(Minghui.org) Lo scorso10 dicembre si è celebrata la Giornata internazionale dei diritti umani, e i praticanti della Falun Dafa (Falun Gong) in Indonesia hanno organizzato due manifestazioni a Giacarta, la capitale, e a Surabaya, la capitale della provincia di Giava Orientale, per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla persecuzione del Partito Comunista Cinese (PCC).

Il 13 dicembre i praticanti hanno organizzato una manifestazione vicino all'ingresso del Monumento Nazionale, una delle principali attrazioni turistiche di Giacarta, hanno esposto striscioni con messaggi che chiedevano la fine della persecuzione, hanno simulato il prelievo forzato di organi sancito dallo Stato cinese, e hanno distribuito volantini che denunciavano la persecuzione del Falun Dafa in Cina da parte del PCC.

Il 13 dicembre i praticanti hanno organizzato una manifestazione pacifica a Giacarta per informare la popolazione sulla persecuzione del Falun Dafa da parte del PCC

Il portavoce dei praticanti, Candra, ha dichiarato: “Sono passati più di 26 anni, è davvero giunto il momento di porre fine alla persecuzione del Falun Gong da parte del PCC in Cina, così come alla recente repressione transnazionale, e al prelievo forzato di organi sancito dallo Stato cinese che prende di mira i praticanti del Falun Gong”, invitando anche il governo indonesiano e la comunità locale e internazionale a collaborare per fermare questi gravi crimini contro l'umanità.

Il portavoce dei praticanti, Candra, ha affermato: “Lavoriamo insieme per fermare questi gravi crimini contro l'umanità”

Sostegno pubblico agli sforzi dei praticanti

Alcuni passanti hanno ricevuto il materiale informativo sul Falun Gong e sulla sua persecuzione in Cina. Una donna ha incoraggiato i praticanti a continuare gli sforzi pacifici per porre fine alla persecuzione, e ha esclamato: “Continuate a far sentire la vostra voce!”

Dwi Harbowo, commissario di polizia e vice capo dell'ufficio di polizia del distretto di Gambir, si è recato allo stand dei praticanti, informando che gli agenti di polizia in servizio avrebbero garantito la sicurezza delle attività dei praticanti.

Parlando con un praticante, un agente di polizia in servizio ha convenuto che il comunismo è una vera minaccia alla pace mondiale, e ha espresso la sua preoccupazione personale riguardo alla rivendicazione da parte del PCC di ampi diritti marittimi nelle acque vicino all'isola indonesiana di Natuna.

I passanti e gli agenti di polizia hanno ricevuto materiale informativo sul Falun Gong e sulla persecuzione del PCC in Cina

Manifestazione davanti al Consolato cinese di Surabaya

Il 12 dicembre, i praticanti del Falun Gong della città di Surabaya, capitale della provincia di Giava Orientale, hanno organizzato una manifestazione davanti al Consolato cinese di Surabaya. Oltre a esporre striscioni con informazioni sulla persecuzione, i praticanti hanno anche distribuito volantini e parlato con i passanti.

Il 12 dicembre, manifestazione davanti al Consolato cinese nella città di Surabaya

L'attività si è svolta vicino a una fermata dell'autobus. Un uomo ha osservato attentamente i praticanti che praticavano insieme, e seguito silenziosamente i movimenti degli esercizi. Quando un praticante gli si è avvicinato, l’uomo ha chiesto se si riunivano lì ogni venerdì per praticare.

Il praticante gli ha spiegato che quello non era un luogo di pratica, ma che stavano tenendo una manifestazione pacifica per opporsi alla persecuzione del Falun Gong in Cina, indicando l'ufficio del consolato dall'altra parte della strada, e poi gli ha indicato dove si trovavano i luoghi di pratica locali, in modo che potesse continuare ad imparare gli esercizi.

Lo scorso 10 dicembre si è celebrato il 77° anniversario dall'adozione della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (UDHR) da parte delle Nazioni Unite nel 1948.

La Falun Dafa (Falun Gong) è un sistema di meditazione basato su una serie di cinque esercizi, e sui principi di Verità, Compassione e Tolleranza. Il PCC ha iniziato a perseguitare questa pratica nel luglio 1999, si tratta della continuazione della repressione decennale da parte del PCC dei diritti umani fondamentali, della libertà di credo e della libertà di parola.