(Minghui.org) Il 3 gennaio scorso Duan Zhenwei, di 74 anni residente a Chongqing, è stata tradotta in prigione, dove dovrà scontare una pena di un anno e mezzo per la sua fede nel Falun Gong, una pratica per il benessere fisico e spirituale che viene perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.
Dopo le 20:00 del 2 giugno dell'anno scorso Duan, funzionario in pensione, è stata arrestata nella propria abitazione da tre agenti in borghese e due in uniforme, che hanno fatto irruzione nel suo appartamento e le hanno confiscato la stampante, il computer, le chiavette USB e alcuni materiali informativi del Falun Gong, oltre al materiale di studio del nipote e altre due stampanti.
Gli agenti hanno detto che la donna è stata presa di mira dopo che, il giorno precedente, era stata ripresa dalle telecamere di sorveglianza mentre stava affiggendo volantini del Falun Gong. Duan è stata portata al Centro di detenzione del distretto di Nan'an.
Il 9 novembre dell'anno scorso la donna è stata processata dal giudice del Tribunale distrettuale di Jiulongpo, che non ha permesso ai suoi familiari di partecipare all'udienza. Il 18 dicembre hanno saputo che era stata condannata a un anno e mezzo di prigione e multata di 2.000 yuan (circa 250 euro). Il 3 gennaio scorso Duan è stata trasferita nel Carcere femminile di Chongqing, situato nella città di Zouma nel distretto di Jiulongpo.
La sua incarcerazione è sempre stata la più grande paura dei familiari. Erano tutti molto grati al Falun Gong, dopo che Duan dal 1997 ha iniziato a praticare, e si è presto liberata da tutti i suoi problemi di salute, come la sindrome di Ménière, la cataratta, l'alopecia, i reumatismi e l'insonnia. Tuttavia, essi erano sempre preoccupati per la sua sicurezza vedendo che i praticanti del Falun Gong che conoscevano sono stati arrestati uno dopo l'altro, dopo l'inizio della persecuzione nel 1999. Ora che la donna è stata imprigionata, fanno ancora più fatica a sopportare l'evidente ingiustizia perpetrata contro i cittadini rispettosi della legge come lei, perseguitati solo per aver esercitato il loro diritto costituzionale alla libertà di credo.
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