(Minghui.org) Zhou Lina, residente nella città di Jinzhou nella provincia del Liaoning, è stata incriminata per la sua fede nel Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Il calvario della signora Zhou ha inizio il 14 aprile dell’anno scorso, quando degli agenti della Divisione di sicurezza interna del distretto di Taihe hanno fatto irruzione nella sua casa in affitto, arrestando la sua coinquilina, la signora Meng Chunying, anche lei praticante del Falun Gong.

La signora Zhou è riuscita a sfuggire all'arresto poiché non era presente, ma la polizia le ha confiscato 115.000 yuan (circa 15.150 euro) in contanti e due certificati di deposito, rispettivamente da 50.000 (circa 6.590 euro) e 30.000 yuan (circa 3.950 euro).

Il 21 agosto dello scorso anno degli agenti di polizia l’hanno seguita e arrestata e le hanno chiesto a cosa servissero i soldi. Zhou ha raccontato che erano i risparmi di una vita, guadagnati vendendo vestiti, gestendo un salone da parrucchiere e facendo lavoretti saltuari. La praticante stava progettando di comprare una casa con quei soldi. La polizia non le ha ancora restituito il denaro confiscato.

Il giorno dopo l’arresto Zhou è stata portata nel centro di detenzione locale e, sebbene non sia risultata idonea alla detenzione a causa di un basso dosaggio piastrinico del sangue, le guardie l'hanno comunque incarcerata. Da allora Zhou è detenuta in attesa del processo, dopo che la polizia ha presentato il suo caso alla Procura della città di Linghai.