(Minghui.org)

Nome: Chen JinfengNome cinese: 陈金凤Genere: DonnaEtà: 74Città: MudanjiangProvincia: HeilongjiangProfessione: Bibliotecaria universitariaData del decesso: 27 marzo 2025Data dell’ultimo arresto: 29 aprile 2009Luogo di detenzione più recente: Carcere femminile della provincia dell’Heilongjiang

Una donna residente nella città di Mudanjiang, nella provincia dell’Heilongjiang, è morta il 27 marzo scorso, dopo aver subito anni di continua persecuzione per la sua fede nel Falun Gong. Durante la sua vita Chen Jinfeng è stata ingiustamente imprigionata e perseguitata dal Partito Comunista Cinese per un totale di 13 anni, durante i quali è stata sottoposta a torture estremamente crudeli mentre si trovava in centri di detenzione, campi di lavoro e prigioni.

La signora Chen Jinfeng

La signora Chen lavorava come bibliotecaria all'Università di Radio e Televisione forestale di Mudanjiang. Ha iniziato a praticare il Falun Gong nel 1998 e presto è guarita da molti disturbi gravi, tra cui nevralgia del trigemino, iperplasia ossea, pressione arteriosa bassa e miastenia gravis (una malattia neuromuscolare cronica autoimmune che causa una debolezza fluttuante dei muscoli scheletrici). Ma, cosa ancora più importante, i principi di Verità, Compassione e Tolleranza hanno elevato il suo livello morale e reso la sua vita più appagante e felice.

Dopo il 1999, anno in cui è iniziata la persecuzione, è stata ripetutamente arrestata, detenuta e torturata, poiché è rimasta salda nella sua convinzione di continuare a praticare il Falun Gong.

Oltre all'incarcerazione e alle torture subite nel corso degli anni, il suo datore di lavoro, l’Università di Radio e Televisione forestale di Mudanjiang, l'ha licenziata e a partire dall’agosto del 2000 e le ha sospeso la pensione, agendo in linea con la politica di persecuzione volta a “distruggere finanziariamente” i praticanti del Falun Gong, stabilita dall'ex leader del Partito comunista Jiang Zemin.

Mentre la signora Chen era imprigionata suo figlio, allora in età universitaria, ha faticato a vivere e pagare gli studi per il mancato sostegno economico e ha sofferto di malnutrimento. Nonostante la scuola gli abbia suggerito di prendere un congedo per motivi di salute, ha continuato a frequentare le lezioni e a fare lavori saltuari per mantenersi. Ma, a causa della mancanza di sostegno finanziario, alla fine ha abbandonato gli studi e non ha mai finito l'università.

I primi due arresti illegali e la condanna a due anni di lavori forzati

La signora Chen è stata arrestata per la prima volta il 24 luglio 2000, dopo essere stata seguita dalla polizia mentre distribuiva materiale informativo sul Falun Gong. La polizia ha saccheggiato la sua casa e confiscato i libri del Falun Gong, il registratore audio e il materiale informativo. È stata trattenuta nel Centro di detenzione della città di Mudanjiang per sei settimane. Le guardie le hanno estorto 3.000 yuan (circa 360 euro) e l'hanno costretta a pagare altri 250 yuan (circa 30 euro) per le spese alimentari.

La signora Chen è stata nuovamente arrestata il 5 ottobre 2000 per essersi recata a Pechino a fare appello in favore del Falun Gong. Nel Centro di detenzione della contea di Huairou, un agente l'ha costretta a rimanere piegata per sei ore. L'hanno anche ammanettata e hanno tirato le manette in avanti con un asciugamano, finché non è crollata a terra. Poi le hanno calpestato le mani. Hanno anche strappato i libri del Falun Gong e abusato verbalmente del Falun Gong davanti a lei.

Il 10 ottobre 2000 due agenti di polizia in borghese dell'Ufficio di Mudanjiang a Pechino l’hanno riportata a Mudanjiang, ma prima le hanno preso tutto il denaro che Chen aveva con sé per coprire le loro spese personali durante il tragitto. Dopo essere stata trattenuta in un centro di detenzione locale, è stata trasferita in un campo di lavoro nel gennaio 2001, poco prima del Capodanno cinese, per scontare un periodo di due anni.

Dopo il rilascio nell'ottobre 2002, la polizia ha tentato di mandarla in un centro di lavaggio del cervello. La donna ha protestato e alla fine la polizia l'ha lasciata andare.

Terzo arresto e condanna illegale a cinque anni di carcere

La signora Chen è stata arrestata per la terza volta il 29 aprile 2003, dopo essere stata denunciata per aver esposto materiale informativo sul Falun Gong. Durante l'interrogatorio alla Stazione di polizia di Xiangyang, gli agenti della Divisione di sicurezza interna del distretto di Aimin l'hanno immobilizzata a terra, le hanno ammanettato le mani dietro la schiena e l’hanno messa a faccia in giù mentre le calpestavano la testa con i piedi.

