(Minghui.org) Prima di iniziare a praticare il Falun Gong, ero nervosa, timida, incline alla depressione e spesso mi sentivo persa quando affrontavo delle difficoltà.
Nel periodo in cui studiavo, poiché avevo difficoltà a gestire i rapporti con i miei compagni di classe, spesso avevo conflitti, questo mi spingeva a isolarmi. Alcune delle mie più care amiche hanno iniziato ad allontanarsi da me e anche se cercavo di stare in contatto, non sapevo come comportarmi, alla fine mi hanno ignorata.
Questi episodi mi causavano molta angoscia. La verità è che davo importanza al successo, alla ricchezza e alle relazioni, però spesso agivo in modo impulsivo e questo portava alla rottura delle amicizie.
Coltivare la calma
Dopo aver iniziato a praticare la Falun Dafa, mi sono ricordata di qualcosa che il Maestro ha insegnato:
“Quando nasce un conflitto di quel genere, dobbiamo innanzitutto conservare la calma e non adottare lo stesso atteggiamento degli altri.” (Quarta Lezione, Zhuan Falun)
Nel 2000, dopo essere andati a Pechino per fare appello a favore della Falun Dafa, sono stata detenuta illegalmente in un centro di detenzione locale insieme a un’altra dozzina di amici praticanti della mia zona. Qualche giorno dopo, ci siamo rese conto che dovevamo creare un ambiente adatto alla pratica degli esercizi mentre stavamo lì.
Diversi praticanti nella nostra cella hanno iniziato a praticare al mattino. I primi due giorni, le guardie sono venute a fermarci e ci hanno urlato contro, così abbiamo smesso. Alcune praticanti avevano paura e non osavano fare gli esercizi, mentre altre dicevano: “Di cosa dobbiamo aver paura? Facciamoli!”.
Il terzo giorno, ho deciso di alzarmi e praticare anch’io gli esercizi. La guardia carceraria è entrata ma non mi ha urlato contro, e ha detto: “Non praticate”. Ho risposto con calma: “Dobbiamo praticare. Se non urli, noi non faremo rumore, stiamo praticando in silenzio e non disturbiamo nessuno”. Lei ha risposto: “Devo riferirlo”. Ho risposto: “Va bene, ma noi dobbiamo continuare a praticare”. Poi se n’è andata.
Un giorno, il direttore ha convocato alcuni di noi per un colloquio. Gli abbiamo parlato della Falun Dafa e gli abbiamo detto che avremmo continuato a praticare e lui non ci ha sgridati: era la prima volta che sperimentavo il potere di un comportamento calmo e pacifico.
Lavoravo in una fabbrica e a volte venivo incolpata per cose che non avevano nulla a che fare con me o che non erano di mia responsabilità. Questo accadeva spesso, ma io rimanevo sempre calma e composta, senza arrabbiarmi o prenderla sul serio. Anche quando venivo accusata ingiustamente, ridevo e la questione di solito si risolveva.
Tutti sapevano che ero generosa e indulgente e apprezzavano il mio carattere. La maggior parte dei colleghi che ho incontrato ha ritirato la propria adesione al Partito Comunista Cinese (PCC) e alle sue organizzazioni affiliate. Ho gradualmente sviluppato l’abitudine di mantenere la calma di fronte alle difficoltà. Sono grata per gli insegnamenti del Maestro.
Coltivare la gratitudine
Mio marito ha perso sua madre in giovane età. Suo padre aveva un carattere difficile e spesso lo trattava con durezza. La sua famiglia subiva persecuzioni e discriminazioni perché erano proprietari terrieri. Crescendo in un tale ambiente, mio marito ha formato un carattere molto introverso, aveva difficoltà a comunicare ed era incapace di manifestare a me, sua moglie, riguardo e premura.
Eravamo sposati da poco quando mio suocero è venuto a trovarci. A quel tempo avevamo solo una stanza e la sera mio marito mi ha detto di andare a dormire a casa dei miei genitori. Pensavo che mi avrebbe accompagnata, ma appena sono uscita ha sbattuto la porta dietro di me, lasciandomi sola nella notte buia a cercare la strada da sola.
Una volta ho comprato un pollo da cucinare per mio suocero, ma mio marito ha commentato: “È solo perché lo desideri tu e stai usando il nostro ospite come scusa”. In un’altra occasione non sono riuscita a preparare bene i panini al vapore perché avevo aggiunto troppo bicarbonato di sodio e avevo un senso di colpa, perciò gliel’ho detto sperando che mi consolasse, ma lui mi ha umiliata ulteriormente dicendo: “Non sei capace a fare nulla e hai un carattere difficile! C'è una cosa che sai fare bene?”.
