(Minghui.org) Lo scorso 4 dicembre, i praticanti del Falun Gong provenienti da Francia, Germania e Svizzera hanno organizzato delle attività nei pressi della stazione ferroviaria di Strasburgo, e un evento durante le riunioni del Consiglio d'Europa sui diritti umani, dove hanno distribuito volantini che denunciavano la persecuzione del Falun Gong da parte del Partito Comunista Cinese (PCC), e raccolto firme per chiedere la fine del crimine del regime comunista di prelevare organi dai praticanti del Falun Gong imprigionati per la loro fede.
Molte persone hanno firmato la petizione, hanno espresso il loro sostegno, hanno incoraggiato i praticanti, e alcuni hanno detto: “Tutti dovrebbero avere libertà di credo”, “Il Partito Comunista Cinese è malvagio”, “Il mondo intero vi sostiene!”


I praticanti hanno chiesto di fermare la persecuzione del PCC
Maurice, un dipendente del gruppo SNCF, ha firmato la petizione, e ha affermato: “Dovremmo salvaguardare l'umanità e sostenerci a vicenda invece di ucciderci l'un l'altro. Questa persecuzione non avrebbe dovuto verificarsi, non dovrebbero esserci discriminazioni o intolleranza! Il mondo intero vi sostiene!”
Mireille e la famiglia, provenienti dal Lussemburgo, hanno affermato che era la prima volta che sentivano parlare del Falun Gong e della persecuzione. Mireille ha sostenuto: “La dittatura in Cina sta diventando sempre più autocratica! Le persone non possono esprimere la propria opinione, persino gli avvocati sono stati incarcerati, il che dimostra quanto sia difficile sopravvivere in Cina. Non andrò in Cina finché il popolo cinese non avrà riconquistato la propria libertà”.

I praticanti hanno raccolto firme durante l’evento alla stazione ferroviaria di Strasburgo
Jean-Luc Stumph ha firmato la petizione, e ha dichiarato: “È spaventoso come il regime comunista cinese perseguiti persone innocenti! Tutti hanno il diritto di seguire le proprie convinzioni, quello che sta succedendo in Cina è assolutamente inaccettabile! Dobbiamo esprimere il nostro sostegno ai praticanti”.
Avetis, uno studente armeno, è rimasto sconvolto dalla persecuzione. “La persecuzione è un incubo! È veramente sbagliata”, ha affermato.
Un residente locale di nome Jean-François Koulmann gli ha fatto eco dicendo: “La persecuzione è disumana! Le persone sono uguali a prescindere”.
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