(Minghui.org) Come praticanti sappiamo che dobbiamo coltivare nella società ordinaria e, anche in prigione, non mi sentivo perseguitata, ero solo in un luogo diverso dove potevo ancora svolgere il mio ruolo e aiutare a salvare le persone.

La prima cella in cui mi hanno portata era una cella provvisoria, le detenute erano tutte molto giovani e mi dispiaceva per loro; lo stato attuale della società è straziante. Quando la guardia mi ha interrogata, ho detto: "Sono determinata a fare tutto il possibile per restituire alla società i principi di Verità, Compassione e Tolleranza". La guardia ha detto: "Tu sei diversa dalle altre praticanti del Falun Gong. Loro parlano solo di come il Falun Gong le abbia fatte guarire, ma tu vuoi che Verità, Compassione e Tolleranza ritornino nella società. Puoi farlo da sola?". Ho risposto: "Anche se una sola persona cambiasse e diventasse gentile, ne sarebbe valsa la pena". Si è commossa e da quel momento mi ha sempre trattata bene. Le detenute della mia cella erano buone con me e mi rispettavano, ho chiarito la verità a tutte loro. Quando ho iniziato a sentire che avevo bisogno di andare in un'altra cella per chiarire la verità ad altre detenute, poco dopo sono stata trasferita.

Quando mi hanno trasferita la guardia ha detto alla detenuta capo della cella di punirmi, perché pensava fossi diversa, e ha ordinato alle altre detenute di non parlarmi e di isolarmi.

In seguito ho saputo dalle detenute che la guardia aveva detto loro di non parlare con me, diceva che il Falun Gong andava contro il governo; ha fatto intendere alle detenute che, se avessero parlato con me, sarebbero finite nei guai. La prigione faceva questo per isolare i praticanti e convincere le detenute a maltrattarci, ma mi sono resa conto che in realtà si trattava di una persecuzione ai danni dei detenuti stessi.

Le detenute mi hanno insultata e non mi permettevano di andare in bagno o di fare la doccia; non potevo mangiare i panini e hanno buttato via i miei vestiti. Dentro di me ero arrabbiata, ma non potevo mostrarlo perché dovevo salvarle comunque. Quando ho chiesto al Maestro come potessi lasciare andare il mio attaccamento al fatto di non essere in grado di sopportare gli insulti, è apparso nella mia mente qualcosa che ha detto:

“La misericordia può dissolvere cielo e terra, portando la primaveraI pensieri retti possono salvare la gente del mondo”(“La Fa rettifica il cosmo”, Hong Yin II)

Quando venivo insultata e diventavo molto emotiva, mi sentivo come se una potente forza maligna volesse strangolarmi e non riuscivo a respirare o mangiare; sentivo addirittura che sarei morta prima di essere stata liberata e mi sono fatta prendere dal panico. Ho cercato di nascondere i miei sentimenti, perché volevo convalidare la Fa e non volevo infangare la Dafa; ho ricordato a me stessa di essere un essere divino, non umano, e che dovevo rinunciare alle emozioni umane; poi ho sentito come se una materia delle dimensioni di un pallone da calcio fosse stata rimossa dal mio stomaco. Sapevo che il Maestro aveva rimosso per me la sostanza cattiva e mi sono sentita leggera e libera, ma non volevo comunque mangiare.

Il giorno dopo mi sono alzata alle 3:00 del mattino e ho fatto il secondo esercizio. Nella mia mente, recitavo ripetutamente la poesia "Non-esistenza" di Hong Yin.

“Vivere senza perseguimenti,morire senza rimpianti;estinti tutti i pensieri sconsiderati,non è difficile coltivare la natura di Budda. “(“Non-esistenza” Hong Yin)

Mentre continuavo a recitare questa poesia, ho sentito come se qualcosa di grande come una moneta veniva rimosso dal mio petto e subito ho voluto mangiare; sapevo che era stato il Maestro ha sopportare il karma per me e ne ero molto grata. Da allora non sono più stata toccata dalle emozioni, sia quando mangiavo, dormivo o praticavo gli esercizi, recitavo la Fa del Maestro nella mia mente.

A poco a poco sono riuscita ad affrontare con calma le prepotenze e una detenuta mi ha detto: "Sei una masochista, io ti tratto molto male, perché tu sei ancora buona con me?". Le ho risposto: "Anche se mi tratti male, nel tuo cuore sei ancora una ragazza gentile", e da quel momento non mi ha più maltrattata, anzi, si è presa cura di me ed è cambiata davvero

C’era un'altra detenuta che spesso mi maltrattava con la quale ero gentile, ma lei non cambiava il suo comportamento. Un giorno il capo detenuta si è arrabbiata molto con lei e nessuno le ha più parlato. Lei si è sentita molto triste e si era nascosta in un angolo e così mi sono avvicinata per confortarla. È stata molto riconoscente e mi ha detto: "Non mi aspettavo che venissi a confortarmi, non farò più cose cattive, farò del bene e quando sarò rilasciata diventerò una brava persona ". Ci sono stati molti casi simili.

Una guardia mi ha chiesto chi mi avesse maltrattata, ho risposto: "Ora non ha più importanza, tutto questo è passato, sono venuta qui per salvare le persone, non per farmi dei nemici o per lamentarmi". Quando mi sono imbattuta in prove di xinxing, la Fa del Maestro è apparsa nella mia mente e mi ha ricordata che avevo la missione di convalidare la Fa e salvare gli esseri senzienti.

Ero la persona più anziana della cella, ma ero anche la più sana, ero ancora in forma e non avevo capelli grigi. Molte detenute avevano febbre e raffreddore, tossivano e prendevano medicine; io ero l'unica che non prendeva medicine e tutte mi invidiavano. La guardia responsabile diceva che ero in ottima salute, non indossavo l'uniforme da prigioniera e non facevo turni di servizio. Mi alzavo alle 3:00 del mattino e praticavo gli esercizi ogni giorno, li facevo anche durante la pausa pranzo in estate; ogni minuto era prezioso per me.

Le detenute e le guardie mi chiedevano se stessi bene, perché non dormivo molto di notte. Rispondevo che non avevo sonno durante il giorno e che stavo bene. Quando è stato il momento di fare un esame fisico, ho detto alla guardia: "Non ho bisogno di un esame. Non ne ho fatti dove ho lavorato e non ho preso nessuna medicina da quando ho iniziato a praticare il Falun Gong. Mi sento in forza e non ho problemi di salute". Ho detto loro che io e i miei familiari non abbiamo contratto la COVID-19 durante la pandemia, hanno visto che ero in buona salute e di buon umore e hanno gradualmente riconosciuto che la Falun Dafa è buona. Quando stavo per essere rilasciata, una detenuta che mi aveva maltrattata mi ha detto: "Ci mancherai quando te ne andrai".

Ogni volta che la mia comprensione della Fa migliorava, il Maestro mi ha aiutata a rimuovere le sostanze cattive dal mio corpo. Non ho sofferto di alcuna sofferenza, finché ho una forte fede nella Dafa, mi elevo gradualmente; ho solo un pensiero nella mia mente, che è quello di convalidare la Fa e salvare gli esseri senzienti. Quando ho pensato a questo, le detenute e le guardie hanno riconosciuto che la Falun Dafa è buona e hanno rispettato noi praticanti.

Gli articoli in cui i coltivatori condividono le loro comprensioni riflettono le loro percezioni in quel momento, in base al proprio stato di coltivazione, e vengono offerti nello spirito di consentire l’elevazione reciproca.