(Minghui.org) Dal 15 al 17 giugno scorso, durante il vertice del G7 a Kananaskis, Alberta (Canada), DAFOH (Medici contro il prelievo forzato di organi) ha tenuto una tavola rotonda virtuale per celebrare il primo anniversario della petizione internazionale G7+7 per porre fine al prelievo forzato di organi. La petizione invita i leader del G7 a denunciare il regime cinese e a richiedere indagini. Questo appello è stato lanciato da due associazioni, DAFOH e ETAC (Fine dell'abuso dei trapianti in Cina).

Il 14 giugno alle ore 19:00, l'evento virtuale intitolato “Leadership significa il coraggio di agire. Appello alla Cina a porre fine al prelievo forzato di organi dai praticanti del Falun Gong” ha riunito illustri relatori. Tra i partecipanti, la professoressa emerita Maria Cheung, Garnett Genuis, membro del Parlamento (MP), Dan Muys, deputato, David Matas, avvocato internazionale per i diritti umani, Andreas Weber, MD, vice direttore di DAFOH Europe e William Huang, vittima della persecuzione del Partito Comunista Cinese (PCC).

Il gruppo di esperti alla tavola rotonda virtuale di sabato 14 giugno 2025

Deputato chiede una legge per sanzionare il prelievo forzato di organi da parte del PCC

Garnett Genuis MP

Il deputato Garnett Genuis non ha potuto partecipare alla tavola rotonda, ma ha espresso il suo impegno e il suo sostegno attraverso un video. Ha parlato dell'approvazione di una legge in Canada che rende reato il viaggio all'estero per ricevere un organo prelevato senza consenso, incoraggiando fortemente i legislatori di altri Paesi ad adottare leggi simili.

Ha detto: "Aumentare la consapevolezza e approvare divieti come abbiamo fatto in Canada. Dobbiamo continuare a parlare contro questi abusi e sfidare i funzionari del PCC che sono coinvolti a fermare questa azione, a porre fine alla persecuzione delle varie minoranze in Cina, al prelievo forzato e al traffico di organi.

"Si tratta ovviamente di una grave violazione dei diritti umani fondamentali. È orribile che sia accaduto e continui ad accadere. Dobbiamo quindi porre fine alla complicità di coloro che si trovano nei Paesi occidentali e fare tutto il possibile per denunciare questo fenomeno, ritenere responsabili gli autori delle violazioni dei diritti umani e impedire che queste azioni si verifichino".

Dan Muys MP

Il deputato Dan Muys, come il deputato Garnett Genuis, è un sostenitore di lunga data del Falun Gong. Ha sottolineato il contrasto tra i praticanti, che seguono i principi di Verità, Compassione e Tolleranza, e il prelievo forzato di organi da parte del PCC. La persecuzione del PCC è del tutto contraria a questi principi.

Il deputato Dan Muys ha inoltre incoraggiato i praticanti a proseguire gli sforzi e a “sensibilizzare l'opinione pubblica su quanto sta accadendo e incoraggiare l'azione”.

Ha concluso il suo discorso dicendo: “È quindi importante che sappiate che avete degli amici nel Parlamento del Canada”.

David Matas: È importante sollevare il problema con i Paesi del G7

L'avvocato canadese per i diritti umani David Matas

Anche il famoso avvocato per i diritti umani David Matas ha parlato dell'importanza di rivolgersi ai leader del G7. Ha spiegato che la Cina reprime in modo radicale le ONG ed è anche impegnata in una repressione transnazionale contro le ONG all'estero. I leader del G7 sono importanti perché la Cina tiene alla sua posizione sulla scena internazionale. Le critiche dei governi del G7 sono prese sul serio dalla Cina. Pertanto, se i governi del G7 agiscono e si esprimono, possono esercitare una reale pressione sulla Cina in materia di diritti umani.

Quando gli è stato chiesto il perché del silenzio dei mezzi di comunicazione di massa più popolari, ha spiegato che queste atrocità ricevono poca copertura per diversi motivi: le vittime sono spesso decedute, i sopravvissuti sono pochi e silenziosi, gli eventi si verificano in luoghi chiusi senza prove visibili e i documenti sono inaccessibili. Inoltre, i giornalisti non possono entrare in Cina senza il permesso del regime del PCC, il che limita fortemente la loro libertà di informazione. Spesso, i giornalisti o i media barattano il loro accesso in Cina per una copertura gradita al Partito. Infine, data la natura estrema e inusuale di tali atti, è difficile per l'opinione pubblica crederci.

Parla il testimone

William Huang, un praticante del Falun Gong

William Huang era uno studente di dottorato in una prestigiosa università di Pechino, quando è stato imprigionato per cinque anni, dal 2000 al 2005, perché praticava il Falun Gong. Ha subito torture, tra cui scosse con manganelli elettrici, privazione del sonno e isolamento mentale e fisico.

È stato costretto a lavorare per molte ore al giorno (minimo 16 ore), realizzando ogni tipo di lavoro artigianale e preparando anche cibo, come i pistacchi. “Nel 2008, quando sono arrivato negli Stati Uniti, ho visto che i prodotti da noi realizzati in Cina venivano venduti nei negozi di alimentari, con l'etichetta made in China, a prezzi molto bassi".

