(Minghui.org)

Nome: Zhu WenqingNome cinese: 朱文清Genere: FemminaEtà: 69 anniCittà: DumengProvincia: HeilongjiangOccupazione: SconosciutaData di morte: Seconda metà del 2015Data dell'arresto più recente: 18 giugno 2012Luogo di detenzione più recente: Stazione di polizia di Talaha

Al sito Minghui è recentemente pervenuta la notizia di Zhu Wenqing, una donna di 69 anni della contea di Dumeng, nella provincia dell'Heilongjiang, morta nella seconda metà del 2015 dopo aver subito anni di persecuzione perché praticava il Falun Gong.

La signora ha iniziato a praticare il Falun Gong nel 1997 e si è presto ripresa dalle vertigini e dalle convulsioni, non aveva più un cattivo carattere ed era diventata calma e gentile. Dopo che il Partito Comunista Cinese lanciò una campagna nazionale contro il Falun Gong nel luglio 1999, rimase ferma nella sua fede e fu ripetutamente presa di mira.

Durante la detenzione, ha subito torture brutali come alimentazione forzata, percosse violente e scosse elettriche, che le hanno causato gravi danni alla salute. Dopo il suo ultimo arresto, nel giugno 2012, non è stata più in grado di prendersi cura di sé ed è morta nel 2015. Mesi dopo la sua morte, tre agenti si sono recati a casa sua per molestarla di nuovo e non hanno mostrato alcuna empatia dopo aver appreso della sua morte.

Di seguito un breve resoconto della persecuzione subita dalla signora Zhu.

La signora Zhu si recò a Pechino per fare appello in favore del Falun Gong e fu arrestata in Piazza Tienanmen il 28 dicembre 2000. Fu portatata al Dipartimento di polizia di Pechino e, poiché si rifiutò di rivelare la sua identità, fu trasferita al Centro di detenzione del distretto di Miyun sempre a Pechino. La polizia la perquisì, la fotografò e le prese le impronte digitali contro la sua volontà. Le fu assegnato un numero e fu portata al Dipartimento di polizia del distretto di Miyun, dove si rifiutò nuovamente di rispondere alle domande e fu schiaffeggiata in faccia. La polizia le tolse il cappotto invernale e le scarpe prima di costringerla a stare in piedi nella neve per mezz'ora; gli agenti le tapparono la bocca con dei calzini e la costrinsero ad accovacciarsi nella posizione del cavaliere. Ogni volta che si muoveva anche solo un po', la colpivano con una barra di metallo e le afferravano i capelli per prenderla a calci e picchiarla.

Il 31 dicembre 2000 la polizia della contea di Dumeng, nella provincia dell'Heilongjiang, prelevò la signora Zhu da Pechino e la portò al Centro di detenzione di Linghai, nella provincia del Liaoning (non era chiaro il motivo per cui l'avessero portata lì invece che in una struttura nella provincia dell’Heilongjiang).

Il giorno dopo, la signora Zhu iniziò uno sciopero della fame e fu brutalmente sottoposta ad alimentazione forzata. Diverse guardie la picchiarono selvaggiamente con tubi in PVC e manici di pala, e la colpirono con bastoni elettrici. Dopo che aveva perso conoscenza, le calpestarono l'addome, provocandole il prolasso dell'utero e un'emorragia profusa. Fu portata d'urgenza in ospedale il 9 gennaio 2001: era ricoperta di lividi neri e viola e le sue cosce erano ricoperte di nodi muscolari.

La signora Zhu non si riprese mai dalle complicazioni di salute causate dalla tortura, tra cui il prolasso, l'emorragia uterina e il dolore alle gambe.

Il 22 gennaio 2001 la polizia della contea di Dumeng la riportò nella provincia dell'Heilongjiang e la rinchiuse nel centro di detenzione della contea. Prima di rilasciarla, il 28 marzo 2001, Mu Junling, Wen Zhongge, Xu Yuru e altri membri dell'Ufficio 610 della contea di Dumeng la costrinsero a pagare 7.050 yuan (circa 850 euro) per coprire le spese di viaggio a Pechino per riportarla indietro.

Dopo il rilascio, la sua schiena e i suoi polpacci erano ancora coperti di lividi e sull'addome erano visibili i segni dei tacchi delle scarpe delle guardie, dopo che queste l'avevano calpestata.

La polizia continuava a molestarla anche a casa, a volte persino quattro volte a notte. Anche i suoi vicini erano gravemente disturbati.

Una parente della signora Zhu è stata arrestata nel 2006 perché praticava il Falun Gong. Ha accompagnato la figlia diciassettenne del parente a presentare una denuncia al Dipartimento di polizia della contea di Mian e la polizia l'ha arrestata sul posto, ma siccome ha avuto un ictus, una malattia cardiaca e sintomi di ipertensione, è stata rilasciata. La sua famiglia l'ha portata in ospedale, ma il vice capo Yao Gang, del Dipartimento di polizia della contea di Dumeng, li ha seguiti e ha minacciato di mandarla in un campo di lavoro. Un'infermiera ha fermato Yao, ma i suoi agenti hanno molestato la famiglia della signora Zhu quasi ogni giorno per un mese.

La signora Zhu è stata arrestata l'ultima volta il 18 giugno 2012, mentre era in visita da un praticante del Falun Gong locale. È stata trattenuta alla Stazione di polizia di Talaha per alcune ore e rilasciata la notte stessa; in seguito la polizia l'ha molestata frequentemente a casa, soprattutto in occasione delle date sensibili del PCC. La sua salute è peggiorata e non è stata più in grado di prendersi cura di sé. È morta nella seconda metà del 2015. Lu Wei e altri due agenti si sono recati a casa sua il 2 dicembre 2015 per molestarla di nuovo, ma se ne sono andati quando è stata comunicata loro la notizia della sua morte.

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