(Minghui.org) Il 25 aprile scorso Zhu Ya, una donna di 61 anni della città di Wuhan, nella provincia dell’Hubei, ha finito di scontare una pena detentiva di otto anni, per poi essere portata direttamente in un centro per il lavaggio del cervello.

Il calvario della signora Zhu, disabile, è iniziato il 25 aprile 2017, quando è stata arrestata per la sua fede nel Falun Gong, una pratica per il benessere della mente e del corpo perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.

Ya è stata condannata a otto anni e al pagamento di una multa di 20.000 yuan (circa 2.460 euro) nel settembre 2018 ed è stata rinchiusa nel Carcere femminile della provincia dell’Hubei a Wuhan il 12 settembre 2019.

Quando la figlia della signora Zhu è arrivata in prigione il 25 aprile per portarla a casa dopo otto lunghi anni di prigionia, è rimasta scioccata nello scoprire che era stata portata via. La praticante era stata sequestrata dagli agenti della stazione di polizia di Qianchuan, dell'Ufficio 610 del distretto di Huangpi, dell'Ufficio giudiziario distrettuale e dell'Ufficio comunitario di Jinxiu e condotta al Centro per il lavaggio del cervello della città di Wangjiahe. Alla figlia, non è stato concesso il permesso di vederla.

Una fonte interna ha poi rivelato che il proseguimento della detenzione della praticante era in realtà stata richiesta dal carcere. Prima del rilascio, il carcere aveva informato le quattro agenzie menzionate in precedenza, chiedendo loro di continuare a “trasformarla” anche successivamente, poiché era stata “testarda” nel mantenere salda la sua fede.

Per punirla, la prigione ha permesso ai familiari di farle visita solo poche volte durante gli otto anni di detenzione, nonostante le loro ripetute richieste. Quando sua figlia le ha fatto visita per la prima volta, la signora Zhu aveva il gesso al braccio destro e le ha raccontato che le guardie l'avevano picchiata così violentemente da fratturarglielo. Quando la giovane è tornata a trovarla all'inizio dello scorso anno, la signora Zhu non poteva più camminare a causa di ferite a un piede. Non è chiaro quali altre torture abbia subito durante la pena detentiva.

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