(Minghui.org) Xin Linyuan, residente a Yinchuan nella regione autonoma del Ningxia, il 4 luglio scorso è stata condannata a due anni di detenzione con una multa di 10.000 yuan, (circa 1.270 euro) con l'accusa di praticare il Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio del 1999. Al momento sta presentando ricorso contro l'ingiusta incriminazione.
La praticante ha 70 anni e prima di andare in pensione aveva lavorato come ragioniera presso la società elettrica Ningguan. Era stata arrestata il 15 maggio del 2022 e poi rilasciata su cauzione, ma il 24 febbraio di quest'anno è stata di nuovo riportata in carcere. Da allora si trova al Centro di detenzione di Shizuishan.
Il Tribunale distrettuale di Dawukou a Shizuishan ha tenuto la sua udienza il 6 giugno di quest'anno e il 4 luglio l'ha condannata. Il verdetto portava le firme del giudice presidente Wang Yu, dei giudici Liang Zongquan e Song Cuiping, del cancelliere Zhou Haibin, e del PM Zhang Zhaowa della Procura distrettuale di Dawukou.
Il marito 77 enne di Xin, Chen Jianguo, che aveva partecipato all'udienza in veste di difensore non avvocato, ha ricevuto una copia del verdetto alcuni giorni dopo l’incriminazione della moglie. Ha notato che il verdetto citava tre prove d'accusa come base per la condanna al carcere della donna.
La prima prova sosteneva che Xin aveva diffuso il Falun Gong ma non c'era alcuna prova che supportasse tale tesi nel verdetto. Nessuna legge in Cina criminalizza il Falun Gong, anche se Xin promuoveva il Falun Gong era un suo legittimo diritto.
La seconda prova includeva dei beni che si supponeva fossero stati confiscati in casa di Xin, fra cui una stampante, chiavette USB, lettori MP3 e banconote su cui erano riportati dei messaggi sul Falun Gong. Comunque la lista dei beni confiscati allegata al verdetto non dava descrizioni dettagliate di ogni articolo e non identificava la fonte dello stesso come richiesto dalla legge. Senza queste informazioni tutti gli oggetti simili (come le chiavette USB) potevano essere incluse come prova d'accusa contro Xin.
La terza prova era che Xin aveva fornito più volte del materiale informativo sul Falun Gong a un'altra praticante: Li Zhixiang, che è stata condannata a tre anni e mezzo e mandata nella Prigione femminile del Ningxia nel luglio dello scorso anno, dopo aver perso l'appello.
Nei verbali degli interrogatori si leggeva che Li e Xin non si erano mai conosciute, anche se erano entrambe praticanti del Falun Gong. Ma nonostante questo la polizia sosteneva ancora che Li era andata a casa di Xin tre volte a prendere il materiale del Falun Gong. Le "tre volte" poi sono diventate "molte volte" nell'atto d'accusa e nel verdetto. Per legge le descrizioni dei presunti crimini dovrebbero essere accurate e coerenti, ma "tre" e "molte" non significavano la stessa quantità di volte.
Il verdetto riportava anche due versioni di come le autorità avevano scoperto che "Li aveva preso il materiale da casa di Xin". La prima versione era il racconto dell'agente Liu Pengfei del Dipartimento di polizia distrettuale di Dawukou. Liu raccontava che la polizia aveva seguito Li a casa di Xin e che la prima aveva consegnato del materiale del Falun Gong all'altra. Un'altra versione riportava che i fotogrammi dei video di sorveglianza mostravano Li che si presentava a casa di Xin per prendere i materiali del Falun Gong.
In teoria entrambe le versioni potrebbero essere vere (intendendo con ciò che la polizia aveva seguito Li a casa di Xin e che anche le telecamere di sorveglianza avevano ripreso l’una prima di recarsi in casa dell'altra) comunque il verdetto dava l'impressione che la situazione fosse o in un modo o nell'altro. Di nuovo per legge le descrizioni dello stesso episodio dovrebbero essere coerenti e accurate. Naturalmente questo era solo per discutere della procedura legale. Riguardo ai fatti non dobbiamo dimenticare che Li non è mai andata a casa di Xin perché non si conoscevano.
Oltre a questa contestazione che il marito di Xin aveva fatto negli allegati al verdetto, lui e l'avvocato hanno anche sottolineato quanto segue durante l'udienza.
Ai familiari e agli amici di Xin era stato impedito di entrare in aula e l'avvocato aveva protestato contro il comportamtento illegale dell'ufficiale giudiziario. Questi ha chiesto istruzioni ai superiori e infine otto familiari e amici di Xin sono stati autorizzati a entrare in aula.
L'avvocato ha ancora obiettato che la polizia non aveva seguito le procedure legali durante l'arresto: quando gli agenti avevano fatto irruzione in casa, non avevano mostrato alcun mandato di perquisizione, non le avevano lasciato verificare gli effetti confiscati e tantomeno le avevano dato una copia della lista come richiesto per legge.
Chen ha testimoniato contro il PM Zhang per i seguenti errori apparsi nell'atto d'accusa:
- La laurea breve di Xin veniva erroneamente definita come diploma di scuola professionale.- La polizia ha sottoposto il caso al procuratore il 4 marzo scorso, ma sull'atto d'accusa la data riportata è dell' 8 marzo 2023.-Xin è stata arrestata il 12 agosto del 2011 per la sua fede nel Falun Gong e subito rilasciata incondizionatamente. Il PM Zhang comunque ha inserito fra le prove la detenzione amministrativa di Xin del 2011, anche dopo che si è accorto che questa "detenzione amministrativa" non figurava in nessun verbale ufficiale.
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