(Minghui.org) La Prigione femminile della provincia dell'Hebei, situata nella capitale Shijiazhuang, ha due divisioni, la 13ª e la 14ª, destinate alle detenute appena entrate o a quelle che stanno per essere rilasciate. In queste due divisioni le praticanti del Falun Gong vengono sottoposte a gravi forme di abuso.
Nel tentativo di costringerle a rinunciare alla loro fede, la prigione adotta tre fasi per il lavaggio del cervello: lo screening iniziale, la fase di lavaggio del cervello vero e proprio e la fase di “rafforzamento”.
Screening iniziale
Una volta entrate in prigione, le praticanti del Falun Gong vengono rinchiuse nella 14ª divisione, dove le guardie usano le ex praticanti, che hanno abbandonato la pratica del Falun Gong, per lavorare su di loro. Coloro che rifiutano di trasformarsi, dopo 10 o 15 giorni vengono inviate alla 13ª divisione, detta dell'istruzione, per un ulteriore lavaggio del cervello. Rimangono lì per un dato periodo di tempo, prima di essere trasferite alla divisione di produzione.
La fase del lavaggio del cervello
Nella 13ª divisione più della metà delle detenute sono minorenni. Ci sono anche ex praticanti specializzate nel lavoro di “trasformazione”, detenute con un'istruzione superiore incaricate di organizzare attività culturali, educative e di propaganda politica, al fine lodare il regime comunista cinese. Inoltre, c'è anche un piccolo gruppo di detenute regolari, che collaborano attivamente con le ex praticanti nel perseguitare coloro che rimangono ferme nella pratica del Falun Gong. Se riescono a costringere una praticante a rinunciare al Falun Gong, le detenute ricevono riduzioni di pena.
Le praticanti che rifiutano la trasformazione vengono portate nella “sala di conversazione”, dove una ex praticante e una detenuta normale hanno il compito di fare loro il lavaggio del cervello. Intorno alle 5:00 del mattino le praticanti sono costrette a recarsi nella sala di conversazione senza lavarsi. Lì vengono costrette a guardare video che diffamano il Falun Gong e il Maestro Li Hongzhi, fondatore della Falun Dafa. Le praticanti non possono uscire dalla stanza, se non per andare in bagno.
All'inizio, l'ex praticante e la detenuta ordinaria cercano di convincere la praticante a rinunciare alla sua fede. Se questo tentativo fallisce, iniziano a insultare lei e il fondatore del Falun Gong. Se la praticante rifiuta ancora di trasformarsi, le detenute cominciano a picchiarla e ad abusare fisicamente di lei.
Uno dei metodi di tortura consiste nel privare del sonno per diversi giorni le praticanti e nel non permettere loro di sedersi. Quando si sentono stordite e assonnate, le ex praticanti e le detenute le costringono a scrivere una dichiarazione di rinuncia al Falun Gong o a firmare una dichiarazione preparata in anticipo. Se le praticanti si rifiutano di obbedire, possono essere picchiate o colpite al pollice con la punta di una penna, fino a farlo sanguinare.
Quando una praticante non riesce a sopportare le torture ed è costretta a firmare la dichiarazione di garanzia, le guardie si avvicinano per “confortarla”, cercando di “educarla” ad abbandonare completamente il Falun Gong.
Nella 13ª divisione ci sono diverse “aule di studio”. Ogni stanza ha una tenda per impedire alle altre detenute di vedere ciò che accade all'interno. Le praticanti che hanno firmato le dichiarazioni di garanzia e sono state ritenute “stabili” vengono portate nella sala di studio. Ogni giorno alle 5:00 vengono portate nelle stanze con una ex praticante e una detenuta. Coloro che non sono considerate completamente “trasformate” sono costrette a guardare video che diffamano il Falun Gong e a scrivere ogni giorno “rapporti di pensiero”. Le praticanti che hanno poca istruzione sono costrette a copiare ciò che la prigione ha preparato per loro. La sera, dopo aver terminato la giornata di “studio”, tornano in cella. Col tempo alcune praticanti hanno iniziato ad accettare il contenuto del lavaggio del cervello.
Il processo di lavaggio del cervello può durare da un minimo di tre mesi a un massimo di sei. Le guardie seguono da vicino i “progressi” di ciascuna praticante, con aggiornamenti forniti dalle detenute. Le praticanti non vengono trasferite alla divisione di produzione se non registrano, con soddisfazione della prigione, un video in cui denunciano il Falun Gong. Alcune praticanti sono state costrette a scrivere le dichiarazioni di garanzia contro la loro volontà, per poter vivere una vita carceraria “normale”, soprattutto quelle che hanno ricevuto lunghe pene detentive.
La fase di rafforzamento
Dopo che le praticanti che hanno scritto le dichiarazioni di garanzia sono state trasferite alla divisione di produzione, devono ancora scrivere un rapporto di pensiero ogni mese e non possono stare nella stessa cella con altre praticanti o parlare insieme. Coloro che rimangono ferme nella loro fede possono essere nuovamente costrete a guardare i video che diffamano il Falun Gong, mentre vengono monitorate da due detenute.
Per le praticanti con lunghe pene detentive, scrivere una dichiarazione di garanzia non è sufficiente per ricevere una riduzione di pena. A volte le guardie chiedono loro di calunniare il Falun Gong e il suo fondatore davanti alle altre, o addirittura di farlo in un procedimento formale in tribunale, quando la loro richiesta di riduzione di pena viene ascoltata da un giudice. Solo quando il carcere conferma che si sono veramente rivoltate contro il Falun Gong, la riduzione può essere concessa.
Prima che una praticante venga rilasciata, le viene nuovamente richiesto di registrare un video che diffami il Falun Gong. Se si rifiuta di obbedire, le guardie informano la polizia locale o i membri del comitato residenziale, che andranno a prenderla alla data del rilascio. Dopo il suo ritorno a casa, queste persone molesteranno regolarmente la praticante.
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