(Minghui.org) La signora Jiao Lili è stata processata un anno dopo l’arresto e condannata a otto anni di carcere per la sua fede nel Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese.
Nel settembre 2014 la polizia ha arrestato la donna all’interno della sua residenza nella città di Lanzhou. Nell'ottobre 2015 è stata condannata dalla corte distrettuale di Chengguan e nel maggio 2016 portata alla prigione femminile del Gansu, dove le autorità l’hanno violentata nel tentativo di costringerla a rinunciare alla sua fede.
Dentro la struttura le guardie hanno istigato altre detenute a controllarla per tutto il giorno. L’hanno costretta ad accovacciarsi per lunghi periodi e se si muoveva anche solo leggermente veniva picchiata. In conseguenza di questa tortura le sue gambe si sono gonfiate seriamente e quando in una circostanza non è riuscita più a stare accovacciata, una guardia l'ha ustionata con un bastone elettrico, causandole gravi bruciature alla vita. La polizia ha ordinato ad altre prigioniere di cercare di costringerla ogni giorno a scrivere un “rapporto del proprio pensiero” nel quale doveva biasimare il Falun Gong.
Un giorno nel corso del primo semestre del 2017 la praticante è caduta dal letto priva di sensi e completamente logora dalla tortura. Dopo che è rinvenuta ha perso la vista per un po’ di tempo e metà del suo viso era pieno di lividi. Aveva bisogno di aiuto nello svolgere le normali attività quotidiane, compreso per andare al bagno. Tuttavia la tortura è continuata.
Le guardie hanno istigato le prigioniere a torturarla e convincerla a rivelare i nomi di altri praticanti, promettendo loro in caso di successo una riduzione della pena.
Persecuzione precedente
Da quando nel 1999 è iniziata la persecuzione del Falun Gong, Jiao è stata arrestata e detenuta molte volte. La prima è stata nel mese di aprile del 2000, quando è stata torturata in un campo di lavoro forzato per oltre un anno. Nel novembre 2011 è stata condannata a cinque anni di carcere dopo l’arresto, per aver appeso degli striscioni del Falun Gong. Nella prigione femminile del Gansu è stata picchiata, ustionata con i bastoni elettrici e costretta a lavorare come una schiava.
Nel 2010 è stata arrestata e torturata per trentasei giorni. La polizia ha cercato di rinchiuderla in un campo di lavoro forzato per un anno, ma la struttura ha rifiutato di ammetterla a causa delle sue cattive condizioni di salute ed è stata quindi rilasciata.
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Categoria: Resoconti della persecuzione