(Minghui.org) Ho assistito a molti miracoli negli oltre 20 anni in cui ho praticato la Falun Dafa. Sempre più persone si rendono conto che la Dafa è buona, compresi coloro che partecipano attivamente alla persecuzione. Sono commossi dalla gentilezza e dalla condotta etica dei praticanti e si meravigliano di quanto sia straordinario il Maestro Li.
Virtù Yin e Yang
In passato, si diceva che erano presenti solo due tipi di virtù: la virtù yang e la virtù yin. La virtù yang si ha quando si riceve riconoscenza o gratitudine dopo aver compiuto buone azioni. La virtù yin è quando si mantiene un basso profilo mentre si compiono buone azioni, e senza farlo sapere a nessuno. Solo questa virtù può portare a un cambiamento nelle qualità innate di un essere.
Vorrei condividere alcuni esempi veri e lodevoli di agenti di polizia che si sono battuti per la giustizia. Sebbene non possa rivelare i loro veri nomi, l'universo ha registrato le loro gesta.
Se ne sono andati senza toccare nulla
Vivo accanto a un palazzo di 20 piani. Un sabato, diversi praticanti sono andati a distribuire materiale informativo sulla Falun Dafa nell'edificio, io sono rimasto a casa perché non mi sentivo bene, ma ho continuato a guardare dalla finestra. Improvvisamente ho visto un'auto della polizia e diversi agenti armati di tutto punto scendere. Un uomo con un volantino della Falun Dafa ha detto qualcosa all'agente e lui ha guardato l’edificio dal basso. Ho capito subito che qualcuno aveva chiamato la polizia, e istintivamente ho indossato le scarpe e sono corso fuori.
Sono salito dalle scale dell'edificio, in quanto, normalmente, noi praticanti evitiamo le telecamere di sorveglianza degli ascensori, e ho iniziato a cercare gli amici praticanti piano per piano. Quando li ho trovati gli ho detto di lasciare immediatamente il materiale in un angolo e di allontanarsi perché la polizia stava arrivando. Ho corso più veloce che potevo e ho aspettato che se ne andassero tutti. Esausto, sono crollata a terra. I poliziotti mi hanno visto e mi hanno chiesto se praticassi la Falun Dafa, ma non riuscivo a rispondere perché ero senza fiato.
Sono stato portato alla stazione di polizia e incatenato a una panca della tigre. Un agente mi ha urlato: “Non hai niente di meglio da fare che distribuire questi materiali? Chi li ha prodotti? Chi li ha distribuiti? Parla!”. Ho risposto: “Chi sei? Come ti chiami?”. Lui, con modi sgarbati: “Sono Tizio. Segnalami a Minghui.org!”. Solo più tardi ho capito che si trattava del capo del Dipartimento di Sicurezza Interna.
Gli ho detto: “Se fai buone azioni, il tuo nome non sarà elencato sul sito Minghui, e ho pensato di incontrarti e spiegarti cos'è la Falun Dafa”. Sembrò un po' sorpreso, e proprio in quel momento è successo qualcosa all’esterno dell’ufficio e con tanta fretta è uscito dalla stanza. Poi è entrato un altro uomo che sembrava un funzionario. Gli ho chiesto: “Siamo perseguitati!”. Lui ha risposto: “Sarai rilasciato presto”. A quel punto ho ribadito: “Quello che tu dici conta qualcosa?”. Rispose: “Sì, darò l’ordine tra un attimo”. I suoi toni erano molto amichevoli. Con discrezione ho guardato le foto di tutto il personale della stazione di polizia appese al muro e ho capito che era il vice capo.
L’ho rivisto la sera tardi e gli ho chiesto: “Perché sono ancora qui?”. Lui ha risposto: “Sarò di servizio tra poche ore, e posso informarti che se questa situazione si trascina fino a domani qualcun’altro prenderà il controllo e non sarà facile liberarti”.
Il vice capo e due agenti di polizia mi hanno accompagnato a casa, e non appena ho aperto la porta, mio figlio ha iniziato a fissare gli sconosciuti, timoroso di muoversi. I miei libri della Dafa, il materiale e tutto il resto erano sparsi ovunque. Gli agenti si sono fermati per guardare il ritratto del Maestro, poi sono entrati nella stanza per indagare. Il telefono del vice capo ha squillato e sembrava che dall'altra parte ci fosse un suo superiore, e gli ha detto: “La questione è risolta”. Se ne sono andati senza toccare nulla.
