(Minghui.org) Il nuovo anno è un giorno di festa per le famiglie, ma in Cina molti praticanti del Falun Gong continuano a essere detenuti illegalmente, e perseguitati per la loro fede in Verità, Compassione e Tolleranza, e non possono stare con le loro famiglie.
La vigilia di Capodanno, lo scorso 31 dicembre, i praticanti in Giappone si sono recati presso l'Ambasciata cinese a Tokyo e i consolati in vari luoghi per tenere striscioni e protestare pacificamente, chiedendo che il Partito Comunista Cinese (PCC) smetta immediatamente di perseguitare il Falun Gong, interrompa il prelievo forzato di organi, e rilasci tutti i praticanti detenuti.
Protesta davanti all'ambasciata cinese a Tokyo
Protesta davanti all'Ambasciata cinese a Tokyo
Timalsina Raj Kumar, del Nepal, ha visto i praticanti protestare pacificamente davanti all'ambasciata cinese, e ha voluto sapere perché si trovavano lì, dopo aver ascoltato la spiegazione di un praticante, ha accettato volentieri l'opuscolo, e ha detto: “Lo leggerò attentamente quando tornerò a casa”.
Matsuno Uchimi (prima davanti)
Matsuno Uchimi (pseudonimo) è arrivato in Giappone il 24 ottobre dello scorso anno e ha iniziato a praticare il Falun Gong, suo padre gliene aveva parlato quando era in Cina, ma a quel tempo non aveva praticato perché temeva le persecuzioni della polizia del PCC. Dopo essersi trasferito in Giappone, ha deciso di iniziare a praticare in un ambiente libero.
Matsuno ha raccontato di essere un introverso, e di essere stato discriminato e bullizzato dai suoi compagni di classe in Cina perché suo padre praticava il Falun Gong, ma in Giappone non vi sono discriminazioni o pressioni di questo tipo, così ha letto la Fa e praticato gli esercizi con suo padre, e ha partecipato anche a una parata. Ora si sente ottimista e felice.
Ha spiegato che molti praticanti del Falun Gong in Giappone l’hanno aiutato, anche organizzando l'alloggio, il lavoro di suo padre e i suoi stessi studi, e ritiene che tutto questo sia stato guidato dal Maestro, e gli ha espresso la sua gratitudine.
Proteste pacifiche davanti ai consolati cinesi di Osaka, Nagoya e Sapporo
La vigilia di Capodanno, lo scorso 31 dicembre, i praticanti si sono recati anche presso i consolati cinesi di Osaka, Nagoya e Sapporo per presentare una petizione, tenendo striscioni e protestando pacificamente, chiedendo che il PCC interrompa immediatamente la persecuzione del Falun Gong, fermi il prelievo forzato di organi, e rilasci tutti i praticanti detenuti.
I praticanti hanno protestato pacificamente davanti al consolato cinese di Osaka la sera del 31 dicembre
I praticanti hanno protestato pacificamente davanti al Consolato cinese di Nagoya la sera del 31 dicembre
Manifestanti hanno protestato pacificamente davanti al Consolato cinese di Sapporo la sera del 31 dicembre
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