(Minghui.org) Il 28 giugno scorso, i praticanti della Falun Dafa hanno tenuto una manifestazione nella Chinatown di Filadelfia per chiedere alla comunità internazionale di aiutare a porre fine alla persecuzione e alla repressione transnazionale da parte del Partito Comunista Cinese (PCC). Hanno praticato gli esercizi della Falun Dafa (nota anche come Falun Gong), raccolto firme, distribuito volantini e tenuto dei discorsi.

Trentacinque cinesi hanno rinunciato al PCC e alle sue organizzazioni affiliate durante l'evento

I praticanti dimostrano gli esercizi della Falun Dafa

I praticanti della Falun Dafa in una manifestazione a Chinatown il 28 giugno

Una praticante condanna la repressione transnazionale del PCC durante la manifestazione

Uno studioso condanna la repressione transnazionale del PCC

Durante la manifestazione, Mark Thomas, professore assistente di relazioni internazionali e scienze politiche all'Università La Salle, ha condannato la repressione transnazionale del PCC.

Il dottor Thomas ha detto che il PCC considera i principi di Verità, Compassione e Tolleranza come una minaccia: “La Falun Dafa ha guadagnato un grande seguito come comunità di individui disposti a pensare con la propria testa al di fuori dei confini dell'ideologia del partito comunista - questo rende la Falun Dafa una minaccia esistenziale per il PCC”.

Il dottor Thomas dell'Università La Salle interviene alla manifestazione

Il dottor Thomas ha sottolineato che il PCC conduce una repressione transnazionale, diffondendo false informazioni attraverso i media tradizionali per generare sfiducia nei confronti della Falun Dafa. Il Partito tenta anche di reprimere la Falun Dafa e la compagnia Shen Yun Permorming Arts con attacchi personali, minacce di bombe, azioni legali infondate e campagne di disinformazione.

“Shen Yun usa la sua musica e la sua danza per promuovere la gloria della cultura e dei valori tradizionali cinesi. Ho visto Shen Yun esibirsi diverse volte. Sono spettacoli di danza e sinfonici straordinari, tecnologicamente avanzati e calorosi”. Ha poi criticato alcuni media occidentali per aver accettato la retorica del PCC, affermando che i malintesi sul Falun Gong si diffondono come un virus, proprio come il tifo o il colera. “Il PCC avvelena la vostra mente solo per indurvi a non sostenere un gruppo che considera una minaccia”.

“Dobbiamo parlare contro questa repressione! Dobbiamo stare dalla parte del Falun Gong e di Shen Yun come le persone di fede stavano dalla parte di Martin Luther King sul ponte di Selma quando chiedevano uguali diritti per gli afroamericani”.

Una donna cinese: Dall'essere ingannata alla conoscenza della verità

La signora Zhu, assistente medico cinese, ha raccontato come la propaganda del PCC l'abbia ingannata prima che scoprisse la verità sul Falun Gong.

“In Cina mi hanno fatto il lavaggio del cervello e ho creduto che il Falun Gong fosse una setta. L'unica cosa che potevo sentire era ciò che i media del Partito Comunista Cinese dicevano sul Falun Gong e sull'auto-immolazione. Quando ero in Cina, non ho pensato di indagare sulla verità. Mi avevano fatto il lavaggio del cervello”.

"Una volta arrivata negli Stati Uniti, ho potuto leggere altre fonti di informazione e alla fine ho scoperto la verità. Soprattutto dopo la pandemia di COVID, ho scoperto che il PCC effettua il prelievo forzato di organi. Non riuscivo a crederci. È così malvagio”.

La signora Zhu ha espresso profondo rispetto per la perseveranza dei praticanti: “Ammiro la loro volontà di sacrificarsi per il loro credo e la loro tenacia. Sono disposti a dedicarsi alla loro fede, proprio come noi cristiani, e meritano tutto il nostro rispetto”.

Ha sottolineato l'importanza della libertà di credo: “I cristiani hanno la libertà di predicare il Vangelo, ma anche quella di promuovere il Falun Gong. Per quanto riguarda la libertà di scelta religiosa, è un diritto di tutti”. Ha chiesto che le persecuzioni del PCC vengano smascherate e fermate al più presto, in particolare le atrocità del prelievo forzato di organi autorizzato dallo Stato: “Non è più tollerabile”.

“Molti medici ed équipe mediche in Cina potrebbero sapere che gli organi che trapiantano non provengono da fonti etiche o legali, ma per ottenere vantaggi economici o promozioni, li assecondano diventandone complici”. L'autrice ha invitato le persone a seguire la propria coscienza, e a schierarsi per fermare i crimini del PCC.

Le persone si esprimono in segno di protesta contro la repressione transnazionale

La manifestazione ha messo in luce l'urgenza di affrontare la repressione transnazionale del PCC. Thomas ha sottolineato che la Chinese Students and Scholars Association (CSSA) è uno degli strumenti utilizzati dal PCC per monitorare gli studenti cinesi all'estero. “Il PCC monitora gli studenti e i professori cinesi per assicurarsi che non si discostino dall'agenda del partito e perseguita persino le loro famiglie in Cina”.

Ha inoltre invitato a rispondere alla minaccia del PCC attraverso la legislazione e i media: “Dobbiamo guardare oltre le necessità economiche e concentrarci sul comportamento del PCC come minaccia per noi e per il suo popolo in patria”.

I praticanti parlano alla gente della Falun Dafa e raccolgono firme sulla petizione che chiede la fine della persecuzione

Zhu ha condannato la repressione transnazionale del PCC come “palese interferenza negli affari interni di altri Paesi”. Ha auspicato che il governo degli Stati Uniti adotti misure più severe: “Dobbiamo saperne di più sui danni che il PCC arreca alla libertà e agli Stati Uniti e speriamo che vengano approvate più leggi per sanzionarlo”. Ha incoraggiato i praticanti del Falun Gong a continuare a diffondere la verità, che “è benefica per la società”.

Jeff Markley (primo a destra) firma la petizione

Anche altri partecipanti hanno espresso il loro sostegno. Jeff Markley, un tecnico elettronico di Filadelfia, ha detto: “Quello che il PCC sta facendo è orribile. Li sta letteralmente ‘mietendo’[i praticanti del Falun Gong]”. Ha incoraggiato la sensibilizzazione dell'opinione pubblica: “Più persone sanno, più possono contribuire a fermare questo comportamento”.

David Trawick (a destra) ascolta le spiegazioni di una praticante

David Trawick, direttore di un negozio di Filadelfia, è rimasto sbalordito quando ha sentito parlare della persecuzione: “Ho appena saputo del prelievo forzato di organi in Cina e mi ha reso molto triste”. Ha detto che si sarebbe informato meglio.