(Minghui.org) Nei miei sogni, mi sono visto entrare, o cercare di entrare, nella porta del Cielo per tre volte. Questi sogni mi hanno ispirato a riesaminare le mie passate esperienze di coltivazione.

La prima volta che ho fatto un sogno simile è stato 10 anni fa. Ho attraversato facilmente il cancello, mi sono girato, ho visto altri praticanti che passeggiavano e ho gridato loro: “Sbrigatevi!”.

La seconda volta ho visto il Cielo da lontano e il regno era immerso nella luce di Budda. Mentre stavo per varcare il cancello, mi è venuta in mente una cosa sul mondo secolare. Mi sono pentito di averla pensata e mi sono criticato: “Perché sto ancora pensando a questioni mondane? Devo tornare indietro e coltivare meglio”. Mi sono girato e me ne sono andato.

Il terzo sogno ha avuto luogo qualche mese fa. I praticanti erano in fila per passare il cancello. Quando è arrivato il mio turno, qualcuno mi ha fermato dicendomi che il mio codice a barre era scaduto e che dovevo scannerizzare il mio passaporto per generare un nuovo codice a barre. Al risveglio, ho pensato che il sogno fosse un indizio del fatto che non avevo ancora raggiunto il “livello”.

Ho esaminato attentamente il mio stato di coltivazione e di seguito sono riportate le cose sulle quali mi sono illuminato.

La questione della fine della coltivazione

Il Maestro non ha mai parlato di date specifiche per quanto riguarda la fine della nostra coltivazione. Ha detto: “… la fine della fine”. (“Insegnamento della Fa alla Conferenza Internazionale della Fa di Washington DC 2009”, Insegnamento della Fa nelle conferenze IX)

Il Maestro dice anche:

“In qualunque giorno la storia terminerà, quel giorno non può essere assolutamente ritardato. Ci possono essere solo dei cambiamenti di cose specifiche o nel corso del processo; le cose che non sono fatte bene avranno un impatto sulle cose più avanti, ma questo tempo non può essere ritardato. Questa non è questione della compassione o meno del Maestro. In realtà, alla fine, se tutto ciò che è stato salvato o riformato non è quello che voglio o non raggiunge lo standard, anche se fosse stato fatto, sarà stato fatto invano, e dovrà essere distrutto. Questo tempo non può essere esteso, per gli esseri che non sono stati salvati, le cose stanno così.” (“Insegnamento della Fa al 20° anniversario”, Insegnamento della Fa nelle conferenze XI)

Poiché non c’è una data fissa per la fine della rettifica della Fa, non possiamo stabilire un tempo specifico per un obiettivo specifico. Di conseguenza, regoliamo il ritmo della nostra coltivazione a nostro piacimento, in base alla nostra comprensione del momento.

Alcuni praticanti possono prevedere che la rettifica della Fa finirà tra un certo numero di anni e regolare le loro abitudini quotidiane di conseguenza, per scoprire in seguito che non accadrà invece nel momento previsto. La mia comprensione è che quando non hanno ancora raggiunto i livelli previsti, il Maestro regola il loro processo di coltivazione per dare loro più tempo. Il Maestro ha detto: “La maggior parte dei discepoli della Dafa seguirà il Maestro nel processo di rettifica della Fa del mondo umano”. (“Svegliatevi”)

In passato, di solito fissavo un obiettivo per me stesso all’inizio dell’anno: Scoprivo un paio di miei grandi attaccamenti e mi concentravo per eliminarli durante l’anno. Non ho mai pensato a cosa sarebbe successo se la rettifica della Fa fosse finita il giorno dopo. Perché dovevo aspettare un anno per eliminare i miei attaccamenti? Non dovevo invece eliminarli il prima possibile?

Allo stesso modo cosa farei per salvare le persone che credono alle bugie del Partito Comunista Cinese sulla Falun Dafa, se la rettifica della Fa finisse domani? Penso che userei i miei più potenti pensieri retti per annientare tutto il male. Allora cosa sto aspettando? Dovremmo considerare ogni giorno come l’ultimo giorno di rettifica della Fa e affrettarci a salvare le persone.

Le qualità della coltivazione

“In realtà, alla fine, se tutto ciò che è stato salvato o riformato non è quello che voglio o non raggiunge lo standard, anche se fosse stato fatto, sarà stato fatto invano, e dovrà essere distrutto.” (“Insegnamento della Fa al 20° anniversario”, Insegnamento della Fa nelle conferenze XI)

Se un essere del vecchio universo vuole entrare nel nuovo universo, deve soddisfare i requisiti del nuovo universo al 100%. Nel corso delle attività quotidiane, dovremmo chiederci come reagirebbe un essere divino del nuovo universo. Quando mi sono posto questa domanda, spesso ho saputo cosa fare. Se non fissiamo standard elevati per il nostro comportamento, ciò che abbiamo realizzato alla fine può presentare impurità che ci impediscono di salvare gli esseri senzienti e di tornare alla nostra casa celeste.