I praticanti sono tornati a casa
Xiao Hua, un'altra praticante molto gentile, mi ha dato numerosi consigli sulla coltivazione, ma dopo essere stata ripetutamente imprigionata, è diventata mentalmente instabile. Un giorno, ho saputo che era stata arrestata per l’ennesima volta, e ho temuto fosse stata brutalmente torturata. Ho ignorato la mia sicurezza e ho contattato la figlia e la sorella, ma avevano paura di esporsi chiaramente. Avrei voluto prendere le sue difese, ma in quel momento non sapevo cosa fare.
Ho pensato al capo del Dipartimento di Sicurezza, e ho chiesto aiuto al Maestro. Nel frattempo mi sono ricordato che avevo visto il numero telefonico dell’agente capo su Minghui.org, e senza pensarci due volte l’ho chiamato con il telefono intestato a mio nome.
La persona ha risposto bruscamente: “Chi è?!”
Mi sono presentato educatamente e ho detto: “Pratico la Falun Dafa e la mia amica Xiao Hua è stata arrestata, le sue condizioni fisiche sono precarie e pongono a repentaglio la sua salute mentale. Per favore, aiutatela!”
L'uomo ha risposto: “Smetti di chiamare questo numero. Ti arresteremo se chiami di nuovo!”, e a malincuore ho interrotto la comunicazione.
Senza tanti preamboli, ho preso carta e penna e ho iniziato a scrivere una lettera al capo del Dipartimento per la Sicurezza Interna. Ho descritto i benefici della pratica del Falun Dafa, e che la persecuzione è contro la legge e la libertà di credo. La lettera l’ho inviata come posta espressa. Avevo, comunque, chiamato telefonicamente il Dipartimento per la Sicurezza Interna: “Per favore, informate il capo che gli ho inviato una mia lettera con la posta espressa, e chiedetegli di firmarla”.
Ho trattenuto il respiro e con pazienza ho ascoltato attentamente; come se potessi vedere l'espressione del capo mentre apriva la mia lettera. C'era un silenzio tale che si poteva sentire cadere una mosca, ma ero calma nel profondo perché sapevo di fare la cosa giusta.
Il giorno dopo, ho ricevuto una telefonata dall’avvocato per una convocazione alla stazione di polizia, dato che ero coinvolta nel caso di Xiao Hua. Il consulente legale mi ha detto: “Xiao Hua ha riferito di aver ricevuto del materiale da te”.
Altri praticanti mi avevano suggerito di non presentarmi, ma forte delle mie ragioni ho risposto: “Xiao Hua è sottoposta a fortissime pressioni. Non è colpa sua, e noi non dobbiamo riconoscere la persecuzione”.
I miei pensieri retti erano forti e il Maestro mi ha protetto quando ho abbandonato il mio interesse personale alla vita. Improvvisamente, la polizia mi ha chiamato e mi hanno riferito che non dovevo più recarmi nella loro stazione e che il caso era chiuso.
È importante sottolineare che non ho mai ricevuto risposta alla mia lettera, ma solo diversi anni dopo ho scoperto che la stessa aveva commosso il capo del Dipartimento. Attraverso successivi contatti con i praticanti, l’agente capo ha iniziato a cambiare atteggiamento.
Due praticanti della Dafa, padre e figlia sono stati arrestati. La figlia maggiore ha chiamato tutti i praticanti che conosceva per chiedere aiuto. Non sapevo se il mio telefono fosse intercettato, ma dovevo scoprire chi fossero gli arrestati. I familiari delle vittime mi hanno informato delle loro iniziative e che hanno diffuso molte cattive notizie sulla polizia, ma gli ho subito interrotti: “Non dite cose del genere, anche la polizia è stata ingannata dalla propaganda del PCC, e alcuni di loro l’hanno capito”.
