(Minghui.org) La signora Li Yufang, una 70enne di Longkou, cittadina nel comune di Yantai, nello Shandong, è detenuta fin dal giorno suo arresto, il 17 luglio scorso. Il reato contestato è la pratica del Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999. La sua famiglia si è adoperata instancabilmente per ottenerne rilascio.
La praticante è stata arrestata la mattina del 17 luglio mentre distribuiva materiale informativo sul Falun Gong in un mercato ortofrutticolo. Quel pomeriggio l'agente Xing Changheng, della Stazione di polizia di Xinjia, ha informato la sua famiglia che sarebbe stata portata al Centro di detenzione di Yantai con l’accusa di "minare l'applicazione della legge", il pretesto standard utilizzato per criminalizzare i praticanti del Falun Gong in Cina. Xing ha ordinato alla famiglia di firmare l'avviso di arresto. La famiglia si è rifiutata di obbedire.
Il 18 luglio i familiari hanno chiamato la linea diretta della polizia, 12389, per denunciare l'arresto arbitrario della congiunta, ma la linea risultava sempre occupata.
Il 22 luglio il suo avvocato le ha fatto visita e lei gli ha raccontato che durante l’arresto, intorno alle 8:00 del mattino del 17 luglio, diversi agenti dell'Ufficio per la sicurezza interna della città di Longkou l'avevao spinta a terra. Nessuno di loro indossava l'uniforme della polizia né aveva mostrato i documenti d'identità. L'avevano ammanettata e spinta nell'auto di pattuglia. Alcuni agenti avevano fatto irruzione nella sua abitazione, confiscandole i libri e il materiale informativo sul Falun Gong, e lasciandola in disordine. Poiché nessuno era presente durante l'irruzione, non è chiaro cos'altro sia stato confiscato.
La famiglia della signora Li ha sporto denuncia alla polizia il 23 luglio. Ne ha preparate due copie: una per il capo della polizia Jiang Dongyu e un'altra per l'agente Xing.
Nelle tre settimane successive, ha inoltre presentato ulteriori denunce alla Procura suprema del popolo, al Ministero della pubblica sicurezza, alla Commissione centrale per l'ispezione disciplinare, alle Commissioni di ispezione e supervisione disciplinare della provincia dello Shandong, della città di Yantai e della città di Longkou, alla Procura della città di Yantai e alla Procura della città di Longkou e all'Ufficio di sicurezza interna della città di Longkou.
L'8 agosto la polizia ha autorizzato l'arresto della signora Li e la sua famiglia ha promesso di continuare a chiedere giustizia per lei.
Di seguito sono riportate le azioni specifiche intraprese dalla famiglia:
Il 23 luglio la famiglia ha chiamato il 12309, il numero verde della Procura suprema del popolo, e ha presentato un’istanza online per denunciare la Stazione di polizia di Xinjia per aver detenuto illegalmente una cittadina innocente. Hanno anche chiamato nuovamente il numero verde della polizia, 12389, hanno lasciato un messaggio vocale e presentato una denuncia sul sito web della polizia. Hanno presentato denunce sui siti web della Commissione municipale per l'ispezione disciplinare di Longkou, della Commissione provinciale per l'ispezione disciplinare dello Shandong e della Commissione centrale per l'ispezione disciplinare.
Il 24 luglio la famiglia ha inviato un reclamo alla Commissione municipale di Yantai per l'ispezione disciplinare e la supervisione e la lettera è stata recapitata il giorno successivo.
Sempre il 24 luglio, la famiglia ha scritto alla Procura di Yantai, chiedendo di non formalizzare l'arresto e di chiedere la restituzione degli oggetti confiscati. La richiesta è stata consegnata il 29 luglio.
Il 25 luglio la famiglia ha presentato delle lettere all'Ufficio di sicurezza interna di Longkou, chiedendo anche alla polizia di non approvare l'arresto della signora Li e di rilasciarla. Quando hanno effettuato la chiamata di controllo il 1° agosto, la receptionist ha confermato di aver ricevuto le lettere, ma si è rifiutata di fornire i recapiti dell'agente che si stava occupando del caso.
Sospettando che la polizia potesse sottoporre il caso alla Procura di Longkou, anziché a quella di Yantai, la famiglia ha inviato delle lettere alla Procura il 1° agosto, chiedendo di non approvare l'arresto e chiedendone il rilascio e la restituzione degli oggetti confiscati. La Procura ha contattato la famiglia qualche giorno dopo, comunicando di aver ricevuto le lettere, ma che la polizia non aveva ancora trasmesso il caso della signora Li.
Il 1° e il 4 agosto la famiglia ha chiamato il numero 12337, un altro servizio di assistenza telefonica per segnalare irregolarità da parte della magistratura e della polizia, e ha presentato due volte denuncia contro la polizia.
Il 4 agosto la famiglia ha inviato altre lettere alla Procura e all'Ufficio per la sicurezza interna della città di Longkou, chiedendo nuovamente di archiviare il caso e di non approvarne l'arresto.
Poiché non riuscivano a ricevere aggiornamenti sul caso, il 6 agosto il familiari hanno chiamato il numero verde della Procura suprema del popolo, 12309, accusando la polizia di aver nascosto informazioni sul caso.
Il 7 agosto hanno contattato nuovamente l'Ufficio sicurezza interna della città di Longkou, ma non sono riusciti a ottenere ulteriori informazioni.
L'agente Xing della Stazione di polizia di Xinjia li ha chiamati l'8 agosto, comunicando che contro la signora Li era stato emesso un mandato di arresto formale e che dovevano recarci alla stazione di polizia per firmare l'avviso, ma loro si sono rifiutati.
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