La polizia l'ha immobilizzata su una sedia di ferro, l'ha costretta a mangiare olio di senape e le ha avvolto la testa in un sacchetto di plastica. Questa tortura provoca una sensazione di ribollimento negli organi interni della vittima, lacrimazione e naso che cola. Allo stesso tempo, la vittima non può respirare a causa del sacchetto di plastica che la ricopre, il che può causare soffocamento e gravi danni agli organi interni. La polizia chiama questa tortura "indossare un casco spaziale”. Hanno torturato la donna fino quasi a soffocarla. Hanno ripetuto la tortura più volte e in seguito Chen ha sofferto di fortissimi dolori.

La polizia ha cercato di costringerla a fornire informazioni su altri praticanti del Falun Gong. Al suo rifiuto, le torture sono aumentate. Sheng Xiaojiang, il vice capo del Dipartimento di polizia del distretto di Aimin, ha gridato: "Picchiatela a morte! Nessuno sarà ritenuto responsabie se muore".

Diversi agenti l'hanno legata a una sedia e le hanno tirato gli arti in diverse direzioni. Questa forma di tortura è chiamata "cinque cavalli che smembrano un corpo". Un agente le ha anche dato una scossa alle mani con un manganello elettrico e lei ha perso conoscenza. Dopo che si è ripresa, le torture sono continuate. Un agente le ha colpito le braccia, che sono diventate nere e blu e non riusciva a sollevarle. Le hanno anche coperto la testa e premuto gli stinchi contro il bordo di un tavolo.

Dopo ore di torture, la polizia ha portato la signora Chen in un centro di detenzione. Aveva lo stomaco gonfio a causa dell'olio di senape che le era stato somministrato a forza, e questo le creava difficoltà a mangiare o a sdraiarsi. Una volta non riusciva a respirare e ha perso conoscenza. Le sue compagne di cella hanno chiamato il medico del centro di detenzione Yang, che è rimasto indifferente e si è rifiutato di curarla.

Il Tribunale distrettuale di Aimin ha poi condannato Chen a cinque anni di carcere. A causa della scabbia, il Carcere femminile della provincia dell’Heilongjiang ha rifiutato di recluderla e l'ha rimandata al centro di detenzione. Il direttore del Centro di detenzione Yu Changlong si è infuriato. Ha ordinato alle guardie di spogliarla e di trattenerla per giorni su un letto in posizione di divaricazione, senza permetterle di usare la toilette. Le sue condizioni sono rapidamente peggiorate.

La signora Chen è stata infine reclusa in carcere il 4 settembre 2004, dopo aver trascorso 16 mesi nel centro di detenzione.

Per aver praticato il Falun Gong in prigione, nell'ottobre 2006 è stata ammanettata e incatenata a un letto. Questo le ha causato l’accelerazione del battito cardiaco ed è stata trasferita all'ospedale della prigione all'inizio del 2007, dopo essere diventata incapace di intendere e di volere. Quando è stata rilasciata il 29 aprile 2008, versava in gravi condizioni.

Quarto arresto e condanna illegale a sei anni di detenzione

Il 29 aprile 2009, solo un anno dopo essere stata rilasciata, la signora Chen è stata nuovamente arrestata per aver parlato del Falun Gong alla gente. Poiché si rifiutava di collaborare con le guardie del centro di detenzione, queste l'hanno ammanettata, l'hanno presa a calci in testa fino a farle perdere conoscenza, le hanno trafitto le dita con degli aghi e le hanno dato una gomitata sul petto. Per giorni ha accusato forti dolori al petto e ha avuto difficoltà a respirare e a camminare.

Nell'agosto del 2009 il Tribunale del distretto di Aimin ha nuovamente condannato illegalmente la signora Chen a sei anni. Ha scontato la pena nel Carcere femminile della provincia dell’Heilongjiang ed è stata rilasciata il 29 aprile 2015.

Decesso

La polizia ha continuato a perseguitare la signora Chen e il figlio anche dopo il suo ritorno a casa. L'11 luglio 2022, gli agenti della Stazione di polizia di Yangming hanno fatto irruzione nella sua casa e confiscato i libri del Falun Gong e il ritratto del fondatore della pratica. Anche suo figlio è stato portato due volte alla stazione di polizia per essere interrogato.

Dopo anni di prigionia e torture, la signora Chen non era in grado di stare in piedi o di camminare da sola. A causa delle lesioni agli organi interni, aveva un eccesso di catarro. Si sentiva costantemente debole e sudava copiosamente. I denti le cadevano uno dopo l'altro. Aveva anche ulcere orali croniche. Negli ultimi anni di vita, ha iniziato a perdere la memoria e spesso vomitava dopo aver mangiato. Alla fine è deceduta il 27 marzo scorso, all'età di 74 anni.

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