(Minghui.org) Al recente summit annuale dell'Alleanza interparlamentare sulla Cina (IPAC), tenutosi a Taiwan il 30 luglio, i delegati di 23 Paesi e del Parlamento europeo hanno discusso le politiche relative alla Cina. Almeno otto di questi 49 parlamentari hanno subito pressioni da parte di funzionari del Partito Comunista Cinese (PCC) prima di recarsi a Taiwan. Istituita nel 2020, l'IPAC ha tenuto tre vertici, e questa è la prima volta che l'incontro si è tenuto a Taiwan.
Durante la conferenza stampa a Taipei, un giornalista ha ricordato che il 25 giugno di quest'anno la Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti ha approvato il Falun Gong Protection Act, per fermare il prelievo forzato di organi da parte del PCC, e l'IPAC ha condannato più volte questa persecuzione. A metà luglio, i parlamentari di Taiwan e del Giappone hanno annunciato di avere in programma leggi simili. Ha quindi chiesto se l'IPAC stesse pensando di intraprendere altre azioni contro il prelievo forzato di organi in Cina, come ad esempio incoraggiare un firewall legale mondiale per protestare contro questa atrocità.
Reinhard Butikofer del Partito Verde tedesco è membro del Parlamento europeo e co-presidente dell'IPAC. In qualità di promotore del Forum Legislatori-Esperti dell'organizzazione, ha dichiarato che l'IPAC non solo ha preso in considerazione tali azioni, ma si è anche impegnata, come risulta dai recenti annunci. Ha dichiarato che seguiranno altre azioni in questo contesto per garantire che la questione riceva un ampio riconoscimento e sostegno.
Il co-presidente dell'IPAC Reinhard Butikofer affronta la questione del prelievo forzato di organi in Cina.
Composto da oltre 250 legislatori in 36 Paesi, l'IPAC, intorno al 20 luglio, quasi ogni anno pubblica annunci incentrati sul prelievo forzato di organi da parte del PCC. Di seguito riportiamo l'annuncio pubblicato su X di quest'anno, intitolato “Dichiarazione sul 25° anniversario della persecuzione dei praticanti del Falun Gong”:
“Oggi ricorre il 25° anniversario della persecuzione del governo cinese contro i praticanti del Falun Gong, un quarto di secolo di sofferenze prolungate e profonde”.
“Centinaia di migliaia di praticanti del Falun Gong sono stati imprigionati, e un numero imprecisato di essi è stato sottoposto alle più gravi forme di tortura, tra cui numerose e credibili segnalazioni di prelievi forzati di organi sponsorizzati dallo Stato”.
“Ci uniamo a molti gruppi e individui nel deplorare la negazione dei diritti fondamentali dell'articolo 18 ai praticanti del Falun Gong, che, insieme a gruppi minoritari islamici, cristiani e buddisti tibetani, tra gli altri, non godono della libertà di pensiero, coscienza o religione nella Cina contemporanea”.
“Nessuna minoranza, a prescindere dal proprio credo, merita di essere privata dei diritti fondamentali. Chiediamo ai nostri governi di insistere affinché Pechino cessi immediatamente la persecuzione delle minoranze religiose e sostenga la Dichiarazione universale dei diritti umani, di cui la Cina è firmataria”.
Satsuki Katayama, membro della Camera dei Consiglieri giapponese
Il 15 luglio scorso, Satsuki Katayam, della Camera dei Consiglieri giapponese, ha chiesto una legislazione per opporsi al prelievo forzato di organi. Anche Yoshitaka Sakurada, membro della Camera dei Rappresentanti giapponese e delegato dell'IPAC, ha sollecitato una legislazione conforme alla Dichiarazione universale sulla lotta e la prevenzione del prelievo forzato di organi, annunciata nel 2021.
Il 30 luglio scorso, Taiwan ha aderito ufficialmente all'IPAC. Anche il co-presidente Chen Gau-tzu del Partito Popolare di Taiwan ha aderito alla collaborazione legislativa globale per opporsi al prelievo forzato di organi. Fan Yun del Partito Democratico Progressista ha iniziato a sostenere questo impegno nel 2022.
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