(Minghui.org) Come appreso di recente da Minghui, Cai Xi, una donna di 66 anni della città di Foshan, nella provincia del Guangdong, è stata segretamente condannata a due anni e mezzo di reclusione perché pratica il Falun Gong.

Xi è stata arrestata nella sua abitazione il 18 marzo scorso dagli agenti della Stazione di polizia di Zumiao, che le hanno confiscato i libri del Falun Gong, il computer e la stampante. È stata trattenuta presso il Centro di detenzione del distretto di Chancheng.

La famiglia della donna è stata informata della sua ingiusta condanna all'inizio di dicembre, ma non è mai stata informata dell'incriminazione e del processo.

Non è la prima volta che Xi viene presa di mira per la sua fede. Il 12 aprile 2016 è stata molestata da otto agenti. Si è rifiutata di aprire la porta, ma loro hanno costretto il marito a tornare a casa dal lavoro a mezzogiorno e sono entrati; e quando questi ha biasimato la polizia per aver perseguitato la moglie, hanno minacciato di arrestarlo. L'uomo ha poi seguito gli agenti quando hanno portato la moglie alla Stazione di polizia di Zumiao con la promessa di rilasciarla entro mezz'ora, dopo averle fatto alcune domande.

Dopo 30 minuti di interrogatorio, il marito della signora Cai ha chiesto se potevano tornare a casa, ma si è sentito rispondere che “la politica era cambiata” e che sua moglie non poteva più andarsene.

Quel pomeriggio la polizia ha fatto irruzione nell'abitazione della praticante e ha confiscato un computer fisso e del denaro contante. La donna è stata sottoposta a fermo penale presso il Centro di detenzione di Shiwan e, un mese dopo, è stato emesso un mandato di arresto formale nei suoi confronti.

Il 3 novembre 2017, Xi è stata condannata a tre anni di libertà vigilata convertibili in due di carcere in caso di violazione della stessa. Tra il 14 novembre 2017 e il 13 novembre 2020, è stata costretta a scrivere rapporti di pensiero e a presentarsi regolarmente all'ufficio giudiziario locale; è stato anche monitorato il suo cellulare e la polizia si è recata spesso a casa sua per un controllo. Il 10 ottobre 2020 è stata costretta a scrivere una dichiarazione di rinuncia al Falun Gong contro la sua volontà, ma in seguito ha annullato la dichiarazione.