(Minghui.org) Tre residenti della città di Changchun, nella provincia del Jilin, sono stati recentemente condannati al carcere perché praticano il Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.
La signora Liu Yufen, settantenne, è stata arrestata dagli agenti della stazione di polizia di Tumenling intorno alle 7:00 del mattino del 21 luglio 2023 nella sua abitazione, che è stata poi saccheggiata. Dopo 15 giorni di detenzione amministrativa, la polizia l'ha messa in stato di fermo penale.
Il signor Tian Zhibin, 73 anni, e sua moglie, la signora Zhu Guiqing, 71 anni, sono stati arrestati dagli agenti del Dipartimento di Polizia di Changchun. I dettagli sui loro arresti non sono chiari.
Minghui ha recentemente confermato che Liu, Tian e Zhu sono stati condannati rispettivamente a tre anni e mezzo, a quattro anni e a due anni e otto mesi di reclusione. Tian sta attualmente scontando la pena nella Prigione di Gongzhuling. Non è chiaro dove siano detenute le due donne.
Non è la prima volta che la praticante Liu viene presa di mira per la sua fede, a cui attribuisce il merito di averla aiutata a riprendersi da un problema gastrico, cefalea e mal di schiena. È stata arrestata nel febbraio 2000 per essere andata a Pechino per fare appello per il diritto di praticare il Falun Gong ed è stata trattenuta per 15 giorni e multata di 200 yuan (circa 26 euro). È tornata a Pechino per fare nuovamente appello nell'aprile 2000, ma è stata catturata e le è stato inflitto un anno di lavori forzati da scontare nella struttura di Heizuizi, dov’è stata costretta a lavorare dalle 3:00 del mattino alle 22:00 ogni giorno senza retribuzione.
Quando Liu si è recata in Piazza Tienanmen per fare appello per la terza volta nell'autunno del 2001, è stata picchiata con bastoni di gomma chiodati, che le hanno provocato lividi alle spalle e alla schiena. È stata nuovamente arrestata è portata quella sera in una stazione di polizia. Siccome si è rifiutata di fornire le generalità, gli agenti l'hanno ustionata alle braccia e alla bocca con i manganelli elettrici. Le cicatrici delle scosse ricevute sono ancora visibili sul suo braccio.
La donna è stata nuovamente arrestata nel 2008 e condannata a due anni di lavori forzati, da scontare sempre nel centro di Heizuizi dove, a causa delle torture subite, ha contratto la tubercolosi renale. Ha iniziato ad avere sangue nelle urine e, dopo essere diventata disabile, è stata rilasciata per motivi di salute.
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