Durante la sua detenzione, non era a conoscenza del prelievo forzato di organi. Ne è venuto a conoscenza quando è stato rilasciato e ne è rimasto sconvolto.

Ha detto: "Sono rimasto molto scioccato quando ho saputo del prelievo forzato di organi dai praticanti del Falun Gong. Il prelievo forzato di organi va oltre ogni immaginazione ed è assolutamente disumano. Quando mi sono ricordato che anch'io ero stato sottoposto a esami del sangue durante la mia prigionia, ho pensato che ero un potenziale bersaglio per il prelievo forzato di organi da parte del PCC”.

"All'epoca ero in buona salute, ma sono stato sottoposto a esami del sangue. Inoltre, è certo che la guardia non si preoccupava della mia salute. Non era per motivi di salute".

Ha detto che i praticanti del Falun Gong vengono continuamente molestati, rapiti, condannati a pene detentive e sottoposti al prelievo forzato di organi, ecc..

Secondo Minghui molti praticanti del Falun Gong arrestati in Cina vengono sottoposti a prelievi di sangue, sia durante la detenzione che al ritorno a casa. Nei mesi di marzo e aprile di quest'anno sono stati riportati 772 casi di arresti o molestie nei confronti di praticanti del Falun Gong a causa del loro credo.

Professoressa Cheung: Il prelievo forzato di organi è una delle più gravi violazioni dei diritti umani in Cina

Professoressa emerita Maria Cheung dell'Università di Manitoba, Canada

La professoressa Cheung ha sottolineato l'importanza di sensibilizzare l'opinione pubblica sul prelievo forzato di organi. Ritiene che sia molto importante parlarne perché, al momento, poche persone ne sono a conoscenza.

Ha aggiunto: "Il prelievo forzato di organi è una delle più gravi violazioni dei diritti umani in Cina. Nel 2020 il Tribunale cinese, che è un tribunale del popolo, ha stabilito che questo genocidio continua e che i praticanti del Falun Gong sono i principali obiettivi di queste violazioni dei diritti umani in Cina".

La professoressa Cheung ha spiegato la differenza fondamentale tra il traffico di organi, dove il più delle volte le persone sono consenzienti vendendo un organo (di solito un rene) per guadagnare denaro, e il prelievo forzato di organi, dove le persone non danno il loro consenso.

Ha anche parlato della sempre più preoccupante azione di repressione transnazionale del PCC e del fatto che i leader del G7 devono prestare grande attenzione a questo fenomeno, poiché tutti i Paesi presenti a questo incontro sono interessati.

Ha detto: "La repressione transnazionale include il controllo dei media e anche la sorveglianza, l'intimidazione e le molestie dei praticanti del Falun Gong al di fuori della Cina. Quindi, anche se i praticanti sono fuggiti dalla Cina, non sono al sicuro perché sono ancora soggetti a molestie e sorveglianza, e persino le loro famiglie vengono molestate in Cina".

Chirurgo dei trapianti: Il prelievo di organi è un crimine orribile

Dr. Andreas Weber, vicedirettore di DAFOH Europa

Il dottor Andreas Weber, vicedirettore di DAFOH Europa, sottolinea le conseguenze di questa pratica per la medicina: "Il prelievo forzato di organi va contro e compromette i sistemi altruistici di donazione di organi che abbiamo attuato in tutto il mondo. Il prelievo forzato di organi autorizzato dallo Stato mina tutto ciò che è alla base di una pratica medica etica".

Ha inoltre espresso la sua preoccupazione per l'impatto delle nuove tecnologie sulla conservazione e il trasporto degli organi, per le relazioni mediche mantenute dalla Cina con altri Paesi che effettuano trapianti e per le questioni etiche che ciò solleva.

La domanda di organi è così alta in tutto il mondo che il PCC e il suo sistema sanitario ne traggono vantaggio. Il dottor Weber ha lavorato come chirurgo dei trapianti in Germania fino al 2006 e ha portato l'esempio di una donna che si è recata in Cina per un trapianto. Poiché era un'alcolista, non poteva essere messa in lista d'attesa per un trapianto di organi nel suo Paese. Si è quindi recata in Cina tre volte e i tempi di attesa sono stati estremamente brevi. Ha ricevuto tre trapianti di fegato, pagando ogni volta circa 400.000 dollari (circa 340.100 euro).

Il dottor Weber ha dichiarato: “Il prelievo forzato di organi è davvero un crimine; è un crimine orribile, e non solo dal punto di vista medico”.

Ha poi presentato i primi risultati della petizione G7+7 e ha fatto alcune osservazioni: "Dopo un anno, abbiamo già raccolto 197.250 firme e sembra che questa petizione stia prendendo piede. Parlando con le persone che raccolgono le firme per strada, abbiamo notato che tutte condividono la stessa esperienza. Quando le persone sentono per la prima volta parlare del prelievo forzato di organi, vogliono agire contro di esso".

La petizione del G7+7 continuerà a raccogliere sostegno e firme fino a quando il prelievo forzato di organi in Cina o altrove non sarà cessato e i responsabili non saranno chiamati a risponderne.