina non vi è alcuna legge che criminalizzi il Falun Gong e Zhao non avrebbe mai dovuto essere condannata ai lavori forzati, e tanto meno doveva subire il licenziamento e l'annullamento degli anni di servizio. Adesso naturalmente fa fatica a tirare avanti.
Sotto stretta sorveglianza per aver cercato di riprendersi il posto da insegnante
Quando si è recata di nuovo all'Ufficio scolastico di Guanghan nel 2022 per riavere il suo posto di insegnante, loro l'hanno denunciata alla Stazione di polizia di Xianggyang e le hanno restituito la lettera che lei aveva spedito al presidente dell'Ufficio scolastico. Allora è andata in un ufficio postale nella città vicina per spedire una lettera alle agenzie governative competenti, ma l'ufficio postale ha consegnato la lettera alla Stazione di polizia di Xianggyang.
La stazione di polizia l'ha convocata per il 20 giugno del 2022 e l'ha accusata di aver violato il codice disciplinare dell'amministrazione della pubblica sicurezza. Lei si è rifiuta di firmare i verbali degli interrogatori e la polizia lo ha segnalato nei verbali. Sebbene quel giorno l'abbiano rilasciata, hanno inviato gente a pedinarla ogni giorno mentre lei si destreggiava fra i vari impieghi temporanei per guadagnarsi da vivere. Quando hanno visto che ogni giorno passava per un certo crocevia vi hanno installato una telecamera di sorveglianza.
Le persone con l'incarico di seguire Zhao come un'ombra erano ovunque. Alcuni erano seduti in un negozio di tè di fronte a casa sua e ogni volta che metteva piede fuori di casa lo comunicavano alla polizia. Quando andava alla sua bancarella (gestiva una piccola attività commerciale), i dipendenti della comunità andavano a ispezionare quello che aveva sul bancone e a vedere con chi parlava.
Un giorno, mentre lavorava in un supermercato con un contratto a termine, uno dei pedinatori l'ha seguita e ha insinuato fra i suoi colleghi che fosse una terrorista, a causa della sua fede nel Falun Gong. La tremenda pressione a cui era sottoposta l'ha costretta a lasciare l'impiego al supermercato nel giro di poco tempo.
A marzo di quest'anno ha portato la madre ad una festa di quartiere e si è imbattuta in una sua vecchia conoscenza; non si vedevano da molto tempo e hanno chiacchierato a lungo. I sorveglianti hanno origliato l'intera conversazione.
Zhao ha poi scritto una lettera alla Stazione di polizia di Xiangyang e ai funzionari municipali chiedendo di smettere di pedinarla come se fosse una criminale, perché non aveva infranto nessuna legge praticando il Falun Gong o cercando di riavere il suo posto di lavoro.
Le autorità, in tutta risposta, hanno ordinato un'irruzione della polizia in casa sua il 3 marzo di quest'anno. Zhao stava per dare una lezione privata a un po' di studenti in casa sua alle 15:00 quel giorno quando il capo della Stazione di polizia di Xiangyang, il vice capo e un altro agente le sono piombati in casa. Il capo ha anche strappato i distici appesi sulla porta mentre entrava. Poi ha confiscato il computer e i libri del Falun Gong che erano nella sua camera da letto, una copia dello Zhuan Falun (il testo principale del Falun Gong) e un lettore musicale dalla camera da letto di sua madre.
Il capo ha minacciato di metterla in prigione per due anni e l'ha avvertita che il giorno seguente sarebbe andato a trovarla qualcuno della Commissione affari politici e legali (un ente extragiudiziale che ha il compito di supervisionare la persecuzione del Falun Gong). Prima di andar via le ha detto: "Il Partito Comunista Cinese è così buono eppure tu gli vai contro".
Il giorno dopo alle 11:00 è arrivato il vice capo con due funzionari e un agente della Commissione affari politici e legali. Quest'ultimo l'ha minacciata di detenzione perché aveva scritto una lettera agli enti governativi per riavere il suo lavoro.
Zhao ha dovuto smettere di dare lezioni private perché, dopo quell'episodio, i genitori non se la sentivano più di mandare i figli a casa sua.
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