Forse la mia chiamata con il familiare del praticante è stata intercettata, perchè il giorno dopo, degli agenti di polizia sono venuti sul mio posto di lavoro. Ho lasciato andare la mia paura e gli ho confidato la speranza del rilascio incondizionato del padre e della figlia. Il capo del Dipartimento per la Sicurezza Interna ha menzionato Xiao Hua: “Voglio dirti che ci siamo interessati del suo caso, ma sfortunatamente è stato respinto, quindi non possiamo farci nulla. Detto ciò vorrei darti un altro consiglio: smetti di chiedere informazioni!”. Ho sentito sincerità nella sua voce e ho capito che non era facile per lui darmi una simile risposta, e subito l’ho ringraziato per le sue disinteressate attenzioni.
Li ho visti andarsene. All’improvviso, il capo del Dipartimento si è voltato e mi ha guardato e nel suo volto rappresentava un essere che si è risvegliato da un mondo secolare perso. Tutti sono venuti in questo mondo per la Dafa, e sono consapevole che il vero sé dei predestinati conoscono la verità, e quindi c'era speranza per il rilascio di padre e figlia.
In effetti, poco dopo, sono tornati a casa.
Capo del Dipartimento per la Sicurezza Interna rinuncia
Nella nostra zona la persecuzione è significativamente meno grave. Se i praticanti vengono denunciati per aver chiarito la verità o distribuito materiale informativo, la polizia non gli rende la vita difficile. I praticanti hanno riferito che nelle zone rurali alcuni poliziotti avevano visto una grande macchina usata per stampare i libri della Dafa coperta da un panno, ma non l'hanno toccata. Non hanno nemmeno sfiorato il ritratto del Maestro, né rimosso messaggi sulla Dafa all'aperto. Non erano cattivi e sembravano felici. Hanno persino scherzato con i praticanti.
Una sera però, non appena i praticanti Ping e Jun sono tornati a casa, molti agenti di polizia hanno scavalcato il muro nel loro cortile per arrestarli.
Proprio in quel momento, un agente in borghese si è fatto avanti e ha detto: “Va tutto bene. Non perquisite la casa. Lasciate fare a me”. Si è chinato e ha toccato il fondo del letto, e un DVD è caduto fuori. Lo ha raccolto e l’ha rimesso a suo posto, borbottando: “Tutto bene”. C'erano solo materiali sulla Dafa nella scatola sotto il letto, e il riproduttore portatile era ancora aperto. Lo ha chiuso e ha posato persino i cellulari dei praticanti sul tavolo, poi ha affermato: “Non abbiamo toccato queste cose!”. Dopo di che ha scherzato: “Ho letto la lettera di Tizio (riferendosi a me). Ditemi, dove avete trovato l'indirizzo per lasciare del materiale a casa di funzionari della procura? Lo lascereste anche a casa mia, nel caso sapete dove abito?”. Il praticante ha risposto: “No, ve lo consegneremo personalmente”. Sembrava piuttosto soddisfatto della risposta.
I praticanti sono stati portati alla stazione di polizia per seguire le normali procedure. Hanno convinto molti agenti a dimettersi dal PCC, e con tranquillità hanno risposto: “Chi pratica la Falun Dafa ha alti standard morali e noi del Dipartimento di Sicurezza vi rispettiamo!”
Due giovani praticanti hanno fatto perdere le loro tracce e ho pensato di chiedere alla polizia il luogo dove trovarli.
Siamo entrato in stazione e gli agenti sembravano sul punto di aggredirci. Si sono rifiutati di rispondere a qualsiasi mia domanda, e con arroganza mi hanno detto: “Pratichi ancora la Dafa? Troviamo qualcosa in casa tua?”. Ho guardato l’inferriata alle finestre, e mi sono sentito intrappolato lì dentro. Proprio in quel momento, un agente di polizia ha preso il telefono per una chiamata. Dopo aver riattaccato con riluttanza ha proferito: “Puoi andare”.
Nel momento in cui sono uscito dall’ufficio il mio telefono ha squillato. Era il capo del Dipartimento: “Torna a casa subito. Per fortuna sono di turno stasera. Ti chiamerò quando sarai a casa”. Era la prima volta che mi chiamava.
