Il “fare cose” non dovrebbe sostituire il coltivare il proprio cuore

(Minghui.net) Soffrivo di ulcera, bronchite, difficoltà a urinare, irregolarità intestinale e altri disturbi come l’insonnia, abbassamento della vista e ipoacusia. Sentivo il mio corpo come un pezzo di legno completamente marcio. Uno dei miei familiari mi ha parlato della Falun Dafa. Sapevo che la Dafa era buona, quindi nel 2001, per avere un corpo sano, sono entrata nella coltivazione della Dafa. Non molto tempo dopo, tutte le mie malattie sono scomparse. Camminavo con leggerezza, e il mio viso risplendeva di salute. Ora ho 71 anni, ma mi sento molto più giovane di prima che iniziassi a praticare la Falun Dafa.

Grazie allo studio costante della Fa, ho imparato che cos’è la coltivazione e quanto sia seria. Ho capito che siamo giunti al Mondo per gli esseri senzienti; e per non deludere il Maestro dobbiamo fare bene le tre cose. Devo studiare di più la Fa e aiutare il Maestro a salvare più persone. Devo recuperare il ritardo nel processo di rettifica della Fa. Esco ogni giorno per chiarire la verità. Parlo con tutti quelli che incontro e non ho paura.

Il Maestro ha detto:

“Se voi non aveste paura, il fattore che vi rende paurosi cesserebbe di esistere.” (“Eliminare i vostri ultimi attaccamenti”, Elementi essenziali per un ulteriore avanzamento II)

È proprio così. Ogni giorno, prima di uscire di casa, invio pensieri retti e chiedo al Maestro di concedermi saggezza e di rafforzarmi. Chiedo al Maestro di portarmi le persone con relazioni predestinate, in modo che possa chiarirgli la verità sulla Dafa, e aiutare a salvarle.

Sono passati oltre 20 anni; non ho contato a quante persone abbia chiarito la verità, ma ogni giorno ho fatto progressi. Chiarisco diligentemente la verità e chiedo loro di aiutarmi a distribuire materiale informativo. Un abitante del villaggio che si è già dimesso dal Partito Comunista Cinese (PCC) e le sue organizzazioni affiliate, mi ha detto: “Ci sono molte persone nel paese dove abito che non sanno quanto sia buona la Dafa. Per favore, dammi del materiale, lo distribuirò per voi”. Ci incontravamo da molti anni in un luogo stabilito: io gli consegnavo i materiali e lui mi aiutava distribuendoli.

Poiché il mio impegno nel chiarire la verità avveniva senza impedimenti, gli altri praticanti pensavano che coltivassi bene. Col passare del tempo, ho anche pensato di essere una praticante migliore di altri. Anche se non lo dicevo, intimamente mi faceva piacere.

Tuttavia, negli ultimi due o tre anni, ho provato spesso dei malesseri fisici. Sapevo di stare eliminando il karma e non ci facevo caso. I miei familiari, in particolare mia nipote, cercava spesso di mettermi in difficoltà e mi faceva innervosire intenzionalmente. Per esempio, era d’accordo che preparassi i noodles per pranzo, ma quando erano pronti, non li voleva più e diceva che fin dall’inizio che non li avrebbe voluti. Quando succedevano cose del genere, non riuscivo a trattenermi e ci litigavo. Sapevo che avrei dovuto essere tollerante, ma non riuscivo a controllarmi e mi irritavo. Certe volte si lamentava che non ero attenta all’igiene. Mi diceva che i vestiti non erano puliti o che le verdure non erano state lavate bene. Venivo criticata in ogni circostanza. Spesso pensavo: “Oggigiorno i bambini non sono assennati e non sanno più rispettare gli anziani. Sembravo essere io sua nipote”. Mi sentivo a disagio, non riuscivo a trattenermi dal litigarci.

Un giorno mi sono arrabbiata per una questione banale e lei mi ha detto: “Nonna, tu coltivi Verità, Compassione e Tolleranza. Hai sopportato? Sei gentile?”. Improvvisamente mi sono resa conto che il Maestro usava la sua bocca per darmi un suggerimento. Il Maestro le consentiva di aiutarmi a coltivare la mia xinxing. Tuttavia, confondevo gli standard della Dafa con quelli della gente comune e litigavo con gli altri. Mi ero allontanata dal mio percorso di coltivazione.

Coltivavo da oltre 20 anni, ma prendevo ancora il “fare cose” come la coltivazione in sé stessa. Devo impegnarmi a fondo, guardarmi dentro ogni volta che incontro dei problemi e devo abbandonare l’attaccamento a non essere criticata, alla competizione, al salvare la faccia e a cercare benefici personali, ecc. Ci sono state alcune volte in cui mia nipote, intenzionalmente, mi ha fatto arrabbiare. L’ho tollerato e non mi sono alterata.

Sono grata al Maestro per le sue predisposizioni. Cercherò di percorrere bene l’ultimo tratto del mio percorso di coltivazione e di non deludere la Sua benevolenza.

Gli articoli in cui i coltivatori condividono le loro comprensioni riflettono le loro percezioni in quel momento, in base al proprio stato di coltivazione, e vengono offerti nello spirito di consentire l’elevazione reciproca.