(Minghui.org) I praticanti della Falun Dafa in Italia hanno organizzato diverse attività tra la fine di marzo e l'inizio di aprile. Hanno presentato la Falun Dafa e hanno sensibilizzato l'opinione pubblica sulla persecuzione in corso da parte del Partito Comunista Cinese (PCC). Molte persone hanno firmato la petizione che chiede la fine delle atrocità del PCC.

Il 29 marzo scorso si sono tenute attività in Piazza Garibaldi a Cagliari, capoluogo della Sardegna. Nonostante il vento forte, i praticanti hanno dimostrato gli esercizi della Falun Dafa.

Una donna ucraina ha detto con entusiasmo dopo aver visto la dimostrazione: "Molto bella. Molto serena. È come se degli esseri divini stessero arrivando nel mondo umano". Le lacrime le rigavano il viso quando le hanno detto che una pratica così graziosa è perseguitata in Cina. Ancora più inimmaginabile è il fatto che i praticanti siano presi di mira dal PCC con il prelievo forzato di organi destinati all'industria dei trapianti.

Evento a Mestre

Il 29 marzo scorso, i praticanti veneti hanno organizzato le attività in piazza Mattera a Mestre, una città satellite della famosa città di Venezia.

La dimostrazione degli esercizi e gli accattivanti pannelli espositivi hanno attirato l'attenzione dei passanti. Molti hanno parlato con i praticanti e firmato la petizione che chiede ai paesi del G7 di contribuire a fermare la persecuzione e il prelievo forzato di organi da parte del PCC.

Praticanti in piazza Mattera a Mestre

Attività davanti al Consolato Cinese a Milano

Il 2 e il 9 aprile, i praticanti hanno allestito un’attività davanti al Consolato Cinese a Milano per chiedere la fine della persecuzione. C'erano striscioni sia in italiano che in cinese con le scritte "La Falun Dafa insegna Verità, Compassione e Tolleranza", "Fermiamo la persecuzione del Falun Gong" e "Fermiamo il prelievo forzato di organi".

I praticanti hanno distribuito volantini ai passanti e hanno raccontato alla gente che i prigionieri di coscienza sono le principali vittime del prelievo forzato di organi da parte del PCC in Cina. Hanno raccolto firme per la petizione che chiede ai paesi del G7 di contribuire a fermare il prelievo forzato di organi.

Un praticante ha consegnato un volantino a una donna e le ha chiesto se avesse sentito parlare della persecuzione del PCC. La donna è rimasta sconvolta quando le è stata raccontata la brutalità, e con amarezza ha detto che non avrebbe mai pensato che una cosa del genere potesse accadere ai giorni nostri. Ha chiesto, inoltre, in che modo potesse offrire supporto per fermare la persecuzione, il praticante l’ha invitata a firmare la petizione che chiede ai paesi del G7 di intervenire per fermare il prelievo forzato di organi da parte del PCC.

La donna visibilmente commossa, ha domandato se l’iniziativa avrebbe dato i suoi frutti, in quanto, già da tempo, ha perso fiducia nella vita e nei valori sociali. Ha raccontato dei suoi 84 anni trascorsi e che, in un certo senso, ha la fortuna di non trascorrere ancora molto tempo in questo mondo caotico . La praticante l'ha incoraggiata pazientemente a mantenere la speranza e la convinzione che la gentilezza avrebbe prevalso. Le ha anche fatto l'esempio di un tunnel buio, di cui non si può vedere la fine, ma quel viaggio è una prova di fede. Ci sarà luce alla fine del tunnel. I suoi occhi si sono illuminati, ha sorriso e ha ringraziato la praticante. Poi ha firmato la petizione e l'ha abbracciata, con l’augurio che la persecuzione finisca presto.