(Minghui.org) Lo scorso 9 aprile, i praticanti della Falun Dafa di Filadelfia sono stati invitati a partecipare all'annuale “Settimana di Consapevolezza del Linguaggio e delle Culture Globali” presso l’Università La Salle, e hanno proiettato il premiato film documentario Lettera da Masanjia.

Università La Salle

Molti insegnanti e studenti sono rimasti toccati dal film, alcuni si sono commossi fino alle lacrime per la storia del praticante della Falun Dafa Sun Yi, che nonostante le terribili torture subite in prigione, ha perseverato e rifiutato di rinunciare alla sua fede.

“È un film veramente commovente, un documentario molto toccante e stimolante”, ha affermato Miguel Glatzer, professore associato di Scienze politiche all'Università La Salle. “Il film presenta una straordinaria storia di coraggio morale e fisico, di fronte all'orribile oppressione dei ‘campi di rieducazione’ cinesi”.

Poster sulla proiezione del documentario all'Università La Salle

Lettera da Masanjia racconta la storia di Julie Keith, una residente dell'Oregon che ha scoperto una lettera di richiesta di aiuto scritta da un praticante della Falun Dafa (Falun Gong) incarcerato nel campo di lavoro forzato di Masanjia a Shenyang, nella provincia del Liaoning, in Cina. La lettera era nascosta nelle decorazioni di Halloween che aveva acquistato in un discount dell'Oregon, e rivelava la terribile verità sulla persecuzione dei diritti umani nel campo di lavoro forzato di Masanjia, e invitava il mondo ad aiutare. L'autore della lettera era appunto il praticante Sun Yi.

Il dottor Mark Thomas, professore aggiunto del Dipartimento di Scienze Politiche ed Economia dell'Università La Salle, ha dichiarato: "Il film è un ritratto toccante degli orrendi crimini della Repubblica Popolare Cinese. Il protagonista ha sofferto per amore dei tre principi della Falun Dafa [Verità, Compassione e Tolleranza], che hanno cambiato in meglio la sua vita nonostante abbia perso il lavoro, si sia separato dalla moglie, e infine la vita, solo per amore di ciò in cui credeva, è una vergogna”.

“Peggio ancora, i crimini del Partito Comunista Cinese persistono con il dilagante prelievo forzato di organi da persone innocenti e amanti della pace, il cui unico desiderio è cercare di vivere in armonia con l'universo, e con la società”.

Thomas ha ricordato alla gente di resistere all'acquisto di prodotti a basso costo che vengono fabbricati nelle prigioni e nei campi di lavoro forzato della Cina. “Le persone di tutto il mondo devono essere consapevoli che l'acquisto di prodotti a basso costo provenienti dalla Cina perpetua il male del PCC”, ha spiegato.

Ha anche esortato le persone a firmare la petizione (www.fgpa-petition.org), che chiede ai senatori degli Stati Uniti di sostenere la “Legge sulla protezione del Falun Gong”, "Tutti i popoli devono firmare le petizioni, per promulgare leggi che sanzionino i funzionari del PCC e le loro spie responsabili di crimini contro l'umanità. La gente non può più ignorare la triste persecuzione dei cristiani, dei praticanti della Falun Dafa, e di altre persone il cui unico desiderio è la difesa della verità e del bene".

Anche Frank, un ex alunno dell'Università La Salle laureatosi nel 1969, si è commosso vedendo il documentario, e ha dichiarato: "Sun Yi è stato di grande ispirazione, di forza, potere e impegno. La sua dedizione al Falun Gong è dovuta al fatto che l'ha sperimentato traendone beneficio, il che gli ha permesso di impegnarsi fino alla morte, e tutte le sue relazioni personali ne hanno risentito. È stato molto triste, ma è stato veramente potente per tutto il film”.

"Il film è stato bellissimo, mi ha dato la possibilità di vedere la cultura cinese, le grandi città, la campagna, il treno, la grande stazione ferroviaria, e di contrapporli alla malvagità del governo [del PCC]. Più di un miliardo di persone sono a rischio a causa del [PCC], è veramente tragico".

Frank ha sostenuto di aver imparato dal film che "Sun Yi aveva uno scopo, e il pensiero finale è che mi rafforza il fatto che lo avesse, e che lo abbia portato a termine. Tutti noi, individualmente, abbiamo il nostro scopo nella vita, e dobbiamo portarlo avanti".

Frank ha firmato la petizione che chiede ai senatori statunitensi di sostenere la Legge sulla protezione del Falun Gong, ribadendo che ci sarebbero molte cose da fare per aiutare a fermare la persecuzione del PCC.

Anche Maria, la sorella di Frank, è stata toccata dal film, ha ribadito quanto l’abbia commossa, e quanto l'esperienza di Sun Yi sia stata incredibile.

Maria ha lodato Julie per aver pubblicato la lettera online sperando in un aiuto, che è arrivato alla chiusura dei campi di lavoro forzato in Cina grazie alla pressione pubblica generata dalla lettera.

Maria ha condiviso le parole di Sun Yi: “La giustizia prevarrà sul male”, e ha detto che segnalerà a più persone il sito web del film: www.letterfrommasanjia.com, chiedendogli di guardarlo.

Dopo aver visto il film, uno studente ha chiesto informazioni sulla morte di Sun Yi in Indonesia, e un praticante ha risposto che è stato riferito che potrebbe essere stato ucciso da spie del PCC.

Maria ha anche detto di essere triste per la morte di Sun Yi, e che avrebbe scritto una poesia per commemorarlo.