Pensieri retti e risoluti

“… i veri Budda sono i custodi del cosmo e sono responsabili per tutti gli elementi retti nel cosmo.”  (“Insegnare la Fa alla Conferenza della Fa nella zona occidentale degli Stati Uniti”, Guida del viaggio)

Avere pensieri retti significa anche avere il pensiero di custodire la Dafa. Anni fa ho sognato di andare in un antico castello in cui i demoni putridi erano ovunque. Mentre mi trovavo in quel luogo, impaurito, il praticante accanto a me ha detto: “Non aver paura, faremo la guardia a questo castello”. I suoi pensieri retti mi hanno ispirato, e all’epoca ero un nuovo praticante. Ho chiuso gli occhi per inviare pensieri retti insieme a lui e i demoni sono fuggiti.

Quando ci sono stati gli attacchi a Shen Yun e al Maestro, un amico praticante si è assunto la responsabilità e ha detto: “Come praticante, non posso permettere che questo accada”. In quel momento ho pensato solo di inviare ulteriori pensieri retti per aiutare. Ho visto la differenza tra me e quel praticante: lui ha preso l’iniziativa e si è sforzato di proteggere, mentre io non mi sono nemmeno reso conto che i miei pensieri retti potevano avere questo potere.

Avere pensieri retti spesso porta a un buon risultato nelle iniziative della Dafa che facciamo, e dovremmo mantenere questi pensieri in ogni momento. Molte volte ho lavorato su cose che non avevo mai fatto prima e sono rimasto bloccato per molto tempo. Una volta, dopo molte lotte, ho cominciato a chiedermi perché avessi lavorato così duramente. “Per salvare le persone”, ho pensato. Un attimo dopo ho avuto la risposta al problema.

Compassione autentica

Il Maestro ha detto: “La compassione si manifesta nella società umana come gentilezza e benevolenza…”   (“Brusco risveglio”)

Raramente ho la possibilità di chiarire la verità alle persone, tranne a quelle che vedo ogni giorno. A volte mi sento indifferente alle cose e alle persone che mi circondano. Un giorno è emerso un pensiero: “Le persone soffrono molto e lottano amaramente per sopravvivere alle catastrofi”.

Mi è sembrato un pensiero genuinamente compassionevole, fino a quando non ho letto un articolo in cui un praticante diceva che voleva salvare tutti quelli che incontrava e non pensava proprio alla sua sicurezza. Ho capito che questa è autentica compassione.

Per avere una compassione genuina, dobbiamo prima svuotarci di attaccamenti e nozioni, come ci dice il Maestro: “… La mente si svuota ed emergono pensieri gentili… ”  (“Entrare in uno stato sacro”, Hong Yin III)

Negare l’attaccamento alle comodità e realizzare i nostri obiettivi

Fin da piccolo, non mi è mai piaciuto stabilire standard elevati per me stesso e volevo vivere una vita facile. Di seguito vi racconto alcune storie che mostrano quanto fossi attaccato alle comodità. Voglio ricordare a tutti che, durante la coltivazione, questo non è l'atteggiamento corretto da tenere.

Quando lavoravo alla sicurezza di uno spettacolo di Shen Yun, il praticante responsabile della sicurezza a volte mi dava un passaggio fino alla sede. In un’occasione, anche un altro praticante mi aveva offerto un passaggio. Mi ha detto che preferiva non accompagnare il praticante responsabile della sicurezza perché lui voleva essere sempre arrivare prima ed era quello che se ne andava via più tardi. Ho accettato la sua offerta, pensando che avrei potuto dormire qualche ora in più. Ho preso la strada più facile, ma ho dimenticato ciò che il Maestro dice in “Temprare la mente e il cuore” (Hong Yin): “… vivere le tribolazioni come fossero gioie.

Una volta una praticante mi ha detto che si sveglia alle 2 del mattino per meditare per due ore, perché a quell’ora tutto è tranquillo e confortevole. Da allora sono passati due decenni e io non sono riuscito a fare la stessa cosa nemmeno una volta.

Alcuni praticanti fanno voto di coltivare e raggiungere il Compimento perché “non c'è più sofferenza dopo aver raggiunto il Compimento”. Una volta pensavo che dopo essere tornato a casa, in paradiso, la prima cosa che avrei fatto sarebbe stato dormire a sufficienza. Sono passati mesi da quando il Maestro ha pubblicato “Brusco risveglio” e mi chiedo se mi sono veramente svegliato.

Molti praticanti che lavorano alle iniziative della Dafa commentano che non c’è abbastanza manodopera. La mia comprensione è che la manodopera che c’è dovrebbe essere sufficiente perché il Maestro ha disposto che sia così. Forse i praticanti che commentano non hanno ancora raggiunto i livelli richiesti e non hanno sufficienti pensieri retti; devono ancora rendersi conto di quanto sia preziosa e profonda la coltivazione della Dafa.

Viviamo un momento fondamentale della storia e dovremmo prendere l’iniziativa di assumerci la tremenda responsabilità di salvare vite umane.

Gli articoli in cui i coltivatori condividono le loro comprensioni riflettono le loro percezioni in quel momento, in base al proprio stato di coltivazione, e vengono offerti nello spirito di consentire l’elevazione reciproca.