Guangdong: Donna malata di cancro si vede negare la libertà vigilata e muore due anni dopo il rilascio

Home > Persecuzione > Decessi

23 Feb. 2025 | Di un corrispondente Minghui della provincia del Guangdong, Cina

(Minghui.org)

Nome: Qiu Hannong

Nome in cinese: 邱汉浓

Genere: FemminaEtà: 66 anniCittà: HeyuanProvincia: GuangdongOccupazione: N/AData di morte: 14 dicembre 2024Data dell'arresto più recente: 11 settembre 2018Luogo di detenzione più recente: Carcere femminile della provincia del Guangdong

Qiu Hannong, una praticante di Heyuan, nella provincia del Guangdong, è stata colpita da un cancro all'utero mentre scontava una pena detentiva di quattro anni e tre mesi per la sua fede nel Falun Gong. La sua richiesta di libertà vigilata è stata respinta ed è rimasta in carcere fino alla fine della pena nel dicembre 2022. Dopo il rilascio la sua salute è peggiorata ulteriormente ed è morta il 14 dicembre dello scorso anno, all'età di 66 anni.

La sua morte è stato il tragico epilogo di anni di sofferenze a causa della persecuzione contro il Falun Gong avviata dal Partito Comunista Cinese nel 1999: l'aver sostenuto la sua fede le era costato tre arresti e due incarcerazioni, per un totale di sette anni e tre mesi.

Il primo arresto era avvenuto il il 3 agosto 2013. Gli agenti del Dipartimento di polizia della Contea di Dongyuan e della Stazione di polizia di Chuantang le avevano anche confiscato la TV e altri effetti personali. Mentre era in custodia cautelare, il 6 agosto la polizia ha anche fatto irruzione in casa della figlia, le ha confiscato una foto del fondatore del Falun Gong e le ha ordinato di pagare 500 yuan (circa 65 euro) minacciando di ridurla sul lastrico se lo non avesse fatto.

Il successivo arresto è avvenuto a settembre 2013 per aver parlato alla gente del Falun Gong e le è stata inflitta una pena detentiva di tre anni in un campo di lavoro forzato.

Gli agenti della Divisione sicurezza interna della contea di Dongyuan hanno fatto irruzione in casa sua il 9 settembre 2018 e due giorni dopo l'hanno arrestata. Il 21 settembre i familiari si sono recati al Dipartimento di polizia locale per chiedere il suo rilascio, ma hanno ricevuto intimidazioni e sono stati mandati via. Alcuni di loro sono persino stati tenuti in manette per diverse ore.

Poi è stata rinchiusa nel Centro di detenzione della contea di Dongyuan. La sua famiglia è tornata più volte al dipartimento di polizia e al Comitato per gli affari politici e legali per chiedere il suo rilascio, ma senza successo.

Il 4 aprile 2019 è comparsa davanti al Tribunale distrettuale di Yuancheng ed è stata condannata a quattro anni e tre mesi, con una multa di 3.000 yuan (circa 400 euro).

Mentre era nel Carcere femminile della provincia del Guangdong le è stato diagnosticato un un cancro all'utero, tragico risultato di tutti quegli anni di persecuzione. Nonostante le sue condizioni, la prigione ha rifiutato di rilasciarla per motivi di salute. Dopo aver scontato l'intera pena è stata rilasciata, ma la sua famiglia non le ha permesso di riprendere a praticare il Falun Gong. Le sue condizioni di salute hanno continuato a peggiorare ed è morta il 14 dicembre dello scorso anno.