(Minghui.org) La sera del 20 luglio, i praticanti di New York si sono riuniti lungo il fiume Hudson, vicino al consolato cinese, per una veglia a lume di candela in memoria dei praticanti del Falun Gong (Falun Dafa), che hanno perso la vita durante i 26 anni di persecuzione da parte del Partito Comunista Cinese (PCC). Esponendo striscioni con la scritta "Falun Dafa", "Verità-Compassione-Tolleranza" e "Dimissioni dal PCC", praticanti di tutte le età e gruppi etnici, hanno parlato alla gente del Falun Gong, e gli hanno chiesto di contribuire a porre fine alle atrocità.
La sera del 20 luglio, veglia a lume di candela
I praticanti hanno eseguito gli esercizi del Falun Gong ed esposto striscioni
Colpiti dallo spettacolo pacifico e solenne, molti passanti si sono fermati a scattare foto, hanno accettato volantini, parlato con i praticanti, e firmato le petizioni che chiedevano la fine della persecuzione. Pochi anni dopo la presentazione del Falun Gong al pubblico, precisamente il 20 luglio 1999, l'allora leader del PCC Jiang Zemin, diede inizio a una repressione a livello nazionale, i praticanti vennero arrestati e torturati per la loro fede in Verità, Compassione e Tolleranza, mentre il PCC diffuse menzogne per diffamare la pratica, e fuorviare l'opinione pubblica.
Negli ultimi 26 anni, un numero imprecisato di praticanti è stato arrestato, e le loro case perquisite. Sono stati mandati nei campi di lavoro, condannati al carcere, rinchiusi in ospedali psichiatrici, torturati, sottoposti a lavaggio del cervello e persino vittime di prelievo forzato di organi. Tutte queste violazioni dei diritti umani sono state perpetrate nel tentativo di distruggere la loro fede nel Falun Gong.
Secondo Minghui.org, almeno 5.238 praticanti del Falun Gong hanno perso la vita durante la persecuzione. I crimini del PCC sono troppo numerosi per essere elencati, durante questa atroce persecuzione, praticanti di tutto il mondo hanno spiegato alla gente cos'è il Falun Gong, denunciandone le brutalità e la propaganda d'odio del PCC.
La signora Xin, una praticante detenuta in Cina per aver praticato il Falun Gong, ha dichiarato di essere stata sottoposta alla tortura delle "Grandi Catene". Le venivano incatenati polsi e caviglie, costringendola a rimanere piegata, posizione estremamente dolorosa. Secondo il direttore del carcere, questa era la prima volta che veniva usata tale tortura da quando il PCC era salito al potere, e non era stata usata nemmeno sui condannati a morte.
La donna ha affermato: "La catena è estremamente lunga e pesante. Quando si è costretti a camminare, la testa è bassa, i fianchi sono alti e le mani devono afferrare i piedi, è possibile muoversi solo lentamente, pochi centimetri alla volta, e il corpo è estremamente difficile da controllare. Se si perde l'equilibrio, si cade, è stato così doloroso che i secondi sono sembrati anni".
Nell'ottobre del 1999, la signora Xin ha anche visto agenti in borghese sollevare per mani e piedi i praticanti del Falun Gong (che erano andatiti a Pechino per fare appello), e gettarli su camion militari come se stessero "lanciando cavoli". Dopo che il camion era pieno, si allontanava, e tornava immediatamente per un altro carico. Un agente ha dichiarato: "Tutte queste persone sono state portate nel Nord-Est". Nel 2006, un testimone ha reso pubblico per la prima volta il prelievo forzato di organi da praticanti del Falun Gong da parte del PCC, sottolineando che un gran numero di praticanti era detenuto nei campi di lavoro forzato di Sujiatun e Masanjia, nella provincia del Liaoning, dove gli organi venivano prelevati mentre erano ancora in vita.
La signora Yang, un'altra praticante torturata e costretta ai lavori forzati in Cina per aver praticato il Falun Gong, ha raccontato di come la sua casa sia stata perquisita tre volte, di essere stata licenziata dal lavoro due volte, di aver sopportato due anni di lavori forzati, e di come la sua registrazione familiare sia stata cancellata. Nel campo di lavoro, la donna ha affermato che le era permesso dormire solo quattro ore al giorno, l'eccessivo lavoro ha avuto un impatto notevole sul suo corpo e sulla sua mente, è stata lasciata fuori sotto il sole cocente per 10 ore consecutive e costretta ad accovacciarsi per ore. In seguito ha avuto un infarto, è entrata in stato di shock e in coma, poi rilasciata sulla parola per cure mediche. I praticanti arrestati nello stesso momento sono stati alimentati forzatamente, colpiti con {{bastoni elettrici}, bagnati con acqua fredda dopo essere stati spogliati, e alcuni hanno sviluppato disturbi mentali.
Quattro residenti locali affermano di sostenere i praticanti del Falun Gong
Quattro cinesi che vivono nelle vicinanze sono arrivati più tardi in serata per esprimere il loro sostegno, hanno alzato le braccia e gridato: "Sostenete il Falun Gong! Fermate la persecuzione del Falun Gong! Fermate la repressione transnazionale del PCC!" Poi hanno preso parte alla veglia a lume di candela.
"Un po' di luce di candela, una storia dopo l'altra, che racconta la compassione e la forza dei praticanti" Mentre il canto si diffondeva nella scena solenne, centinaia di praticanti si sono seduti in silenzio con le candele accese, sperando che più persone conoscano la verità sul Falun Gong, e traggano beneficio dalla pratica.
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