(Minghui.org) Era uno di quei giorni invernali amaramente freddi, di quelli che ti fanno desiderare di rimanere in casa avvolta in una calda coperta. Invece di rimanere a casa, sono uscita con un’altra praticante per chiarire la verità alla gente sulla persecuzione. Dopo essere entrate in una zona residenziale di alto livello, ho notato una guardia di sicurezza. Sarà stato alto almeno un metro e ottanta, sulla trentina e con un'aria autoritaria.

Il soldato in pensione

Quando ho iniziato a parlare, raccontandogli la bellezza della Falun Dafa e la natura malvagia del Partito Comunista Cinese (PCC), ho potuto notare un cambiamento nel suo atteggiamento. Prima che gli parlassi di lasciare il Partito, ha indicato il distintivo sul braccio e ha detto: “Signora, non posso parlarle di questo.”

Non ho potuto fare a meno di provare una profonda tristezza, pensando a quanto sarebbe stato spiacevole se avesse perso l'occasione di ascoltare la verità. Mi uscivano le lacrime dagli occhi mentre gli parlavo: “Tu hai un background speciale, ma se non te lo dico io, chi lo farà? Quello che sto dicendo è vero, ed è per il tuo bene!”

È rimasto fermo in silenzio a guardarmi. Qualcosa nelle mie parole, o forse la mia sincerità, sembrava toccarlo. Si è chinato leggermente e la sua voce si è addolcita: “Signora, so che sta cercando di convincermi a lasciare il PCC. Mi è già capitato di parlarne in passato, ma ho sempre rifiutato. Oggi mi dimetterò. Sono un soldato in pensione, ho aderito al Partito, alla Lega della Gioventù e ai Giovani Pionieri. Oggi fa freddo. Dovresti andare a casa.”

Mi sono sentita sollevata quando gli ho dato uno pseudonimo per il suo ritiro e, con mia sorpresa, ha sorriso, soddisfatto del nome. Proprio in quel momento è arrivata un'altra guardia a sostituire il suo turno, io e l'altra praticante lo abbiamo aiutato a lasciare il PCC.

L'uomo arrabbiato in un giorno di neve

Un altro episodio che mi è rimasto impresso è avvenuto durante il Capodanno cinese, in un giorno in cui il mondo fuori era ghiacciato e coperto di neve. Ho parlato con un uomo sulla sessantina, chiarendogli la verità, ma invece di ascoltare, si è infuriato. Il suo volto si è contorto per la rabbia e mi ha puntato il dito contro, pronto a rimproverarmi severamente. Mi sono venute le lacrime agli occhi mentre gli dicevo gentilmente: “Ho settant'anni. Secondo te non preferirei essere comodamente seduta nella mia calda casa? Fuori si gela, eppure io esco al freddo per dirti la verità: è per il tuo bene. Pensaci: e se quello che sto dicendo fosse vero? Se non mi credi, cosa perderai?”

La sua rabbia sembrava sciogliersi mentre ascoltava. Abbassando la mano, ha detto: “Non piangere. Io ti credo. Ho aderito a tutte quelle organizzazioni, aiutami a lasciarle.”

Gli ho consigliato di ricordare che “la Falun Dafa è buona; Verità-Compassione-Tolleranza sono buone” e l'ho rassicurato che poteva anche non credere nella Dafa, purché non vi si opponesse. Lui ha annuito e mi ha ringraziata, promettendo di non opporsi.

L'uomo distrutto

Nel tardo autunno, durante il blocco del COVID, quando le strade erano deserte, ho incontrato un uomo sulla cinquantina, che zoppicava portando un cesto; sembrava avesse avuto un ictus. Il suo aspetto era sconvolgente: la sua mascherina era sporca, la bava gli pendeva dalla bocca in un lungo filo. Oscillava nel vento e i suoi vestiti erano a brandelli. Stava rovistando in un bidone della spazzatura, alla ricerca di qualcosa da mangiare. La vista era così ripugnante che ho distolto lo sguardo.

Ma poi mi sono ricordata delle parole del Maestro:

“Salvare la gente è semplicemente salvare la gente, scegliere e selezionare non sarebbe misericordioso.” (“Insegnamento della Fa alla Conferenza Internazionale della Fa della grande regione di New York 2009”, Insegnamento della Fa nelle conferenze IX)

Sapevo che non potevo andarmene. Nonostante la mia reazione iniziale, mi sono fatta coraggio e mi sono avvicinata a lui, dicendogli: “La tua salute è così cagionevole, eppure sei ancora qui fuori? Deve essere dura.” Mi ha guardato, sorpreso che qualcuno gli parlasse. Parlando male, mi ha raccontato la sua triste storia: la moglie lo ha lasciato, i figli lavorano lontano e persino i parenti lo evitano. La maggior parte della sua pensione era destinata alle medicine e la raccolta di rifiuti era l'unico modo per sopravvivere.

Ho ascoltato, con il cuore gonfio di compassione. Gli ho detto: “Il PCC non si preoccupa delle persone; per decenni ha danneggiato solo noi cinesi. Non dovremmo essere associati ad esso. Se hai mai aderito al Partito, alla Lega della Gioventù o ai Giovani Pionieri, dovresti dimetterti per evitare di essere coinvolto quando verrà distrutto.”

Ha detto di essersi unito solo ai Giovani Pionieri e ha accettato di dimettersi. Gli ho detto che recitare sinceramente “La Falun Dafa è buona; Verità-Compassione-Tolleranza sono buone” avrebbe potuto portarlo al sicuro. Ha recitato subito le parole.

L'uomo beffardo in un caldo giorno d'estate

Un altro incontro memorabile ha avuto luogo in un caldo pomeriggio d'estate. Ho incontrato un uomo anziano, probabilmente sulla settantina, con il volto arrossato per il caldo o per il troppo alcol. Quando ho iniziato a parlargli della Falun Dafa, ha cominciato a prendermi in giro. Il suo comportamento mi ha fatto venire voglia di andarmene.

Ma poi mi sono ricordata della mia missione. Non potevo permettere che i miei sentimenti personali mi impedissero di salvare qualcuno. Ho detto: “Signore, le sue prese in giro sono andate troppo oltre. Voglio dirle una cosa.”

Lui ha continuato a ridere, ma io ho insistito e gli ho chiarito la verità. Alla fine, ha accettato e ha lasciato il PCC con uno pseudonimo.

Guardando indietro, mi rendo conto che senza la grande compassione e tolleranza che ho coltivato attraverso la Dafa, non avrei potuto aiutare nessuna di queste persone. La compassione ha il potere di sciogliere anche il ghiaccio più duro, aiutandomi a raggiungere coloro che sembrano irraggiungibili e mi ha insegnato a essere tollerante.

La vita non consiste nel praticare la gentilezza per ricevere cose buone in cambio, né nell'abbandonare il male per paura del castigo. La vera gentilezza è priva di attaccamento al guadagno. Un discepolo della Dafa non può raggiungere il Compimento senza coltivare la compassione. Queste sono le mie attuali riflessioni. Se c'è qualcosa di inappropriato, chiedo umilmente di essere corretta.