(Minghui.org) La signora Chen Jinxiu , una donna di 68 anni della contea di Jiayu, nella provincia dell'Hubei, è stata portata in un centro di riabilitazione dalla droga dopo essere stata processata il 28 maggio scorso per la sua fede nel Falun Gong, una pratica per il benessere psicofisico perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.
Il centro di riabilitazione dalla droga si trova nel distretto di Wenquan, nella città di Xianning (che sovrintende alla contea di Jiayu), e presenta diversi cartelli all'ingresso. Uno riporta il suo nome ufficiale: "Consorzio medico per la disintossicazione dalla droga dell'Ospedale psichiatrico di Wuhan Wuzhong e dell'Ospedale di Medicina Tradizionale Cinese Jitang di Xianning". Un altro cartello recita: "Questo consorzio è stato approvato dalla Commissione sanitaria provinciale dell'Hubei ed è registrato presso la Commissione provinciale per il controllo degli stupefacenti dell'Hubei. È il centro ufficiale di riabilitazione dalla droga del Dipartimento di polizia della città di Xianning e del Dipartimento di polizia del distretto di Xian'an". Un terzo cartello riporta il numero di telefono del consorzio: 86-715-8811187.
Secondo fonti attendibili, l'Ospedale psichiatrico Wuzhong, situato a Wuhan, capitale dell'Hubei, è stato fondato nel 1985 ed è un ospedale specializzato di secondo livello, senza scopo di lucro, a livello nazionale. Il suo trattamento delle malattie mentali si basa principalmente sull'intervento sui neurotrasmettitori della medicina occidentale. L'Ospedale di Medicina Tradizionale Cinese Jitang, nella città di Xianning, è specializzato nel trattamento di pazienti reumatici.
Non è chiaro quali "trattamenti" sarebbero stati effettuati alla signora Chen, che non soffre di malattie mentali o reumatiche e non fa uso di droghe. La sua unica "pecca" è la ferma fede nel Falun Gong, per la quale è stata arrestata a casa il 2 aprile di quest'anno e processata il 28 maggio dal Tribunale della contea di Jiayu.
Chen era già stata arrestata e la sua casa era stata perquisita più volte. Suo marito aveva divorziato da lei e suo figlio era annegato il 29 luglio 2001, mentre lei era in carcere per la sua fede. Il Falun Gong le aveva dato la speranza di andare avanti, ma negli anni successivi ha dovuto affrontare una persecuzione senza sosta.
Condannata a un anno e mezzo di lavori forzati nel 2001
Chen è stata arrestata nel maggio 2001 per aver parlato del Falun Gong con la gente. È stata portata al Centro di detenzione della contea di Jiayu e successivamente trasferita al Centro di disintossicazione dalla droga di Shizishan a Wuhan per scontare una pena di un anno e mezzo ai lavori forzati.
Dopo l'annegamento del figlio, avvenuto il 29 luglio 2001, la sua famiglia andò a chiedere il suo rilascio e scoprì che era stata ricoverata in un centro di recupero dalla tossicodipendenza più di un mese prima, a loro insaputa. I suoi cari si recarono al centro e implorarono il suo rilascio affinché potesse rivedere il figlio un'ultima volta, ma la loro richiesta fu respinta.
Nel centro di riabilitazione dalla droga Chen ha subito varie forme di maltrattamenti, tra cui percosse, cella d’isolamento, lavori forzati, perquisizioni corporali e umiliazioni verbali. Pochi mesi dopo è stata trasferita al Campo di lavoro di Shayang.
Rinchiusa in un centro per il lavaggio del cervello per tre mesi nel 2012
Il 29 febbraio 2012 un gran numero di agenti dell'Ufficio 610della contea di Jiayu, del dipartimento di polizia, delle stazioni di polizia locali, dell'amministrazione cittadina, dell'amministrazione della contea e del comitato del villaggio hanno fatto irruzione nella sua abitazione. Lei non era in casa e se ne sono andati poco dopo.
Mesi dopo, mentre era in visita alla sorella, è stata arrestata dal capo Wan Hui e dall'agente Liu Guohe della Stazione di polizia di Xinjie e portata al Centro di detenzione della contea di Jiayu. Circa due settimane dopo, è stata trasferita al "Centro di educazione legale della provincia dell'Hubei" (un centro per il lavaggio del cervello sotto copertura, situato a Wuhan).
