(Minghui.org) Recentemente Gu Li, della città di Dalian nella provincia del Liaoning, è stata riportata in prigione per scontare una pena di tre anni e mezzo per la sua fede nel Falun Gong, una disciplina spirituale e di meditazione che viene perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Il 28 aprile 2023 la signora Gu, ex caposala del secondo Ospedale del popolo di Jinzhou, è stata arrestata dagli agenti della Stazione di polizia di Guangming per aver parlato alla gente del Falun Gong. La donna non ha superato l'esame fisico richiesto, ma il 30 aprile 2023 il Centro di detenzione di Yaojia l'ha comunque presa in custodia. Date le sue persistenti patologie, pochi giorni dopo, il 9 maggio, Li è stata rilasciata ed è stata messa agli arresti domiciliari per sei mesi.

In seguito, la polizia ha sottoposto il suo caso alla Procura del distretto di Pulandian. Nel mese di febbraio dell'anno scorso è stata incriminata dal procuratore, Zhao Xiaona, e il suo caso è stato assegnato al giudice Wang Dongdong del Tribunale distrettuale di Pulandian.

Il giudice Wang ha tenuto due udienze sul caso della signora Gu: la prima nel mese di febbraio dell'anno scorso e la seconda l'11 marzo. Nel successivo mese di aprile la donna è stata molestata dalla polizia, mentre era in attesa del verdetto.

Lo scorso 17 febbraio la polizia ha ripreso in custodia la signora Gu presso il Centro di detenzione di Yaojia. I suoi familiari hanno recentemente confermato che è stata condannata a tre anni e mezzo, oltre a una multa di 10.000 yuan (circa 1.280 euro). Non è chiaro se sia rimasta nel centro di detenzione o sia stata trasferita in prigione.

Prima dell'ultima persecuzione, il 6 dicembre 2016 la signora Gu era stata arrestata e successivamente condannata a quattro anni. Nel Carcere femminile della provincia del Liaoning la donna ha subito brutali torture e violenze sessuali. Per un resoconto dettagliato delle torture subite in prigione, si veda l'articolo correlato.

Articolo correlato:

Liaoning: In carcere per la sua fede caposala picchiata, violentata e congelata