Spagna: Il pubblico sostiene la protesta pacifica dei praticanti

(Minghui.org) I praticanti della Falun Dafa si sono riuniti davanti all'Ambasciata cinese a Madrid il 25 aprile scorso per commemorare il 26° anniversario dell'appello del 25 aprile 1999. Hanno inoltre condannato la persecuzione del Falun Dafa da parte del Partito Comunista Cinese (PCC).

I praticanti radunati davanti all'ambasciata cinese per denunciare la persecuzione del PCC

I praticanti hanno installato striscioni e pannelli informativi sul prato di fronte all'ambasciata cinese alle 10:00. Molte persone hanno espresso il loro sostegno e ammirazione per i 26 anni di resistenza pacifica dei praticanti alla persecuzione e hanno firmato una petizione che ne chiede la fine, nonché il prelievo forzato di organi da parte del PCC.

Le auto di passaggio suonavano occasionalmente il clacson in segno di sostegno, e gli agenti di polizia di guardia all'evento hanno scattato delle foto degli striscioni e ascoltato attentamente le spiegazioni dei praticanti.

I praticanti hanno parlato sia in cinese che in spagnolo, per raccontare l'appello pacifico svoltosi a Pechino il 25 aprile 1999 e denunciare i 26 anni di persecuzione da parte del PCC. Hanno chiesto inoltre al personale dell'ambasciata di riconoscere la natura distruttiva del PCC, di cessare di partecipare alla persecuzione e di ritirarsi dal Partito il prima possibile.

I praticanti parlano della Falun Dafa ai passanti

La petizione ha ricevuto numerose firme

José Antonio ha condannato la persecuzione

José Antonio ha dichiarato: “Mi oppongo fermamente alla persecuzione del Falun Dafa da parte del PCC, e non accetto i regimi comunisti che massacrano e distruggono le persone”. Ha espresso sincera ammirazione per la lunga e pacifica resistenza dei praticanti: “Penso che quello che state facendo sia molto coraggioso, e rappresentate centinaia di milioni di cinesi”.

Ha aggiunto: “Credo che Verità, Compassione e Tolleranza siano valori che tutti noi dovremmo abbracciare e sostenere”.

Prima di congedarsi, ha aggiunto: “Passo di qui ogni anno, e ogni volta vi vedo, e firmo la petizione. L'ho detto a tutti i miei amici e familiari”.

Dopo aver letto un volantino, Jessica ha detto: “Questo è orribile e fa rabbrividire, e penso che tutti dovrebbero conoscere cosa sta avvenendo in Cina. È la prima volta che sento parlare di queste situazioni! Il prelievo forzato di organi è disumano, e provo profonda compassione per ciò che i praticanti stanno subendo. Non ho parole per esprimere quanto è straziante! Dovremmo sensibilizzare l'opinione pubblica e far conoscere al mondo intero questa brutalità. Credo che il PCC debba rispettare la libertà di credo”.

Ha riferito che avrebbe raccontato al marito della persecuzione, ed esposto ciò che ha appreso sui social media per aiutare un numero maggiore di persone a conoscere la verità sulla persecuzione in Cina.

Laura, dopo aver letto il volantino, ha detto: “La vostra presenza è importante e aiuta a risvegliare la coscienza dei miei concittadini per far sì che riconoscano i crimini del PCC. Quasi nessuno in Spagna ne è a conoscenza, e trovo giusto aumentare la consapevolezza”.

È rimasta impressionata dopo aver sentito parlare del prelievo forzato di organi: “È incredibilmente crudele, e non c’è cosa peggiore al mondo. Davvero, non riesco nemmeno a descrivere come mi sento in questo momento. Affrontare una dittatura è difficile, ma credo che col tempo le persone possano capire quanto sia malvagio il PCC”.

Un giovane di 21 anni, dopo aver appreso i fatti sulla Falun Dafa, ha affermato che questa era la seconda volta che vedeva i praticanti protestare pacificamente davanti all'ambasciata cinese. Ha affermato: “Qualsiasi persecuzione del credo religioso è inaccettabile e orribile. I praticanti non rappresentano una minaccia per nessuno, eppure vengono perseguitati semplicemente per le loro convinzioni. Questo non può continuare all’infinito, è umanamente ingiusto!”

Ha aggiunto: “Il mondo, ancora più che mai, ha bisogno dei principi di Verità, Compassione e Tolleranza per salvarsi”.