Lì è stata sottoposta a percosse, schiaffi, iniezioni di droghe tossiche e brutale alimentazione forzata. Quando è stata rilasciata tre mesi dopo, era apatica, faceva fatica a mangiare e aveva difficoltà ad addormentarsi. Solo grazie agli esercizi del Falun Gong è riuscita gradualmente a riprendersi.
Rinchiusa ancora nello stesso centro per il lavaggio del cervello per due mesi nel 2013
Il 27 marzo 2013 il capo della polizia Wan e l'agente Liu, insieme a Chen Mingbao (capo dell'Ufficio 610), Chen Keping e Sun Zongwen hanno forzato la porta di casa della sorella di Chen (anche lei praticante del Falun Gong). Chen, che era in visita, li ha esortati a fermarsi ed è stata arrestata.
Dopo circa due settimane trascorse nel Centro di detenzione della contea di Jiayu, Chen è stata portata nello stesso centro per il lavaggio del cervello a Wuhan.
Mentre si dirigeva al centro Chen ha urlato: "La Falun Dafa è buona!". Dopo il suo arrivo, un gruppo di giovani le ha infilato la bocca degli asciugamani e l'ha trascinata in una cella. All'inizio, hanno usato tattiche morbide nel tentativo di farla rinunciare alla sua fede e le hanno dato una copia dello Zhuan Falun, il testo principale del Falun Gong, da leggere, per conquistare la sua fiducia. Poiché sembrava sempre più energica dopo aver letto il libro, glielo hanno portato via e hanno iniziato a costringerla ogni giorno a stare in piedi per ore e ore.
Un giorno si era stancata troppo per essere rimasta in piedi tutta la mattina e, quando gli altri erano andati a pranzare, si era seduta. Ma Bao Aihua, un'ex praticante del Falun Gong, l'ha denunciata al capo della squadra, Liu Cheng.
Liu è arrivato subito, ha afferrato Chen per i capelli, l'ha schiaffeggiata in viso e colpita con violenza, tanto da farle sanguinare le orecchie. Poi le ha ordinato di presentarsi allo "studio" il giorno dopo. Lei ha rifiutato, e lui l'ha fatta portare in aula da diverse persone. Lei ha usato tutte le sue forze per cercare di liberarsi e l'hanno atterrata. Una capitana di cognome Xu le ha calpestato il viso e la bocca con i tacchi alti, lasciandola incapace di muoversi.
A un certo punto, durante la colluttazione, il corpetto si è sbottonato e Chen è rimasta a tordo nudo. Un praticante del Falun Gong ha sentito le sue urla dalla sua stanza ed è corso fuori per impedirle di essere trascinata via. Il gruppo di persone però lo ha preso subito di mira. Non è chiaro quale tortura abbia subito quel giorno per aver difeso Chen.
In seguito, Liu ha afferrato la mano di Chen per imprimerle le impronte digitali su una dichiarazione che però non le era permesso leggere. Bao ha inveito contro di lei e l'ha costretta a guardare ogni giorno video che diffamavano il Falun Gong. L'ha persino costretta a imprimere le impronte digitali prima di permetterle di usare il bagno.
Chen ha iniziato uno sciopero della fame per protesta e le sono state iniettate droghe tossiche. Quando la droga le è entrata nel corpo, ha sentito un freddo tremendo e ha dovuto indossare diversi strati di vestiti.
In seguito è stata sottoposta ad alimentazione forzata, dopo la quale il naso le si gonfiava e continuava a sanguinarle per diversi giorni. È stata infine rilasciata due mesi dopo, su forte richiesta della famiglia. Come la prima volta, sembrava di nuovo una persona diversa e manifestava gli stessi sintomi. L'Ufficio 610 e il comitato di strada continuavano comunque a molestarla a casa. Ogni volta che non era in casa, molestavano i suoi parenti.
