(Minghui.org) Dai Cuiping, di circa 60 anni, è stata detenuta per cinque mesi a causa della sua fede nel Falun Gong, una disciplina spirituale e di meditazione che viene perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999. Sua figlia sta lavorando instancabilmente per ottenere giustizia per lei.

La sera del 14 luglio scorso la signora Dai, della città di Chengdu nella provincia del Sichuan, è stata arrestata nella sua abitazione dagli agenti Zhang Hai e Yang Jie della Stazione di polizia di Xiyuan, che le hanno confiscato i libri e una foto del fondatore del Falun Gong, oltre alla stampante.

Il giorno successivo i familiari della signora Dai si sono recati alla stazione di polizia per chiedere informazioni sula sua situazione. L'agente Zhang ha detto loro che era stata messa in detenzione penale presso il Centro di detenzione della città di Chengdu. Ha spiegato che l'arresto era stato provocato da una segnalazione della guardia di sicurezza Wei Yufeng, del parco residenziale Shangjin Yiyuan, secondo cui qualcuno avrebbe distribuito materiale del Falun Gong in quel luogo. Dopo aver esaminato attentamente le riprese delle telecamere di sorveglianza, la polizia ha confermato che si trattava della signora Dai. Successivamente le autorità hanno presentato il suo caso alla Procura del distretto di Gaoxin.

Il 27 ottobre la figlia della signora Dai si è recata in procura e ha avuto la conferma che il caso di sua madre era stato registrato lì, ma l'addetto alla reception si è rifiutato di rivelare il nome del procuratore incaricato.

Quando il 30 ottobre è tornata alla procura per presentare la sua richiesta di rappresentare la madre, l'addetto alla reception ha negato di aver mai ricevuto il caso. Un altro membro dello staff le ha ordinato di tornare a casa e attendere aggiornamenti.

Il 3 novembre la figlia ha scritto alla Procura del distretto di Gaoxin, alla Procura della città di Chengdu e al Comitato di ispezione e supervisione disciplinare di Chengdu, chiedendo il rilascio della madre. Il 4 novembre ha presentato una denuncia contro la polizia. Non avendo ricevuto alcuna risposta, l'11 novembre ha scritto ulteriori lettere alla Procura del distretto di Gaoxin e, il 21 novembre, alla Procura della città di Chengdu.

Il 26 novembre la giovane donna si è recata alla Procura di Gaoxin per verificare se ci fossero novità e ha incontrato il procuratore Cao e il suo assistente Fu. Ha ricordato loro che la persecuzione del Falun Gong è illegale e li ha esortati a non seguire il regime comunista nel perseguitare cittadini rispettosi della legge come sua madre.