Hebei, notizie tardive: Donna di 77 anni muore durante la persecuzione del Falun Gong

(Minghui.org)

Nome: Song LifangNome cinese: 宋立芳Genere: FemminaEtà: 77 anniCittà: BotouProvincia: HebeiOccupazione: Direttrice della Commissione per la scienza e la tecnologia del governo municipale di BotouData di morte: Inverno 2023Data dell'arresto più recente: Ottobre 2007Luogo di detenzione più recente: Centro di detenzione di Botou

Minghui ha appreso di recente che una donna di 77 anni di Botou, nella provincia dell'Hebei, è morta nell'inverno del 2023, dopo anni di persecuzione perché praticava il Falun Gong.

La signora Song Lifang, laureata, è stata direttrice della Commissione per la scienza e la tecnologia del del governo municipale di Botou. Ha iniziato a praticare il Falun Gong prima che il regime comunista lanciasse una campagna nazionale contro la disciplina spirituale il 20 luglio 1999. Era una coordinatrice volontaria che aiutava gli altri a imparare a praticare.

Due giorni dopo l'inizio della persecuzione, la praticante si è diretta a Pechino per appellarsi in favore del Falun Gong, ma è stata intercettata nella contea di Qing, nella provincia dell'Hebei. La polizia l'ha tenuta in un centro di lavaggio del cervello per tre giorni, dopodiché ha continuato a molestarla a casa. Tuttavia, la donna, che in seguito ha lasciato il lavoro (non è chiaro se volontariamente), è rimasta ferma nella sua fede.

È stata arrestata intorno al giugno 2000, mentre affiggeva manifesti del Falun Gong. È stata interrogata presso il Dipartimento di polizia di Botou sotto la minaccia delle torture e in seguito condannata a tre anni di lavori forzati. Nel campo di lavoro della città di Tangshan, è stata sottoposta a varie forme di abuso.

Dopo il rilascio, la signora Song, un tempo loquace, è diventata una persona di poche parole. Era anche estremamente debole a causa degli abusi subiti durante la detenzione, nondimeno grazie agli esercizi del Falun Gong, si è ripresa rapidamente.

È stata nuovamente arrestata nell'ottobre 2007 e portata al centro di detenzione di Botou, dove è stata ammanettata e costretta a svolgere lavori forzati senza retribuzione. Dopo il rilascio, avvenuto un mese dopo, il Dipartimento di polizia della città l'ha tenuta sotto stretta sorveglianza. A causa degli sforzi per affrontare la persecuzione incessante che la colpiva, alla fine suo marito è morto.

Dopo la morte del marito, la polizia e il comitato di quartiere locale hanno continuato a molestare la praticante a casa. Hanno anche reso pubbliche le foto e i video che le avevano girato, causandole gravi lesioni personali e un profondo disagio emotivo. E nell'inverno del 2023, la donna è morta .