(Minghui.org) Salve Maestro e amici e amiche praticanti!
Mentre partecipavo a diversi progetti per convalidare la Fa, i miei vari attaccamenti sono stati rivelati e io sono migliorato nel processo. Vorrei condividere le mie esperienze di coltivazione dell'ultimo anno.
Scegliere una carriera dopo la laurea
Sono entrato nel mondo dei media alla fine di maggio del 2024. La mia laurea è in statistica matematica, che si concentra sulla teoria e sulla programmazione, senza alcun legame con il mondo degli affari o della finanza. Durante il mio ultimo anno di università, un praticante dei media mi ha contattato chiedendomi se potevo lavorare a tempo pieno per i media dopo la laurea, ma non ero sicuro. Non solo la mia laurea non era attinente, ma la mia precedente esperienza nel mondo dei media pesava molto sulla mia mente.
Mentre frequentavo ancora l'università, ho fatto volontariato nel settore dei media a intervalli regolari, svolgendo lavori non attinenti alla mia laurea. Sebbene quell'esperienza mi abbia fornito preziose competenze extracurriculari che utilizzo ancora oggi, mi ha anche causato uno significativo stress a causa di alcune situazioni difficili. Dopo il mio ultimo tirocinio nel settore dei media, mi sono detto: “Non lavorerò mai più in questo settore”. Sentivo spesso lamentele sul lavoro nei media da parte delle persone che mi circondavano, il che ha rafforzato ulteriormente la mia riluttanza ad entrare a farne parte.
Quando il praticante mi ha contattato di nuovo, inizialmente sono andato al colloquio con l'intenzione di rifiutare. Tuttavia, il punto di vista del supervisore sui media ha toccato qualcosa nel mio cuore. Anche se non ricordo più le parole esatte, hanno scosso le mie idee preconcette. Ho iniziato a chiedermi se dovessi tornare a lavorare nei media e cosa mi impedisse di farlo.
Mentre cercavo di superare le mie vecchie convinzioni, mi sono accorto che uno dei motivi principali della mia esitazione era il modello di lavoro dei media. Dato che avrei lavorato in un campo non correlato alla mia laurea e senza alcuna esperienza precedente, ero preoccupato per la mancanza di formazione e per la pressione schiacciante che avrei potuto affrontare all'inizio. Tuttavia, mentre inviavo pensieri retti per dissipare queste idee, la mia mente è diventata molto più lucida. Inizialmente, sia i miei pensieri che le opinioni della mia famiglia propendevano per un’iniziale lavoro in un'azienda normale per acquisire esperienza professionale, per poi tornare ai progetti della Dafa in un secondo momento. Ma ho pensato che, dato che alla fine sarei tornato ai progetti della Dafa, non importava se mi fossi unito prima o dopo, o a quale progetto avrei partecipato. Ho anche ricordato quello che il Maestro ci ha insegnato:
“Ogni cosa ha le proprie relazioni causa-effetto, e non esiste per caso.” (“Insegnamento della Fa e risposta alle domande a Guangzhou”, Zhuan Falun Fajie - La spiegazione della Fa dello Zhuan Falun)
Non è stato il Maestro a far sì che questo praticante mi avvicinasse? Le sfide e le tribolazioni che mi mettevano a disagio erano prove che dovevo superare e opportunità per migliorare il mio carattere. Non sarebbero diminuite o scomparse cambiando ambiente, ma si sarebbero solo manifestate in un'altra forma. Dato che non potevo evitare ciò che dovevo affrontare, perché non affrontarlo direttamente? Con questa consapevolezza, alla fine sono tornato a lavorare a tempo pieno nei media.
Quando sono entrato a far parte dei media, sono emerse le sfide che avevo previsto. Molti coetanei e anziani mi hanno domandato perché avessi scelto di lavorare nei media. Anche se le loro domande sembravano indagare sulle mie motivazioni, dal loro tono percepivo una mancanza di comprensione della mia scelta. Alcuni praticanti che lavoravano nei media mi hanno persino chiesto perché non avessi cercato un lavoro normale. All'inizio ho spiegato i motivi che mi avevano spinto a far parte dei media ma quando sempre più persone mi hanno posto domande, ho capito che il problema poteva essere dentro di me.
Ho iniziato a guardarmi dentro. Anche se apparentemente avevo scelto i media e mi ero impegnato a lavorare lì, quando le persone mi chiedevano perché non avessi accettato un lavoro inerente la mia laurea o non avessi cercato un lavoro nell'analisi dei dati con uno stipendio più alto, il mio cuore era ancora turbato e mi chiedevo se avessi fatto la scelta giusta. Era la mia mancanza di fermezza che si manifestava come incomprensione da parte degli altri. Ho iniziato a rafforzare la mia determinazione, credendo fermamente che il percorso che il Maestro aveva preparato per me fosse il migliore. Una volta lasciati andare i miei pensieri confusi, le voci che sollevavano dubbi si sono gradualmente affievolite e alla fine sono scomparse del tutto. Da allora, il mio cuore è rimasto saldo.