Quando sono tornata a casa, ho tenuto stretto il telefono e aspettato la sua chiamata: “Grazie per l'aiuto! La cosa più importante adesso è che tu rinunci all’iscrizione al Partito comunista il prima possibile. Se non lo fai, proverò un grande rimorso! Il PCC è malvagio!”. La sua risposta è stata breve e incisiva: “Me ne vado! Ho incontrato molti praticanti della Falun Dafa quando sono andato all'estero. Per questo non ha più senso essere coinvolti nella persecuzione della Falun Dafa. In ogni modo, ti annuncio che un altro agente che parla in vostro favore mi sostituirà”.
Aveva concluso la conversazione con poche e brevi frasi. Ho nutrito la speranza che mi lasciasse un suo contatto, ma si è rifiutato. E così, ha concluso in silenzio ciò che aveva fatto e tacitamente è scomparso.
Avevo il cuore pesante
Un semplice agente di polizia del Dipartimento imprecava sempre quando veniva a trovarmi. Lo guardavo e pensavo in cuor mio: “Sembri giovane e istruito. Peccato che imprechi sempre! Siccome sei stato influenzato dal PCC, non ti rendi conto che sei una vergogna”.
Gli ho detto: “Smettila di utilizzare brutte parole contro la gente: ti fa sembrare un essere incivile. Sei un giovane, ma sei stato macchiato dal Partito. Anche se qualcuno ha infranto la legge, non dovresti imprecare contro di lui!”. Era un uomo intelligente e ha capito subito le mie buone intenzioni. Da allora non l’ho più sentito infierire contro nessuno.
In seguito è stato promosso capo del Dipartimento di Sicurezza Interna. Un giorno mi ha chiamato e mi ha detto: “Ora sono io al comando, e per voi sarà meglio così!”. Non sapevo cosa rispondergli. Ho pensato se stesse sostenendo una buona azione. Ogni volta che leggevo su Minghui.org notizie di praticanti della zona molestati, arrestati o condannati, mi sentivo il cuore pesante. Ho pensato, capisco che è lui l’agente dietro le quinte a organizzare tutto questo, ma anche se può scegliere di essere indulgente, sicuramente non sta fermando la persecuzione. A causa della seduzione al guadagno materiale, potrebbe persino intensificarla. Sta buttando via la sua stessa vita, e per questo mi sentivo sempre triste.
Una mattina, mi ha chiamato appena arrivato al lavoro, e con entusiasmo ha esclamato: “Hong Yin V è stato pubblicato. L'hai visto?”. Gli ho risposto: “Non sapevo fosse uscito!”. Ha continuato: “Puoi darmene una copia quando sarà uscito?”. Ho risposto: “Certo”.
Avevo chiesto a un giovane praticante se poteva darmi una copia del Hong Yin a mano, dato che non sapevo quando avrei ricevuto i libri.
Instancabilmente, giorno e notte, il giovane praticante ha prodotto la stampa del libro in circa una settimana, e, conseguentemente, l’ho inviato alla stazione di polizia tramite corriere espresso. Quel pomeriggio, il capo Dipartimento mi ha chiamato: “Ho ricevuto il libro. È fantastico! L'ho dato al personale degli altri dipartimenti perché lo leggessero! Grazie mille!”
Non potevo parlargli a cuor leggero, sapendo che aveva commesso un grave peccato perseguitando i praticanti del Falun Gong, e probabilmente sarebbe andato all'inferno con sofferenze senza fine: come avrei potuto essere indifferente?
Tuttavia, in passato ha aiutato e salvato dei praticanti, e, una volta, di fronte a essi ha detto: “I praticanti della Falun Dafa hanno alti valori morali!”. In un’altra occasione, dopo aver saccheggiato alcune case, ha restituito silenziosamente la radio a un praticante anziano, e gli ha detto: “La Falun Dafa è buona. Perché non resti a casa a praticarla per la tua sicurezza!”. Ha aggiunto anche: “Quando saccheggio casa tua, prendo solo i libri piccoli, non tocco quelli grandi”. Intanto, posso assicurarvi che non provò mai a danneggiare il ritratto del Maestro né le cose della Dafa in casa mia. Mi difendeva sempre: “Non aver paura. Non causeremo problemi quando ti faremo visita”.