Terza detenzione nello stesso centro per il lavaggio del cervello nel 2015
Chen è stata arrestata il 13 giugno 2015 e portata alla Stazione di polizia della città di Yuyue. Dopo un interrogatorio durato una notte, è stata trasferita al Centro di detenzione della contea di Jiayu. La sua famiglia si è recata nuovamente per chiedere il suo rilascio. Sebbene le guardie avessero affermato che sarebbe stata rilasciata 15 giorni dopo, il 16 giugno 2015 l'hanno trasferita al Centro per il lavaggio del cervello di Wuhan, dove è rimasta per oltre un mese prima di essere rilasciata.
Condannata a tre anni nel 2016
Verso la metà del 2016 è stata nuovamente arrestata e portata al Centro di detenzione della città di Chibi, ma le è stato negato l'ingresso a causa dell'ipertensione. L'agente Huang Binhong del Dipartimento di polizia della contea di Jiayu e l'agente dell'Ufficio 610 l'hanno invece trasferita al Centro di detenzione della contea di Jiayu.
Il Tribunale della contea di Jiayu l'ha processata il 6 settembre 2016 e solo i suoi due fratelli sono stati autorizzati a presenziare all'udienza. Il resto dell'aula era occupato da funzionari governativi, agenti dell'Ufficio 610 e agenti di polizia.
L'avvocato di Chen ha presentato una dichiarazione di non colpevolezza e la donna ha anche testimoniato in propria difesa. Dopo l'udienza, è stata trattenuta in un hotel con una donna che la sorvegliava 24 ore su 24. Più di una dozzina di altre persone sono rimaste a sorvegliarla. Nel corridoio erano stati posizionati tre cancelletti metallici per impedire ad altri di avvicinarsi.
Il 26 novembre 2016 il tribunale ha condannato la signora Chen a tre anni di carcere, senza tenere un'udienza pubblica. È stata quindi rinchiusa nel Carcere femminile della provincia dell'Hubei.
Detenzioni brevi
Oltre alla condanna a tre anni di carcere e a tre detenzioni in centri di lavaggio del cervello, Chen è stata arrestata anche altre volte e detenuta per brevi periodi.
È stata arrestata il 23 novembre 2007, quando si era recata al Dipartimento di polizia della contea di Jiayu per chiedere il rilascio della signora Wang Jinyan, condannata a due anni di lavori forzati per aver praticato il Falun Gong. Era stata detenuta per cinque giorni.
Mentre affiggeva volantini del Falun Gong a mezzanotte del 3 marzo 2008, era stata arrestata e messa in stato di fermo presso il Centro di detenzione della contea di Jiayu. Il direttore Zhong e la guardia Wang Xia l'avevano picchiata quando si era rifiutata di farsi fotografare. Le avevano tirato forte i capelli e Wang l'aveva anche presa a calci con i tacchi alti fino a stancarsi, poi l'aveva calpestata e le aveva messo delle droghe sconosciute nelle bevande.
Quando Chen si era rifiutata di essere trasferita al Centro per il lavaggio del cervello di Wuhan, Wang, il direttore Xie, l'istruttore Li, Sun Zongwen, Shu Dingjiao e un autista l'hanno picchiata selvaggiamente. Shu l'ha ammanettata dietro la schiena e le ha infilato dei calzini in bocca prima di tappargliela con del nastro adesivo, poi l'ha sfidata dicendole: "Chi testimonierà che ti ho picchiata?". Dopo una breve detenzione è stata rilasciata.
Nel 2009 è stata rinchiusa presso il Centro di detenzione della contea di Jiayu per 15 giorni. Dopo aver appreso del tentativo della polizia di inviarla al centro per il lavaggio del cervello il 10 giugno 2014, si è nascosta e ha vissuto lontano da casa per un po'. È stata arrestata poco dopo il suo ritorno a casa, il 21 marzo 2015. La polizia l'ha accusata di aver distribuito volantini del Falun Gong mesi prima, durante le festività del Capodanno cinese.
A settembre dello scorso anno è stata indotta con l'inganno a presentarsi alla Stazione di polizia della città di Xinjie. La polizia le ha strappato di mano le chiavi e ha fatto irruzione in casa sua. Gli agenti le hanno confiscato i libri del Falun Gong e un ritratto del fondatore della pratica. Hanno anche chiamato gli agenti SWAT per cercare di portarla via in manette. Sua sorella, in visita, ha protestato vigorosamente e la polizia se n'è andata senza arrestare Chen.
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