(Minghui.org) Il 13 febbraio scorso Zhu Ying, 62 anni, di Pechino, è stata condannata a due anni di reclusione perché pratica il Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.
Il 4 giugno dell'anno scorso Zhu, autista di autobus in pensione, è stata arrestata mentre faceva visita al padre nella contea di Xinglong, nella città di Chengde, provincia dell'Hebei (a circa 161 chilometri di distanza da Pechino). La donna si trovava da sola a casa del padre quando la polizia ha fatto irruzione e l'ha arrestata. Le forze dell'ordine hanno informato i suoi familiari a Pechino dell'arresto solo dopo averla portata al centro di detenzione locale.
Nel corso dell'esame medico obbligatorio le sono stati riscontrati valori di pressione arteriosa sistolica compresi tra 200 e 220 mmHg (quando il valore normale è di 120 mmHg o inferiore). Tuttavia, nonostante le sue condizioni, la Procura di Chengde ha comunque emesso un mandato di arresto formale.
Nel settembre dello stesso anno la praticante si è sentita intorpidita e non è stata in grado di camminare né di parlare. Il suo avvocato ha chiesto che fosse rilasciata su cauzione, dato che soffriva ancora delle complicazioni di un tumore al cervello riscontrato nel 2020, nondimeno la polizia ha respinto la richiesta.
Il 10 febbraio scorso la donna è stata processata presso il Tribunale di Chengde e tre giorni dopo condannata al carcere.
Zhu ha iniziato a praticare il Falun Gong nel 1994 e sin dall'inizio della persecuzione nel 1999 è stata ripetutamente presa di mira. Prima dell'ultimo processo, era stata condannata a sei anni di reclusione in seguito a un arresto nel 2000 per aver stampato materiale informativo sul Falun Gong, e durante la sua permanenza nella prigione femminile di Pechino era stata brutalmente torturata.
Il 29 dicembre 2015, gli agenti della stazione di polizia di Anzhen hanno arrestato Zhu e altri sette praticanti locali mentre facevano visita a un altro praticante e li hanno portati al centro di detenzione del distretto di Chaoyang A causa delle cattive condizioni di salute, Zhu è stata trasferita all'Ospedale della Polizia di Pechino (noto anche come secondo centro di detenzione di Pechino) e poi rilasciata su cauzione il 2 gennaio 2016.
Nel 2020 la praticante ha contratto un tumore al cervello. Un giorno è entrata in coma ed è stata trasportata d'urgenza in ospedale. Nonostante che dopo 12 ore abbia ripreso i sensi, ad oggi continua ad avere complicazioni.
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