Ero profondamente invidiosa di quanto fossero gentili e premurosi gli altri mariti nei confronti delle loro mogli. Tuttavia, mio marito non solo non mi trattava bene, ma spesso mi parlava in modo brusco e sgarbato. Nel corso degli anni, non ho mai percepito calore o affetto da parte sua. Mi sentivo addosso un’angoscia profonda e di solito trattenevo la rabbia dentro di me. Quando mi arrabbiavo, non gli parlavo per giorni, ma lui sembrava che non se ne accorgesse o che non se ne curasse. A volte ero così arrabbiata che mi sentivo esplodere, ma lui si comportava come se nulla fosse. Senza rendermene conto, avevo sviluppato un forte risentimento nei suoi confronti.
Una volta ho raccontato la mia situazione a un’altra praticante, che mi ha detto: “Non biasimarlo, dovresti essergli grata”. In quel periodo la mia coltivazione non era molto solida e il mio desiderio da persona comune di una vita felice era forte, quindi, non riuscivo a provare gratitudine. In seguito, sia io che mio marito abbiamo subito persecuzioni e lui ha perso il lavoro a cui teneva tanto. Man mano che studiava la Fa e praticava la coltivazione, è cambiato notevolmente, è diventato più attento alla sua famiglia e il mio risentimento nei suoi confronti è diminuito in modo considerevole.
Tuttavia, avevamo ancora conflitti e frequenti discussioni; nessuno dei due era disposto a cedere o a scendere a compromessi. C’erano molte piccole cose di mio marito che non riuscivo a tollerare e spesso lo criticavo e mi lamentavo con lui, sperando che cambiasse. Lui diceva: “Lo faccio per il tuo bene”; non ho capito le sue parole per molti anni, aggrappata com’ero alle nozioni che mi ero formata tra le persone comuni.
Tuttavia, negli ultimi anni, finalmente c’è stata una svolta. Studiando la Fa e leggendo gli articoli su Minghui, ho acquisito una comprensione più profonda della Fa. Ora capisco l’origine e la missione dei discepoli della Dafa. Inoltre, ho spesso ricevuto l’illuminazione dal Maestro nei miei sogni e ho finalmente capito che vivere qui sulla Terra non è altro che un soggiorno temporaneo.
Ho imparato a comprendere il principio di guardarsi dentro quando vedo i difetti degli altri. Un giorno mi sono lamentata di nuovo perché mio marito aveva messo in disordine la cucina. Lui ha detto tre volte di seguito: “Te lo sto mostrando!”. Sono rimasta scioccata e ho capito che era una predisposizione del Maestro. Mio marito era lì per aiutarmi a coltivare e migliorare me stessa.
Possiamo coltivare in qualsiasi ambiente. Finalmente ho capito il principio di coltivare me stessa nelle piccole cose: sono grata al Maestro per avermi aiutata a progredire e guidata pazientemente. In seguito ho compreso che è importante partire dal punto giusto per coltivarsi: devo voler migliorare me stessa per coltivare e conseguire l’illuminazione. Quando raggiungerò veramente l’illuminazione, sarò sinceramente grata agli altri.
Da quel momento in poi, non ho più provato risentimento verso mio marito. In passato lasciava sempre le scarpe all’ingresso, che in quel modo bloccavano la porta del bagno. Trovavo quest’abitudine sempre fastidiosa e dentro di me ero risentita. Ora, quando capita mi chino, le prendo e le metto sulla scarpiera, e tra me dico: “Grazie per avermi dato l’opportunità di cambiare il modo in cui affronto le cose”.
Sono grata al Maestro per aver permesso ai suoi discepoli di coltivare e migliorare anche attraverso le piccole cose che possono temprare il nostro carattere, eliminare il karma e migliorare la nostra natura. In passato, quando mio marito mi parlava in modo sgarbato, mi sentivo ferita. Ora penso che se ho offeso così tanto gli altri, ci deve essere qualcosa che devo migliorare, quindi ora qualunque problema si presenti, non appena provo risentimento o rabbia, cambio immediatamente i miei pensieri e dico: “Grazie per l’aiuto che mi dai a coltivare”.
Rimuovere il risentimento
A causa della persecuzione subita dalla mia famiglia da parte del Partito Comunista Cinese, e a seguito del pesante trauma psicologico che ho subito, sono entrata in uno stato depressivo che si è protratto per molto tempo. Provavo ancora risentimento ogni volta che pensavo alla polizia, che anni fa, mi aveva arrestata e perseguitata.
Sebbene sapessi che era sbagliato, per molto tempo non sono riuscita a liberarmene e a volte riaffiorava inaspettatamente nei miei pensieri.
Alla fine, ho capito che questa emozione dimostrava una mancanza di compassione. Era colpa mia che non mi ero coltivata abbastanza bene. Non solo non ero riuscita a salvare gli agenti, ma avevo anche contribuito a fargli commettere dei crimini.
Forse li ho danneggiati in una vita precedente e ho un debito nei loro confronti. In quanto coltivatore, devo migliorare me stessa in modo da poterli salvare. Con questa chiarezza di pensiero, non provo più alcun odio nei confronti della polizia.
Questa è la mia comprensione al mio attuale livello; vi prego gentilmente di segnalarmi qualsiasi cosa non sia in linea con la Fa.
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