(Minghui.org) Feng Guoqing, un residente della città di Yichun, nella provincia dell'Heilongjiang, dal 4 dicembre dell'anno scorso, quando è stato arrestato per la pratica il Falun Gong, si trova in carcere. Ha iniziato uno sciopero della fame per protesta ed è stato nutrito a forza.
Il signor Feng, di circa 59 anni, è attualmente recluso nel Centro di detenzione della città di Yichun. Dopo il suo arresto, la polizia ha saccheggiato la sua casa più volte e gli ha confiscato oltre 200.000 yuan (circa 24.140 euro) in contanti.
Xie Xueyi, capo del Dipartimento di polizia del distretto di Jinlin, e Zhou Cheng, capo dell'Ufficio 610 distrettuale, hanno ordinato alla polizia di interrogarlo sotto tortura. Feng si è rifiutato di rispondere alle loro domande e ha effettuato uno sciopero della fame per oltre 40 giorni. La polizia lo ha svestito e immobilizzato su un letto in posizione di aquila aperta, poi lo ha nutrito a forza. Inoltre, l’uomo ha dovuto fare i suoi bisogni a letto. Feng ha sofferto di insufficienza renale bilaterale. Non è chiaro se le torture continuino.
Persecuzioni passate
Questa non è la prima volta che Feng viene arrestato dopo che il regime comunista cinese ha ordinato la persecuzione del Falun Gong nel 1999.
Il primo arresto di Feng risale al 6 febbraio 2000, quando si recò a Pechino per chiedere il diritto di praticare il Falun Gong. L'ufficiale di polizia Xiao Jingyu gli ha confiscato 345 yuan (circa 42,00 euro) in contanti che aveva con sé. È stato trattenuto per due giorni a Pechino e poi riportato a Yichun, dove gli sono state inflitte tre detenzioni consecutive di 15 giorni, per un totale di 45 giorni (la polizia lo ha fatto per rispettare il limite di 15 giorni di detenzione amministrativa). A metà marzo 2000 è stato rilasciato e la polizia ha estorto ai familiari 1.000 yuan (circa 120 euro).
Feng è stato nuovamente arrestato a fine aprile 2000 e detenuto per 54 giorni. Nonostante gli venisse data ogni giorno solo una zuppa di gnocchi leggera per due pasti e fosse costretto a lavorare nei campi agricoli senza retribuzione, il centro di detenzione gli chiedeva comunque di pagare 500 yuan (circa 60 euro) per il cibo (circa 10 yuan al giorno). All'epoca il suo stipendio mensile era di soli 173,9 yuan (circa 21 euro).
Il terzo arresto di Feng risale alla fine del 2000, quando èstato trattenuto in un centro per il lavaggio del cervello per 27 giorni e rilasciato il giorno prima della vigilia del Capodanno cinese.
L'arresto successivo risale al 10 aprile 2002. Gli agenti Kang Kai, Zhang Yanbin e Qi You lo hanno picchiato alla stazione di polizia, ammanettato, costretto a strisciare sul pavimento e poi gli hanno messo una sedia addosso. Mentre l'agente He Jingdong si sedeva sulla sedia, gli altri agenti lo picchiavano a turno con tubi di PVC per ore.
Illustrazione della tortura: trattenuto sotto una sedia
In serata, quando la polizia ha finalmente interrotto le torture, Feng aveva difficoltà a respirare e non riusciva a camminare. L'agente He lo ha trascinato nell'auto della polizia e lo ha portato al centro di detenzione locale. Gli agenti sono tornati tre giorni dopo e, dato che non riusciva ancora a camminare, lo hanno trascinato in una stanza e lo hanno pizzicato dappertutto, provocandogli dolori strazianti. Poi gli hanno legato i piedi e allargato le braccia, per poi tenerlo legato a una croce di legno per 12 giorni. Le sue mani hanno perso gradualmente sensibilità e gli è stata praticata un'iniezione di farmaci sconosciuti.
Il 10 giugno 2002 la polizia è arrivata di nuovo sul posto. Gli agenti lo hanno legato strettamente per poi allentare la corda. Hanno ripetuto la tortura più volte e ogni volta lo legavano sempre più stretto. Da allora, per un anno, non riusciva a tenere nulla in mano.
Feng è stato poi condannato a quattro anni di reclusione e, il 6 dicembre 2002, è stato portato per la prima volta nel Carcere di Xianglan, per poi essere trasferito in quello di Jiamusi il 14 gennaio 2003. Tutte le volte che la madre si recava a fargli visita, veniva intimidita dalla guardia carceraria Shi Junfeng. A causa del disagio mentale, un anno dopo la donna è deceduta.
Feng in carcere è stato sottoposto a continue torture, tra cui alimentazione forzata, scosse elettriche, percosse, privazione del sonno e abusi verbali.
Nel 2006, quando è stato rilasciato, la moglie ha divorziato e il suo datore di lavoro, ovvero il Gruppo di progettazione forestale di Jinshantun, lo ha licenziato.
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