(Minghui.org) Una residente di 31 anni della città di Shijiazhuang, nella provincia dell’Hebei, è comparsa tre volte in tribunale, tra il novembre dello scorso anno e l’aprile scorso, per essersi rifiutata di rinunciare alla sua fede nel Falun Gong, una pratica per il benessere di corpo e mente che è perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.

La signora Li Lixia, medico, laureata presso la Facoltà di Medicina dell'Hebei, è stata arrestata la notte del 25 marzo dello scorso anno. Quattro agenti hanno fatto irruzione in casa sua e le hanno confiscato i libri del Falun Gong, il computer, il cellulare, una stampante rotta e altri oggetti. L'hanno poi condotta alla stazione di polizia di Zhentou e il giorno successivo trasferita al secondo Centro di detenzione di Shijiazhuang.

La polizia ha preso di mira la signora Li dopo aver scoperto che aveva rimosso informazioni diffamatorie contro il Falun Gong da una bacheca allestita dal Comitato per gli Affari politici e legali (PLAC) del distretto di Qiaoxi nel marzo dello scorso anno.

Su direttiva del PLAC, un'agenzia extragiudiziale incaricata di supervisionare la persecuzione del Falun Gong, il procuratore Zhang Shiyao della Procura distrettuale di Qiaoxi ha incriminato, in data sconosciuta, la signora Li. I due avvocati della praticante hanno chiesto di incontrare Zhang numerose volte, ma lui ha usato varie scuse per evitarli. E quando finalmente sono riusciti a contattarlo, ha affermato di aver inoltrato il caso al Tribunale distrettuale di Qiaoxi. Ciò significa che agli avvocati non è mai stata data la possibilità di verificare le prove dell'accusa e presentare il loro parere legale alla Procura.

Prima udienza

Precedentemente alla prima udienza del 20 novembre, gli avvocati della signora Li hanno scoperto che 10 dei CD che a quanto risultava erano stati sequestrati dall'abitazione della loro cliente non potevano essere riprodotti, quindi non c'era modo di vedere cosa contenessero. Il procuratore Zhang li ha comunque inclusi tra le prove dell'accusa.

Durante l'udienza, gli avvocati hanno dichiarato la non colpevolezza della loro assistita, sottolineando che nessuna legge in vigore in Cina considera la pratica del Falun Gong un reato, e che i materiali del Falun Gong confiscati erano suoi beni legittimi.

Gli avvocati hanno inoltre testimoniato contro il procuratore Zhang per fabbricazione di prove, sottolineando che aveva registrato ogni volantino a due pieghe confiscato dall'abitazione della signora Li come se fossero due separati, in modo da poter fornire la quantità minima di prove necessaria per presentare accuse contro l'imputata.

Dopo l'udienza, la signora Li ha presentato una denuncia contro Zhang presso diverse agenzie governative a livello municipale, provinciale e centrale. La sua famiglia ha chiesto l'archiviazione del caso, ma non ha mai ricevuto risposta dal tribunale.

Nel marzo scorso, il giudice Qi Jingjing ha comunicato agli avvocati della signora Li di aver ricevuto una notifica dalla Divisione di sicurezza interna del Dipartimento di Polizia di Shijiazhuang, che attestava la verifica delle prove. La notifica era firmata da Du Jingbo e Zhang Kangping, i quali sostenevano che tutti gli oggetti confiscati dall'abitazione della signora Li fossero propaganda di una setta. Le prove elencate nella notifica, tuttavia, differivano da quanto dichiarato nell'atto di accusa.

Seconda udienza

La seconda udienza si è tenuta il 1° aprile scorso. Prima di allora, come richiesto dalla legge, il giudice Qi non aveva mai notificato alla signora Li l'avviso di verifica delle prove.

Durante l'udienza, gli avvocati hanno notato che il pubblico ministero indossava una mascherina. Gli hanno chiesto a quale delle otto categorie di prove ammissibili per legge si riferissero quelle citate nell'avviso di verifica. Il pubblico ministero non ha saputo come rispondere ed è uscito per fare una telefonata, poi è tornato dicendo che rientravano nella categoria “documentale”. Solo allora gli avvocati si sono resi conto che il pubblico ministero non era Zhang. Per legge, gli avvocati devono essere informati in anticipo di qualsiasi cambio di pubblico ministero. Hanno quindi protestato per la violazione della procedura legale e il giudice Qi ha aggiornato la seduta.

Terza udienza

Il procuratore Zhang è comparso alla terza udienza il 24 aprile e ha riclassificato le prove citate nell'avviso di verifica dalla categoria “documentale” a “testimonianza di esperti”.

Gli avvocati hanno chiesto alle due persone che avevano firmato l'avviso di verifica di presentarsi in tribunale per un controinterrogatorio. Per legge, solo un'agenzia terza e indipendente è autorizzata a verificare le prove dell'accusa. In questo caso, i due verificatori lavoravano per il Dipartimento di Polizia del distretto di Qiaoxi, che supervisionava la stazione di polizia che aveva effettuato l'arresto della signora Li. Gli avvocati hanno affermato che si trattava di un conflitto di interessi, ma il giudice Qi ha ignorato le loro lamentele.

Un medico premuroso

All'inizio del 2021, quando Shijiazhuang è stata colpita da un'altra ondata della pandemia di Covid, la dottoressa Li si è offerta volontaria per lavorare e vivere in zone di quarantena per prendersi cura al meglio dei pazienti. Il suo gesto altruistico le è valso grandi elogi, eppure ora è sotto processo per la sua fede nel Falun Gong.