Eppure, pur sapendo che i praticanti sono brave persone, continua a essere coinvolto nella persecuzione. Chi commette cattive azioni sa che la sua virtù si trasformerà in karma, mentre perseguitare i praticanti della Dafa comporterà peccati enormi come montagne! Minghui pubblica i nomi dei colpevoli che hanno ricevuto una punizione per il loro coinvolgimento nella persecuzione della Falun Dafa. Queste cattive persone sono state gettate in prigione o sono morte improvvisamente perché hanno disatteso un principio universale con la quale le cattive azioni vengono punite. È con la compassione del Cielo che tali azioni sono punite.
Il capo della guardia carceraria mi protegge dalle percosse
Le guardie carcerarie nei campi di lavoro forzato si sono rese conto che i praticanti hanno elevati standard morali. Hanno affermato di aver picchiato e insultato i praticanti della Falun Dafa perché non ne conoscevano il valore, nei primi anni della persecuzione. Ora, persino le guardie hanno smesso di trattare male i prigionieri, in quanto sanno che farlo è un atto peccaminoso e li porterà solo karma, e saranno puniti. Per il bene dei loro figli e dei genitori anziani, oggi vogliono accumulare solo virtù compiendo buone azioni. Le guardie sono diventate amichevoli e civili ovunque siano presenti.
In alcuni casi, quando le guardie entrano in servizio si portano dietro i loro problemi familiari, si confidano con i praticanti per risolvere relazioni parentali, figli a scuola e così via. I consigli dei praticanti riprendono gli insegnamenti della Dafa, e le stesse guardie illuminate dai veri principi sono in grado di lasciar andare il risentimento, trattare gli altri con gentilezza e compassione. È dopotutto in questi contesti che capiscono che perseguire il male e ottenere ciò che non gli appartiene è karma.
Mi hanno tenuta da sola per paura che potessi influenzare gli altri. Di conseguenza, le guardie mi hanno chiesto spesso di fare due chiacchiere. Ogni volta che chiarivo i fatti e gli proponevo di lasciare il PCC, mi hanno sempre preso sul serio.
Quando mi sembrava insopportabile, gridavo: “La Falun Dafa è grande! Verità, Compassione e Tolleranza sono grandi! Il Cielo eliminerà il PCC! Lascia il PCC e sarai benedetto!”. Allora la gente accorreva freneticamente e mi spingeva a terra, e innumerevoli mani mi coprivano la bocca. Una volta, mentre gridavo “La Falun Dafa è buona”, diverse guardie maschili di pattuglia sono accorse per fermarmi. Inaspettatamente, il capoguardia mi ha protetto con il corpo in modo che nessuno potesse toccarmi. Mi ha coperto la testa con una mano per non farmi male. Quando tutti se ne sono andati, si è fermato e seduto su un letto mi è apparso stordito e pallido. Mi ha messo una mano sulla gamba e se ne è andato. Due persone hanno visto la mia bocca coperta di sangue e hanno pianto di paura: “Perché procurarti tanta sofferenza?” mi hanno domandato. In ogni modo continuavo a rimanere calma.
Una guardia anziana e paffuta spesso ha passato del tempo con me. Non aveva paura di essere punito dai suoi superiori per simpatizzare con una praticante. Una mattina, ha aggrottato la fronte: “Ho appena iniziato a lavorare e l'agente tal dei tali ha parlato male di te. L'ho fermato e le ho detto: “Cosa c'è di male se urla che la Falun Dafa è buona, e se questo porta al collasso del Partito? Mi viene mal di testa ogni volta che penso a un campo di lavoro e, ti assicuro che mi sento meglio dopo parlo con i praticanti della Dafa”.
Per favore, smettete di perseguitare la Falun Dafa
Ogni vita è preziosa, qualunque sia la nostra professione. Il PCC utilizza in prima linea gli agenti di polizia per perseguitare i praticanti, inducendoli a disprezzare la Falun Dafa e incitandoli all'odio. Se analizzate bene questi aspetti vi renderete conto che sono solo bugie.
Spero che possiate affrontare questa persecuzione con chiarezza per non lasciarvi coinvolgere. Ci sono molte posizioni nel dipartimento di polizia che sostengono la giustizia. La Dafa sta salvando le persone dal caos del mondo. È desiderio di tutti tornare alle proprie origini attraverso la Fa. Non perdetevi in questo mondo illusorio.
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