(Minghui.org)
Nome: Liu ShuheNome in cinese: 刘淑和Genere: MaschioEtà: 81Città: YantaiProvincia: ShandongOccupazione: Impiegato statale in pensioneData di morte: 13 gennaio 2023Data dell'ultimo arresto: 3 novembre 2017Ultimo luogo di detenzione: Carcere maschile provinciale dello Shandong
Un praticante 81enne di Yantai, nello Shandong, è morto il 13 gennaio dello scorso anno, nove giorni prima del Capodanno cinese, mentre era in libertà condizionata per motivi di salute dopo una condanna a due anni per la sua fede nel Falun Gong.
Liu Shuhe, un impiegato statale in pensione, attribuiva al Falun Gong il merito di averlo guarito dall’ipertensione, dai problemi cardiaci e da altri malanni. Era anche grato alla pratica perché gli aveva fatto perdere il vizio del bere e gli aveva cambiato il suo brutto carattere. Godeva di buona salute e riusciva a trasportare carichi di 40 chilogrammi fino al terzo piano senza sentirsi stanco.
Dopo che il Partito Comunista Cinese ha iniziato a perseguitare il Falun Gong nel luglio del 1999, Liu è rimasto saldo nella sua fede ed è stato ripetutamente arrestato. La sua salute è peggiorata, specialmente dopo l'arresto del 3 novembre 2017, e il 21 settembre del 2019 è stato condannato a due anni. Inizialmente gli era stato concesso di scontare la pena fuori dal carcere per motivi di salute, ma il 21 novembre 2019 è stato riportato in cella. La sua salute ha subito un drastico tracollo ed è rimasto infermo. Le autorità carcerarie lo hanno rilasciato su cauzione per motivi di salute, ma Liu purtroppo non si è mai più ripreso ed è morto a gennaio dello scorso anno.
Dettagli dell'ultima persecuzione
Liu era a casa la mattina del 3 novembre 2017, quando degli agenti della Stazione di polizia di viale Zhengfu hanno fatto irruzione nell'abitazione. Non hanno mostrato alcun identificativo e hanno perquisito la casa. Gli hanno confiscato i libri del Falun Gong e poi lo hanno portato con loro alla stazione di polizia per l'interrogatorio.
È stato rilasciato intorno alle 17:00 di quella stessa sera. Pensava che fosse tutto finito, ma un anno dopo, il 28 novembre 2018, Zheng, un PM della Procura distrettuale di Muping, lo ha convocato.
Gli ha posto domande sulla sua pratica del Falun Gong e ha detto che lo avrebbe incriminato presto.
Liu era rimasto così traumatizzato dalla minaccia di una detenzione che si è ammalato. Le gambe gli si sono gonfiate a dismisura, ha avuto difficoltà a urinare e gli è stato applicato un catetere.
Alla fine del 2018 si è trasferito dalla figlia maggiore perché lo accudisse.
Il 20 settembre 2019 la polizia si è recata a casa della figlia e lo ha arrestato. Gli agenti lo hanno portato all'Ospedale di medicina cinese di Muping, dove gli è stata riscontrata pressione alta, palpitazioni, calcoli biliari e accumuli di urina nei reni. Nonostante fosse in pessime condizioni, hanno cercato lo stesso di rinchiuderlo al Centro di detenzione distrettuale di Muping. Ma qui lo hanno rifiutato e ha trascorso l'intera notte in ospedale.
Il giorno seguente è stato portato al Tribunale distrettuale di Muping, dove il giudice lo ha condannato a due anni di prigione con una multa di 10.000 yuan (circa 1.270 euro). Dopo il processo gli è stato permesso di far ritorno a casa.
Il 19 novembre è stato nuovamente arrestato e portato in ospedale per un esame medico. Nonostante le cattive condizioni di salute, il giudice ha ordinato alla polizia di portarlo al Carcere maschile provinciale dello Shandong due giorni dopo, il 21 novembre.
Non molto tempo dopo l'incarcerazione è stato detto alla famiglia di portargli dei pannoloni e il carcere ha rifiutato di dire se gli stessero fornendo delle cure.
Le sue condizioni hanno continuato a peggiorare ed è diventato disabile. La prigione lo ha rilasciato per motivi di salute (in data sconosciuta) e sua figlia lo ha portato a casa, ma non si è mai più ripreso ed è morto il 13 gennaio dello scorso anno.
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