(Minghui.org) Wu Jiqiang, residente a Weifang nella provincia dello Shandong, sta facendo ricorso contro una condanna a quattro anni e mezzo di prigione per la sua fede nel Falun Gong, una disciplina spirituale e di meditazione che viene perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Il 12 marzo scorso Jiqiang è stato arrestato dagli agenti della Stazione di polizia di via Xinhua, per aver parlato alla gente del Falun Gong. L'uomo è stato trattenuto nel Centro di detenzione della città di Weifang e, il 18 aprile è stato condannato a quattro anni e mezzo dal Tribunale distrettuale di Kuiwen. L'uomo ha fatto ricorso in appello al Tribunale intermedio della città di Weifang, che ha fissato un'udienza per la metà di giugno di quest'anno.

Non è la prima volta che il signor Wu viene incarcerato per la sua fede. In precedenza, nel 2001, era stato condannato a tre anni di lavori forzati e, nel 2002, a cinque anni di prigione. Durante il periodo del campo di lavoro è stato sul punto di morire, ma nove mesi dopo è stato rilasciato.

Intraprendere il Falun Gong

Jiqiang, nato nel mese di giugno 1962, era un autista di autobus dell'Ufficio finanziario della città di Weifang. Nell'aprile 1987 ha subito una grave commozione cerebrale, a causa di un incidente stradale. La sera aveva sempre un gran mal di testa e non riusciva ad addormentarsi. Si è sottoposto a diverse cure mediche, ma le sue condizioni hanno continuato a peggiorare e le medicine che prendeva gli causavano ulteriori problemi allo stomaco.

Nel mese di marzo 1997 il signor Wu ha iniziato a praticare il Falun Gong e presto ha recuperato la salute. Era pieno di energia e non aveva più problemi ad addormentarsi. Anche il suo peso è aumentato da 56 a 79 chilogrammi.

Somministrazione di farmaci all'ospedale psichiatrico e quasi sei anni di prigione

Il 20 luglio 1999, giorno in cui è iniziata la persecuzione, il signor Wu e sua moglie, Pan Guihua, si sono recati a Pechino per appellarsi al diritto di praticare il Falun Gong, ma sono stati arrestati a Tianjin e riportati a Weifang. Il signor Wu è stato trattenuto per oltre 10 giorni nella foresteria del suo posto di lavoro. L'uomo ha fatto uno sciopero della fame in segno di protesta e, dopo è stato rilasciato.

Alla fine di settembre 1999 i coniugi sono tornati a Pechino, per presentare un nuovo appello. Appena entrati nell'Ufficio centrale per gli appelli, sono stati arrestati e portati all'Ufficio di collegamento della città di Weifang, dove sono stati riaccompagnati due giorni dopo. Il signor Wu è stato portato al centro di detenzione locale per un mese di detenzione penale e, in seguito, è stato trasferito in una cella. L'uomo è stato detenuto per un totale di quattro mesi e infine, il 4 febbraio 2000, è stato rilasciato.

Nell'aprile 2000 si è recato da solo a Pechino a presentare ricorso per la terza volta, ma è stato arrestato dagli agenti dell'Ufficio di collegamento della città di Weifang nella capitale cinese e trattenuto in detenzione penale nel Centro di detenzione nella sua città di residenza. Le guardie lo hanno costretto a lavorare senza retribuzione e, un mese dopo è stato trasferito in prigione. Per protestare, ha fatto uno sciopero della fame e quattro giorni dopo è stato portato a forza all'ospedale psichiatrico di Changle.

Nell'ospedale psichiatrico, il signor Wu è stato costretto ad assumere ogni giorno diverse pillole, ma dopo un po' si è rifiutato di prenderle. Dopo essere stato immobilizzato al letto, il medico gli ha iniettato farmaci sconosciuti. In seguito Jiqiang si è sentito molto debole, non riusciva a mangiare e continuava a sbavare. La moglie, la suocera e la cognata si sono recate diverse volte sul posto di lavoro per chiedere il suo rilascio. Questo ha invece portato alla minaccia di licenziamento della moglie e della cognata. Cinquanta giorni dopo, quando è stato finalmente rilasciato, il signor Wu era così debole che non riusciva a camminare da solo.

Nell'ospedale psichiatrico, il signor Wu è stato costretto ad assumere ogni giorno diverse pillole e, dopo essere stato immobilizzato al letto, il medico gli ha iniettato farmaci sconosciuti.

Prima che si riprendesse completamente, mesi dopo, nel settembre 2000 è stato nuovamente arrestato e gli sono stati inflitti tre anni di lavori forzati. L'uomo ha prima ha scontato la pena nel Campo di lavoro forzato di Lechang e, in seguito è stato trasferito nel campo di lavoro di Wangcun. Le sue condizioni di salute hanno continuato a peggiorare e alla fine è diventato incapace di intendere e di volere. Nove mesi dopo, nel giugno 2001 è stato rilasciato grazie agli incessanti sforzi della sua famiglia per salvarlo. Jiqiang ha ricominciato a praticare il Falun Gong e si è ripreso.

Il 18 luglio 2002 è stato denunciato, per aver parlato del Falun Gong alla gente per strada, ed è stato arrestato dagli agenti della Stazione di polizia della città di Boli. Il giorno dopo è stato portato al Centro di detenzione di Jiaonan, dove è stato trattenuto per un anno. L'uomo è stato nuovamente costretto a lavorare senza retribuzione. Nel mese di luglio 2003 è stato condannato a cinque anni dal tribunale locale, che ha scontato nel Carcere di Weibei e, il 18 luglio 2007, è stato rilasciato.

Negli anni successivi, Jiqiang è stato arrestato altre volte per aver sensibilizzato l'opinione pubblica sulla persecuzione.

Oltre agli arresti e alla detenzione, dall'inizio della persecuzione il suo posto di lavoro gli ha sospeso lo stipendio, i contributi per la pensione e l'assistenza sanitaria. Nel primo anno (1999-2000) gli è stata concessa un'indennità di 500 yuan (circa 60 euro) al mese, poi non è stato più pagato. La perdita finanziaria complessiva è stata di oltre 700.000 yuan (circa 85.350 euro). Dopo essere diventato inabile al lavoro, a causa della somministrazione di farmaci nell'ospedale psichiatrico, per tirare avanti la sua famiglia, composta da quattro persone, ha fatto affidamento sul reddito mensile di 100 yuan (circa 12 euro) della moglie.