(Minghui.org) Il 24 agosto scorso, i praticanti della Falun Dafa hanno organizzato una marcia nel centro di Vancouver per richiamare l'attenzione a contribuire a porre fine alla persecuzione da parte del Partito Comunista Cinese (PCC), che perdura da 26 anni. Si sono inoltre congratulati con gli oltre 450 milioni di persone che hanno lasciato il PCC e le sue organizzazioni affiliate. Molti si sono detti addolorati per le atrocità del PCC e indignati per la sua repressione transnazionale. Hanno espresso il loro sostegno agli sforzi dei praticanti per denunciare la persecuzione. Alcuni cinesi hanno anche lasciato le organizzazioni del PCC durante l'evento.
La marcia a Vancouver, in Canada, celebra i 450 milioni di cinesi che si sono dimessi dal PCC
Quel giorno a Vancouver il sole splendeva alto nel cielo, e scortata dalle auto della polizia, la marcia è partita dalla piazza sud della Vancouver Art Gallery alle 11:00. Accompagnata dalla musica della Tian Guo Marching Band e da vari striscioni, il corteo ha attraversato lentamente le affollate strade della città, passando per Canada Place, il Five Sails Hotel, il Gastown Steam Clock, la Waterfront Station e altri famosi monumenti.
Molte persone hanno scattato foto e registrato video. Alcuni, quando hanno visto gli striscioni con la scritta “Disintegrare il PCC, fermare la repressione transnazionale del Falun Gong da parte del PCC”, hanno alzato il pollice in segno di condivisione e saluto e applaudito il corteo dei praticanti. Alcuni turisti hanno detto che tale persecuzione è una vergogna e che la sua repressione transnazionale deve cessare subito.
I praticanti che marciano a Vancouver
Una donna di Shanghai ha assistito alla marcia, e nel momento in cui un giornalista l'ha salutata, si è coperta la bocca, con le lacrime agli occhi. Dopo qualche minuto si è ripresa e con calma la donna ha riferito il suo inevitabile turbamento dopo aver letto attentamente i messaggi su ogni striscione, che recitavano: “Il Partito Comunista Cinese ha ucciso 80 milioni di cinesi”, “Cina: basta con gli omicidi per gli organi”, “Il PCC = Violenza + Menzogne” e “La persecuzione finirà quando finirà il PCC”.
Ha chiamato il marito, che non capiva il motivo del suo pianto. “Ti manderò le foto e capirai”, ha detto poco prima di inviargli le foto degli striscioni.
Dopo aver appreso del prelievo forzato di organi approvato dalle autorità comuniste cinesi, che prende di mira i praticanti della Falun Dafa, e mette in luce la vera natura del PCC, la donna, ha utilizzato uno pseudonimo per ritirarsi dai Giovani Pionieri e dalla Lega della Gioventù, a cui aveva aderito.
Anche la signora Hsu di Taiwan ha assistito alla marcia, ed era felice di vederla in tutta la sua magnificenza, ma, allo stesso tempo, è rimasta anche stupefatta dalla aggressività del PCC. La donna ha spiegato come è venuta a conoscenza della persecuzione dei praticanti del Falun Gong in Cina, in quanto aveva visitato in precedenza un sito web dedicato ai trapianti di organi umani. Ha affermato che il prelievo forzato di organi da persone ancora in vita è orribile e dovrebbe essere fermato.
Hongkonghese: il PCC è una banda enorme, un gruppo dedito ad attività illegali
Il signor Wu, di Hong Kong, ha descritto quanto è ampia la sua consapevolezza in merito alla brutalità del PCC durante il suo soggiorno a Hong Kong: “Le persone meritano la libertà, ma ora Hong Kong ne è priva, ed è davvero tragico perderla in così pochi anni; dopo il ‘Movimento degli Ombrelli’ del 2014, la libertà è scomparsa in un istante”.
“Il PCC è un’entità raccapricciante che non garantisce alle persone le libertà più elementari, la democrazia e nemmeno i diritti umani più fondamentali. I governanti non hanno mai avuto il consenso del popolo, il che significa che non sono stati eletti”. Ha affermato inoltre che il PCC vuole solo mantenere il potere e non rispetta i diritti umani. “È una gang malavitosa, una banda enorme che suscita un senso di orrore”. Ha aggiunto che suo padre era un rappresentante politico sotto copertura, prima che il PCC prendesse il potere, e che la sua famiglia fu in seguito perseguitata.
Turista americano: questa persecuzione è una vergogna
Mary e Chuck dall'Indiana, Stati Uniti
Mary e Chuck dall'Indiana si sono fermati e hanno osservato il corteo mentre passeggiavano per il centro di Vancouver.
Mary ha detto: “Penso che l'evento sia grandioso. la musica è bellissima e la gente è affabile. Ci hanno presentato la particolarità dell’evento e aiutato a scattare delle foto, e tutto era magico”. Chuck ha detto: “Pensiamo che sia vergognoso che il PCC abbia abusato del suo potere per lanciare questa persecuzione, ed è deplorevole che continui ad accadere”.
Pastore americano: la repressione transnazionale deve finire
Ken, un pastore del sud-est degli Stati Uniti, ha dichiarato: “La repressione transnazionale è contraria a qualsiasi ordinamento giuridico vigente. Se qualcuno arriva in Canada, ad esempio da Pechino, e la sua vita viene minacciata e ostacolata dal PCC, penso che le autorità di Pechino abbiano superato ogni limite. Tutto questo ci fa capire quanto i praticanti del Falun Gong abbiano bisogno della protezione internazionale, e al contempo è necessario ribadire la libertà religiosa”.
Tuttavia, ha riferito che la prevaricazione internazionale da parte del regime comunista cinese è una realtà nuova che non aveva mai sentito, e che la notizia non era apparsa in nessun notiziario nazionale o locale. Ha aggiunto: “È importane conoscere questi aspetti internazionali, e siate certi che condivideremo questa informazione”.
Come americano, ha detto che se il PCC lo minacciasse, “avrei paura e mi preoccuperei per la mia famiglia, e per questo dovremmo protestare pacificamente, come fanno i praticanti per sensibilizzare l'opinione pubblica. Ebbene, la nostra priorità è resistere e rendere di pubblico dominio le minacce del PCC”.
Riguardo ai 450 milioni di cinesi che hanno deciso di ritirarsi dal PCC e dalle sue organizzazioni affiliate, ha detto: “Sì, questo è un valore aggiunto, in quanto le organizzazioni del PCC seguono perdutamente i dettami del regime comunista”.
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