(Minghui.org) Hu Kaijin è una praticante 70enne residente a Chongqinq, che è stata condannata. Le autorità, considerati i suoi gravi problemi familiari, le avevano permesso di non scontare la pena immediatamente, ma più avanti nel tempo. Quando però lei ha presentato ricorso a tutti i gradi di giudizio per annullare la condanna, le autorità hanno minacciato di riportarla in carcere. Sapendo che era l'unica ad assistere il marito invalido, le hanno offerto incentivi finanziari per riportarla in prigione, e, quando ha declinato le offerte, le hanno congelato il conto in banca.
Hu era stata arrestata il 17 luglio del 2020 per la sua fede nel Falun Gong, una pratica per il benessere di corpo e mente perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999. Ha trascorso 12 giorni in un centro per il lavaggio del cervello ed è stata messa in regime di libertà su cauzione per un anno. Il 28 dicembre del 2021 il Tribunale distrettuale di Kaizhou l'ha condannata a cinque anni con una multa di 15.000 yuan (circa 1.910 euro). Lei ha presentato ricorso presso il Tribunale intermedio n. 2 di Chongqing, che però mesi dopo ha confermato il verdetto originale. Hu non si è fermata e ha presentato un altro ricorso presso l'Alta Corte di Chongqing, ma anche quest'ultima ha respinto il ricorso.
A suo marito nel 2014 era stato diagnosticato un cancro alla gola all'ultimo stadio. Gli era stata asportata la laringe e da allora non può più parlare ed è anche costretto a seguire una dieta speciale. La coppia, per quanto ci abbia provato, non è riuscita a trovare qualcuno che lo accudisse ed è stata Hu in pratica a prendersene cura fin dall'inizio. Quando è stata arrestata e condannata, il marito ne ha risentito e la sue salute è peggiorata: al momento ha perso completamente la capacità di mangiare e può assumere solo liquidi.
Hu era nel mirino delle autorità da un bel pezzo e loro conoscevano bene la sua situazione familiare. Per convincerla ad andare in carcere dopo il fallimento del suo terzo ricorso presso l'Alta Corte, le hanno fatto più volte la promessa di provvedere all'assistenza per il marito. Ma vedendo che le promesse non sortivano l'effetto desiderato, le hanno congelato tutti i conti bancari e il suo account per i pagamenti su WeChat, il sistema di pagamento più usato in Cina.
Dettagli sui tentativi di riportarla in carcere
Il 14 aprile di quest'anno Zhang, direttore del comitato residenziale, insieme a Zhou Jianming, vice segretario della Commissione affari politici e legali (PLAC) e a un alto agente di nome Wu Mingiun hanno molestato Hu a casa. Wu ci è anche ritornato il 21 giugno e l'ha informata che il Tribunale distrettuale di Kaizhou voleva che iniziasse a scontare la pena.
Il 28 giugno Hu si è recata al comitato residenziale in cerca di qualcuno e ha trovato i funzionari locali che tenevano una riunione per discutere il suo caso. C'erano Zhang, Zhou, Wu, Zhong Junren, un direttore PLAC, due agenti del Dipartimento di polizia del distretto di Kaizhou, Chen della Stazione di polizia di Wangjiang, e Tang Weiming, direttore della Divisione di sicurezza interna di Wanzhou. I funzionari si sono offerti di provvedere finanziariamente al marito e di assumere un badante a tempo pieno e convivente, mentre lei scontava la pena. Le hanno promesso anche dei sussidi se accettava di tornare in carcere. Ma lei ha rifiutato tutte le offerte.
Il Tribunale distrettuale di Kaizhou allora alle 14:53 del 28 giugno ha congelato tutti i suoi conti in banca, insieme all'account WeChat che usava per pagare le spese giornaliere.
Al momento non si hanno ulteriori informazioni sulla situazione di Hu e rimane ancora da chiarire se abbia subito ulteriori molestie o sia stata riportata in custodia.
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