(Minghui.org) Il primo giorno di febbraio è il Giorno del Riconoscimento e del Tributo alle Vittime del Regime Comunista in Bulgaria, e viene celebrato ogni anno per commemorare coloro che sono morti durante il periodo di governo comunista (1944 al 1989).
In questo giorno, i praticanti della Falun Dafa hanno organizzato eventi a Plovdiv e Varna per commemorare le vittime del comunismo, e anche per sensibilizzare i praticanti in Cina, che sono vittime della persecuzione del Partito Comunista Cinese (PCC) che perdura da 25 anni. Innumerevoli praticanti in Cina vengono arrestati illegalmente, torturati e maltrattati per aver perseverato nella loro fede, e molti bulgari hanno espresso solidarietà per chi affronta quotidianamente queste atrocità e minacce.
Il monumento alle vittime del comunismo a Plovdiv
I passanti imparano a conoscere la Falun Dafa e firmano la petizione che chiede la fine delle persecuzioni in Cina
I praticanti hanno organizzato un evento vicino alla scalinata della Kamenitsa, un luogo centrale della principale via pedonale di Plovdiv, hanno allestito uno stand informativo dove hanno distribuito volantini, esposto striscioni e raccolto firme su due petizioni, una per fermare la persecuzione e l’altra per condannare le violazioni dei diritti umani da parte del PCC, era presente anche una petizione relativa a un'iniziativa avviata dai Medici contro il prelievo forzato di organi (DAFOH), che chiede al governo bulgaro di garantire che lo Stato bulgaro, le entità civili e i cittadini, non siano direttamente o indirettamente coinvolti nella persecuzione del PCC o nel prelievo forzato di organi dai praticanti della Falun Dafa in Cina.
Nonostante il freddo, molti passanti si sono fermati per informarsi sulla persecuzione del PCC contro la Falun Dafa, e per sostenere le petizioni con le loro firme.
Sostegno alla Falun Dafa
Olga, dalla Russia, vive in Bulgaria con due figli piccoli, ha raccontato la propria esperienza di come la “peste rossa” del comunismo abbia costretto molte persone come lei a lasciare le proprie case, e di come ritenga che il comunismo abbia portato il mondo all'attuale stato di caos.
Olga ha detto di sapere quanto sia malvagio il comunismo e l’ha definito una “peste rossa”
Quando ha saputo della persecuzione contro la Falun Dafa, e del prelievo forzato di organi a scopo di lucro da parte del PCC, è rimasta inorridita. “Loro [il PCC] non sono umani!”, ha esclamato.
Olga ha riferito ai praticanti di avere molti amici avvocati per i diritti umani, e che gli avrebbe raccontato tale malvagità.
Una donna e dei bambini ascoltano un praticante parlare della Falun Dafa e della persecuzione in Cina
Una donna, accompagnata da alcune bambine, si è fermata allo stand per scoprire di che cosa si trattasse, ascoltando il resoconto del praticante su come la Falun Dafa è perseguitata in Cina e sulla violenza del PCC contro i praticanti, è rimasta sbigottita. Una delle giovani ha affermato: “Ti ho ascoltato per tutto il tempo, e ho capito che si tratta della violazione dei diritti umani [dei praticanti]”.
Dopo aver letto le informazioni sugli striscioni, una donna ha firmato le due petizioni, e quando un praticante le ha chiesto se volesse saperne di più su ciò che sta accadendo in Cina, ha risposto: “Queste informazioni sono sufficienti per chiunque voglia approfondire, il vostro lavoro merita ammirazione e sostegno. Vi auguro di avere successo”.
Attenzione dei media
Evento a Varna per sensibilizzare sulla persecuzione della Falun Dafa
Lo stesso giorno, i praticanti della capitale bulgara del mare, Varna, hanno organizzato un evento simile, hanno allestito il loro stand all'ingresso del Giardino del Mare, un'attrazione popolare, dove hanno distribuito volantini e parlato con la gente del posto e i turisti, della persecuzione dei praticanti in Cina da parte del PCC.
Actualno, il media nazionale più letto a Varna, ha riportato l'evento dei praticanti in un ampio articolo sulla persecuzione dei praticanti della Falun Dafa in Cina, intitolato: “Bulgaria, Cina e 1 febbraio: cosa li accomuna - un tributo alle vittime del comunismo”.
Schermate del rapporto da Actualno.com
L'articolo racconta l'inizio della persecuzione nel 1999 fino al Tribunale per la Cina del 2019 nel Regno Unito, presieduto dal procuratore internazionale Sir Geoffrey Nice. Nel 2020, il Tribunale per la Cina con sede a Londra, presieduto da Sir Geoffrey Nice, ha concluso all'unanimità e in modo indiscutibile che “il prelievo forzato di organi dai prigionieri di coscienza in Cina è stato praticato per un periodo di tempo significativo, e ha coinvolto un gran numero di vittime”.
L'articolo ha anche sottolineato che “il 18 giugno dello scorso anno, un testo storico è stato raggiunto a maggioranza a Strasburgo, segnando per la prima volta il Parlamento europeo (PE) adottare una risoluzione che richiede punizioni per i quasi 26 anni di persecuzione in corso del gruppo spirituale Falun Dafa”.
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