Guardare dentro di sé incondizionatamente ed eliminare l'attaccamento al lamentarsi
Una delle mie maggiori preoccupazioni quando sono entrato nel mondo dei media era se sarei stato in grado di guardarmi dentro incondizionatamente in un ambiente di lavoro pieno di colleghi praticanti. Avevo a lungo nutrito l'idea dannosa che superare le prove con i praticanti fosse più difficile che con i non praticanti.
Qualche giorno fa ne ho discusso con un praticante che non vedevo da molto tempo. Gli ho spiegato che trovavo le prove con gli amici praticanti veramente impegnative. Quando affrontavo conflitti con i non praticanti, ero in grado di guardarmi dentro incondizionatamente. Tuttavia, quando sorgevano conflitti con i praticanti, prima guardavo dentro di me, ma subito dopo iniziavo a trovare difetti nell'altra persona. Mi sentivo persino giustificato, pensando: "Siamo tutti praticanti della stessa Dafa, coltiviamo secondo Verità, Compassione e Tolleranza. Come puoi non agire secondo questi principi? Il tuo comportamento è così palesemente non in linea con la Fa!“. Ho esaminato l'altra persona ancora più profondamente di quanto facessi con me stesso. Dopo aver ascoltato le mie lamentele, il praticante mi ha chiesto: “Pensi di guardare dentro di te incondizionatamente?” Ci ho pensato e ho risposto: ”Sì, il mio primo pensiero è quello di guardare dentro di me“. Lui ha immediatamente replicato: “Questo non è guardare dentro di te incondizionatamente. Il tuo guardare dentro di te è condizionato".
Sono rimasto sbalordito. Non ci avevo mai pensato. Il mio cosiddetto guardarmi dentro era basato sul trovare difetti negli altri. Questo rendeva il mio iniziale tentativo di guardarmi dentro superficiale, come se stessi cercando scuse o difendendo me stesso. Questa nozione dannosa alimentava anche un forte attaccamento al lamentarsi, per cui mi lamentavo di questioni grandi e piccole: avevo sviluppato questa abitudine senza nemmeno rendermene conto.
In un altro progetto che ho aiutato a coordinare, una volta mi sono lamentato con un praticante della mancanza di collaborazione di un’altra praticante. Il mio attaccamento al lamentarmi era forte e ho elencato in dettaglio come quella praticante fosse poco collaborativa, tirando fuori anche episodi dell'anno precedente o di anni pima. Anche se sentivo che il mio lamentarmi era sbagliato e che avrei dovuto eliminare questo attaccamento, continuavo a pensare che avevo ragione e non riuscivo a considerare il punto di vista dell'altra persona.
Poco dopo, la praticante di cui mi ero lamentato ha condiviso la sua esperienza di coltivazione durante lo studio di gruppo. Ha spiegato che in quel periodo stava attraversando significative tribolazioni fisiche e mentali, che erano estremamente difficili, mentre sopportava anche la pressione del progetto. Sentendo questo, ho provato un profondo rimorso. Ha attraversato un periodo così difficile, eppure io l'ho fraintesa pensando che non fosse collaborativa e ho avanzato lamentele nei suoi confronti. Non avrei dovuto farlo.
Questa esperienza mi ha anche fatto capire il mio egoismo. Dov'era la mia compassione per questa praticante? Non ho mai considerato il suo punto di vista né pensato alla sua situazione. Come potevo lamentarmi di lei senza conoscere il contesto completo? La sua mancanza di collaborazione era forse dovuta al mio tono troppo energico o alla mia incapacità di considerare le sue circostanze in quel momento?
Da quel momento in poi, ho iniziato a reprimere ed eliminare il mio attaccamento al lamentarmi. Ogni volta che si presentano situazioni simili, penso prima di tutto: forse l'altra persona sta affrontando problemi personali o sta attraversando una difficile prova che potrebbe averle impedito di collaborare prontamente o completare i suoi impegni in tempo. A volte domandavo se stavano affrontando difficoltà o se avevano bisogno del mio aiuto.
Organizzare un gruppo di studio della Fa per giovani praticanti
Mi vergogno ad ammettere che prima di entrare a far parte dei media, leggevo la Fa con due o tre praticanti e non partecipavo allo studio di gruppo dei giovani praticanti. A quel tempo, lo studio della Fa dei giovani praticanti era organizzato da un altro praticante che in seguito si è allontanato da Toronto per un periodo e ha smesso di coordinarlo. Non ho prestato molta attenzione alla situazione dello studio di gruppo dei giovani praticanti. Dopo essere entrato a far parte dei media, la sera studiavo la Fa con i praticanti dei media. A volte controllavo la sala di studio della Fa dei giovani praticanti per vedere se c'era qualcuno, ma notavo che sempre meno persone partecipavano. Sentivo la responsabilità di assumermi nuovamente il compito di organizzare lo studio di gruppo della Fa per i giovani praticanti, per fornire un ambiente di studio stabile a coloro che non potevano studiare faccia a faccia con la famiglia o non erano coinvolti in alcun progetto che prevedesse lo studio di gruppo della Fa.
