(Minghui.org) Lo scorso 20 luglio i praticanti della Falun Dafa di Kumamoto, in Giappone, si sono riuniti davanti ai consolati cinesi di Fukuoka e Nagasaki. Hanno tenuto striscioni e pannelli informativi per condannare i 25 anni di brutale persecuzione del Falun Gong da parte del Partito Comunista Cinese (PCC), hanno invitato l'opinione pubblica a riconoscere la sua natura distruttiva e a lavorare insieme per fermare la persecuzione.

I praticanti hanno protestato pacificamente davanti ai consolati cinesi di Fukuoka e Nagasaki, chiedendo la fine della persecuzione

Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è una pratica di coltivazione basata sui principi di Verità, Compassione e Tolleranza. Da quando nel 1992 è stata introdotta nel Mondo dal suo fondatore, il Maestro Li Hongzhi, milioni di persone in Cina hanno iniziato a praticare, ottenendo benefici di natura fisica e spirituale. Tuttavia, motivato da gelosia personale, Jiang Zemin, allora leader del PCC, il 20 luglio 1999 ha lanciato una persecuzione a livello nazionale e da allora milioni di praticanti sono stati perseguitati, molti sono stati torturati a morte e alcuni sono addirittura diventati vittime del prelievo forzato di organi. Migliaia di famiglie hanno sofferto un immenso dolore.

I praticanti hanno letto dichiarazioni che espongono e condannano i 25 anni di persecuzione della Falun Dafa da parte del PCC

Negli ultimi 25 anni i praticanti hanno pacificamente informato le persone sui fatti, nonostante le diffuse calunnie del PCC. Grazie ai loro persistenti sforzi, sempre più persone hanno compreso la persecuzione e hanno condannato i crimini del Regime cinese.

Il 20 luglio il Dipartimento di Stato americano ha rilasciato una dichiarazione in cui si chiede al PCC di smettere di perseguitare il Falun Gong e di rilasciare tutte le persone detenute per il loro credo. La dichiarazione recita: “Per 25 anni, il PCC ha preso di mira i praticanti del Falun Gong e le loro famiglie con abusi e violazioni dei diritti umani. Oggi, nel 25° anniversario della persecuzione del PCC, commemoriamo solennemente coloro che sono stati torturati, uccisi o che hanno addirittura subito il prelievo forzato di organi”.