(Minghui.org) Il 21 novembre scorso, 15 Stati membri delle Nazioni Unite hanno rilasciato una dichiarazione dal titolo: “Dichiarazione congiunta sulla situazione dei diritti umani in Cina”. La dichiarazione è disponibile anche sul sito web della Missione degli Stati Uniti presso le Nazioni Unite.
La dichiarazione rilasciata da 15 Stati membri delle Nazioni Unite il 21 novembre
La dichiarazione è stata firmata da: Albania, Australia, Repubblica Ceca, Estonia, Israele, Giappone, Lettonia, Lituania, Macedonia del Nord, Palau, Paraguay, San Marino, Ucraina, Stati Uniti e Regno Unito.
Testo completo:
“Noi sottoscritti ci impegniamo a promuovere e proteggere i diritti umani e le libertà fondamentali, comprese le libertà di espressione, di riunione pacifica, di associazione e di religione o credo, sia in patria che all'estero, e condividiamo la profonda preoccupazione per le gravi violazioni che si verificano in Cina.
Fonti attendibili segnalano il ricorso persistente alla detenzione arbitraria, al lavoro forzato, all'uso illegale o arbitrario della sorveglianza di massa e alle restrizioni della libertà di espressione religiosa e culturale in Cina. I gruppi etnici e religiosi minoritari, in particolare gli uiguri e le altre minoranze musulmane, i cristiani, i tibetani, i praticanti del Falun Gong e altri, sono oggetto di repressione mirata che include la separazione dei bambini dalle loro famiglie nei collegi, la tortura e la distruzione del patrimonio culturale. Esprimiamo inoltre preoccupazione per il continuo smantellamento delle libertà civili e dello Stato di diritto a Hong Kong e per l'emissione di mandati di arresto e taglie nei confronti di individui al di fuori dei confini di Hong Kong, solo per aver esercitato il proprio diritto di espressione.
Online e offline, la censura e la sorveglianza statale vengono utilizzate per controllare le informazioni, limitare il dibattito pubblico e punire chiunque metta in discussione le narrazioni ufficiali. La repressione e la persecuzione transnazionale di giornalisti, difensori dei diritti umani e avvocati costituiscono un ulteriore esempio del clima di paura creato per mettere a tacere le critiche. Queste azioni minano la fiducia e sono in diretta contraddizione con i principi stessi su cui si fonda la stabilità globale e il progresso umano.
Chiediamo alla Repubblica Popolare Cinese di rilasciare tutte le persone detenute ingiustamente per aver semplicemente esercitato i propri diritti umani e le libertà fondamentali, che sono i pilastri di un governo legittimo e della credibilità globale, e di rispettare pienamente i propri obblighi ai sensi del diritto internazionale.
Esortiamo inoltre gli Stati membri, attraverso le Nazioni Unite, a invitare la Cina ad affrontare in modo credibile le violazioni dei diritti umani e a promuovere una responsabilità significativa”.
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