Inizialmente avevo solo questa idea, ma non ero determinato ad agire. Sapevo che non sarebbe stato facile. Essendo giovani praticanti, alcuni sono impegnati con il lavoro, altri con i progetti, rendendo difficile trovare un orario consono per tutti. Ad esempio, io avevo lo studio della Fa del progetto il martedì e la domenica, lo studio di gruppo della Fa il venerdì e le discussioni sullo studio della Fa dei giovani praticanti il sabato, lasciandomi solo tre giorni per lo studio aggiuntivo della Fa.
Tuttavia, sempre più praticanti giovani e praticanti veterani mi hanno avvicinato, chiedendomi se ci fosse uno studio di gruppo della Fa per i praticanti giovani e se loro o i loro figli potessero partecipare. Alcuni praticanti hanno anche discusso con me della situazione dei praticanti giovani, il che mi ha fatto capire l'urgenza di istituire un gruppo fisso di studio della Fa.
Un giorno sono andato a lavare la mia bottiglia d'acqua in azienda, ma non sono andato al solito bagno e ho camminato fino a una sala pausa lontana dalla mia scrivania. Mentre stavo per andarmene un giovane praticante si è avvicinato e mi ha domandato: “Ti piacerebbe unirti al nostro gruppo di studio della Fa? È con dei giovani, sai”. Gli ho chiesto a che ora fosse e lui mi ha risposto alle 20:30. I miei occhi si sono illuminati e ho risposto: "Saresti disposto a spostarlo alle 21:00? In questo modo, potremmo dedicare quel tempo allo studio della Fa per i giovani praticanti". Lui ha accettato volentieri.
Mentre tornavo alla mia scrivania, il mio cuore batteva forte per l'eccitazione. La mattina presto raramente andavo in quella sala pausa e raramente avevo incontrato quel praticante. Ho capito subito che il Maestro aveva visto il mio desiderio di organizzare un gruppo di studio della Fa, ma aveva notato la mia esitazione, quindi ha usato questo praticante per darmi una spinta. Sono profondamente riconoscente per l'ingegnosa disposizione del Maestro. Quella che sembrava una coincidenza era in realtà un’accurata organizzazione.
Ora, lo studio della Fa dei giovani praticanti è fisso: ogni sera prima studiamo gli insegnamenti del Maestro in tutto il mondo, poi una lezione dello Zhuan Falun .
Oltre a garantire lo studio quotidiano della Fa in gruppo, il sabato sera i giovani praticanti condividono le loro esperienze dopo aver studiato. Prima della conferenza annuale della Fa in Canada, abbiamo organizzato una nostra piccola conferenza. Ci siamo scambiati comprensioni e riflessioni derivanti dalla partecipazione a progetti della Dafa, come l'incontro con proprietari di negozi interessati a Shen Yun mentre affiggevamo manifesti, l'incontro con membri del pubblico nei teatri che volevano conoscere la Dafa, il contatto con persone predestinate agli stand della Dafa che volevano imparare gli esercizi, o l'affrontare resistenze mentre promuovevamo la Dafa nelle università, perseverando nel chiarire la verità. Ascoltando le condivisioni dei giovani praticanti della mia età, ho tratto grande beneficio. Anche se non ho vissuto ciò che gli altri condividono, c'è sempre qualcosa che mi tocca o mi aiuta a vedere i miei attaccamenti, portandomi un senso di improvvisa svolta. Questo ha davvero realizzato quello che il Maestro ha spiegato:
“confrontatevi nello studio e nella coltivazione”, … (“Coltivazione salda”, Hong Yin)
Conclusione
Sulla mia scrivania ho messo un piccolo cartello con la poesia del Maestro “Nessun ostacolo” da Hong Yin II. Ogni volta che devo affrontare prove o sfide difficili nel lavoro o nei progetti, penso:
“…Senza attaccamento alcunoIl sentiero che calpestiamo è naturalmente sgombro” (“Nessun ostacolo”, Hong Yin II)
Mi sono reso conto che i miei attaccamenti erano la causa delle difficoltà. Questo mi ha ricordato di guardare dentro di me incondizionatamente in ogni momento.
Queste sono le mie esperienze di coltivazione durante l'anno passato. A causa del mio limitato livello di comprensione, vi prego gentilmente di segnalarmi qualsiasi cosa non sia in linea con la Fa.
Grazie, Maestro. Grazie, amici e amiche praticanti.
(Articolo selezionato presentato alla Conferenza della Fa del Canada 2025)
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