(Minghui.org) Durante le primarie per la carica di sindaco di New York City a luglio, un candidato socialista antisemita è diventato il candidato ufficiale dei Democratici. Questo non solo ha preoccupato i conservatori, ma ha anche sorpreso i Democratici tradizionali e acuni di loro hanno esitato ad appoggiarlo perché le sue idee sono troppo vicine al socialismo.
Secondo un articolo del Wall Street Journal, “The People's Republic of Hollywood”, “L'affluenza dei giovani alle primarie per la carica di sindaco di New York è aumentata notevolmente e i sondaggi mostrano che 4 su 5 hanno votato per il “socialista democratico”, così come quasi la metà delle donne. Nessuna, a quanto pare, ha mai letto un libro di storia”.
I dati mostrano che quasi due terzi degli americani sotto i 30 anni hanno un'opinione favorevole del socialismo. Molti dei loro punti di vista sul comunismo provengono dai film di Hollywood, compresi i classici. In questi film, il capitalismo è spesso associato all'egoismo, all'avidità o alla cattiveria, mentre il comunismo è rappresentato come un sogno meraviglioso.
La stessa illusione emerse quando il comunismo fu introdotto per la prima volta in Cina. Dopo la Rivoluzione d'Ottobre in Russia nel 1917, alcuni giovani studiosi cinesi diedero vita a un Movimento per una Nuova Cultura, e in nome della scienza e della democrazia, fondarono riviste, giornali e organizzazioni per opporsi al confucianesimo. In una certa misura, questo è simile all'attuale movimento progressista negli Stati Uniti. L'attacco al confucianesimo non era sostanzialmente diverso dal movimento della cultura della cancellazione a cui stiamo assistendo oggi.
Tra il 1937 e il 1939, dopo lo scoppio della guerra sino-giapponese, molti giovani cinesi si recarono a Yan'an, l’allora quartier generale del Partito Comunista Cinese (PCC), ma non si resero conto di cosa li aspettasse.
Peter Vladimirov, ex corrispondente dell'Agenzia Telegrafica dell'Unione Sovietica (TASS) tra il 1938 e il 1945, fu anche ufficiale di collegamento dell'Internazionale Comunista presso il PCC a Yan'an. Le sue osservazioni e i suoi punti di vista furono raccolti in “Area Speciale Cinese 1942-1945” e in “Diari di Vladimirov”, pubblicati nel 1973.
Nei suoi libri, Vladimirov descrisse il Movimento di Rettifica di Yan'an tra il 1942 e il 1945, un'epurazione interna del PCC in cui le persone venivano rese pazze o uccise. Il PCC non solo coltivava e vendeva oppio a scopo di lucro, ma manteneva anche contatti segreti con il quartier generale giapponese durante la guerra.
Vladimirov descrisse così i giovani fuggiti a Yan'an: “Credo che la maggior parte di questi giovani avesse lasciato la Zona Speciale (Yan'an) prima del 1940... Al culmine del movimento antigiapponese, spinti da fantasie romantiche e da una frenesia momentanea, arrivarono a Yan'an.”
“La loro conoscenza della storia cinese e del movimento rivoluzionario era molto vaga o completamente assente.”
“Inoltre, non sapevano quasi nulla dell'Unione Sovietica. Pensavano che in Unione Sovietica la gente mangiasse gratis, potesse studiare all'università per tutto il tempo che voleva e non fosse obbligata a lavorare. Molti giovani cinesi, uomini e donne, vollero andare in Unione Sovietica per poter studiare lì per dieci o anche più anni.”
“Avevano poche conoscenze, soprattutto in politica ed economia, ma amavano parlare di tutto e sperano di ricoprire un giorno posizioni importanti... I quadri del Partito formati nella Regione Amministrativa Speciale (Yan'an) avevano un livello di conoscenze di base molto basso. Alcuni studenti non sapevano nemmeno leggere l'ora e la loro aritmetica era pessima. La maggior parte dei futuri membri del Partito non aveva esperienza pratica, nessuna conoscenza professionale ed era molto arretrata sotto tutti gli aspetti.”
Ho visto mentalità simili in alcuni giovani occidentali oggi. Alcuni sono attratti dalla prospettiva di un'istruzione sovvenzionata o gratuita, dell'assistenza sanitaria e di altri servizi, ma trascurano la realtà che alla fine i costi devono essere sostenuti dai contribuenti. L'egualitarismo forzato può avvantaggiare alcune popolazioni nel breve termine, ma col tempo scoraggia la creatività e la produttività. Inoltre, quando si instaura un potere centralizzato per imporre tale egualitarismo, il nuovo gruppo di élite finisce inevitabilmente per controllare la ricchezza. Questo è ciò che è accaduto nella Cina comunista e nella Corea del Nord di oggi, dove la disuguaglianza non solo rimane irrisolta, ma è addirittura peggiorata. Nel frattempo, questi sistemi di governo totalitario provocano sofferenze indicibili, poiché i cittadini vengono privati dei loro diritti più elementari.
I Nove Commentari sul Partito Comunista, pubblicati nel 2004, fanno luce su come il PCC abbia utilizzato il concetto di “uguaglianza per tutti” per ingannare le persone, soprattutto le giovani generazioni, inducendole a seguire la sua ideologia, distruggendo al contempo i valori tradizionali del duro lavoro, della responsabilità e di altri meriti dell'umanità. Ad esempio, prima di prendere il potere, il PCC promise terra ai contadini e beni agli operai, ma dopo aver sequestrato questi beni ai proprietari terrieri e agli imprenditori con la violenza e averli ridistribuiti, il PCC li ha ripresi sotto il proprio controllo nel giro di diversi anni. Nella Cina odierna, la terra è di proprietà del PCC, non degli agricoltori. Infatti, anche se qualcuno possiede una proprietà come una casa o un appartamento, non è comunque proprietario del terreno su cui è stata costruita. In altre parole, la realtà del socialismo e del comunismo è totalmente diversa dalle promesse che attraggono le persone verso queste ideologie.
Secondo i Nove Commentari, il PCC ha ereditato nove caratteristiche dal comunismo, una delle quali è l'inganno. Da un lato, il PCC distorce la storia e fa dimenticare alle persone la propria storia, inclusa la cultura cinese di ispirazione divina. Dall'altro, il PCC fornisce continuamente informazioni edulcorate e falsificate alla società occidentale attraverso TikTok e altri canali. Alcuni occidentali, fuorviati sul grado di libertà in Cina, non sanno che Google, YouTube e Facebook sono vietati lì. WeChat e TikTok, al contrario, sono severamente censurati e le voci dissidenti sono introvabili. TikTok promuove attivamente l'ideologia comunista in modo subdolo attraverso algoritmi sofisticati.
La dissoluzione dell'Unione Sovietica e il crollo del Blocco Orientale hanno dimostrato che il comunismo è un fallimento. Le atrocità contro i diritti umani ancora in corso in Cina e il gran numero di persone, ricche e povere, che sono fuggite dalla Cina, rendono ancora più chiaro che il comunismo non è un bel sogno, ma un incubo.
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