Jilin: Donna di 70 anni condannata a tre anni perché pratica il Falun Gong

(Minghui.org) Il 2 aprile di quest’anno la signora Guo Qingfen, una settantenne residente nella città di Shulan, nella provincia dello Jilin, è stata condannata a tre anni per la sua fede nel Falun Gong. A causa delle sue cattive condizioni di salute, non è stata accettata nel Centro di detenzione locale e le è stato permesso di tornare a casa, ma la polizia ha continuato a minacciarla.

Il calvario della signora Guo è iniziato il 12 giugno 2018, mentre stava andando a trovare un parente. La sua casa è stata perquisita e oltre 40 libri del Falun Gong le sono stati confiscati. La signora Guo è stata trattenuta presso il Centro di detenzione della città di Jilin. Il 14 giugno la polizia ha consegnato alla sua famiglia un avviso di fermo penale. Mesi dopo, è stata condannata a tre anni di carcere, con tre anni di libertà vigilata.

Durante la detenzione della signora Guo, il marito si è ammalato gravemente ed è morto poco dopo il suo rilascio in libertà vigilata, a novembre. Negli anni successivi, la polizia ha molestato Guo regolarmente per assicurarsi che non "violasse le condizioni di libertà vigilata", in particolare sono due gli episodi di molestie avvenute il 23 settembre 2019 e il 10 settembre 2020, quando la polizia ha tentato di scattarle delle foto e di indurla con l'inganno a firmare un foglio in bianco.

La signora Guo ha terminato la libertà vigilata intorno a novembre del 2021, per poi essere nuovamente arrestata il 5 giugno dell’anno scorso, e successivamente rilasciata su cauzione.

Il 28 dicembre dell’anno scorso, quando la signora Guo si è recata a casa della figlia, è stata arrestata dagli agenti della Stazione di polizia ferroviaria di Jilin che hanno dichiarato che era una persona "ricercata".

Sebbene la signora Guo fosse stata rilasciata poco dopo, il Tribunale locale l’ha convocata il 17 gennaio di quest’anno, ordinandole di firmare alcuni documenti senza fornire alcun dettaglio. Il 5 febbraio, mentre si trovava a casa della figlia, ha ricevuto un'altra chiamata dal tribunale, che le intimava di tornare a casa, ma Guo ha detto che non sarebbe tornata prima della fine delle festività del Capodanno cinese (29 gennaio - 12 febbraio 2025).

Al suo ritorno a casa, verso metà febbraio, il tribunale l’ha convocata per firmare un altro documento relativo alla sua condanna al carcere del 2018, ma non hanno fornito ulteriori dettagli. La signora Guo aveva terminato da tempo la sua libertà vigilata e per legge il suo ultimo arresto, avvenuto a giugno dell’anno scorso, non avrebbe dovuto avere nulla a che fare con la sua precedente libertà vigilata.

Il tribunale ha anche accusato la signora Guo di "aver tentato di fuggire". Dopo che il tribunale ha confermato che la polizia non aveva più un caso aperto nei suoi confronti, le hanno permesso di tornare a casa, ma l'hanno minacciata dicendole che "non avevano ancora finito con lei”.

La signora Guo è stata portata al Tribunale della città di Shulan per essere processata il 2 aprile di quest’anno. La praticante ha testimoniato che la polizia aveva cercato di incastrarla dandole dei libri del Falun Gong da portare a casa per poi fotografarla. Quando ha detto che chi perseguita le brave persone un giorno ne dovrà pagare le conseguenze, il giudice si è infuriato e ha detto: "Chi ha dovuto pagare le conseguenze?". Il giudice ha ordinato all'ufficiale giudiziario di far uscire la signora Guo dall'aula, ma ha trattenuto la figlia, andata ad assistere all'udienza. Pochi istanti dopo ha annunciato che la signora Guo era stata condannata a tre anni di carcere e una multa di 5.000 yuan (circa 600 euro).

Dopo il processo, la polizia ha portato Guo all'Ospedale della città di Jilin per un esame fisico e, a causa delle sue cattive condizioni di salute, il centro di detenzione locale ha rifiutato di incarcerarla. La polizia l'ha portata alla Stazione di polizia di Jishu e l'ha tenuta in una gabbia di metallo per la notte, senza darle cibo; era molto debole quando la polizia l'ha riportata a casa il giorno dopo. Il 10 aprile la polizia ha riportato la praticante in ospedale per un altro esame fisico. L'esito di quell'esame non è chiaro.

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