(Minghui.org) Liu Xiaoxiong nato a Jinzhou, si è trasferito a Dalian dopo aver trovato un nuovo lavoro come ingegnere informatico. In seguito, dopo aver ricevuto una chiamata dalla polizia che lo invitava a richiedere un permesso di soggiorno temporaneo, il 25 luglio 2018 ha richiesto una mezza giornata libera per recarsi in caserma, dove è stato arrestato e gli hanno confiscato il cellulare.

È stato riportato che la polizia aveva preso di mira il trentaduenne per aver pubblicato informazioni riguardanti il Falun Gong sulle piattaforme di social media QQ e WeChat. Il 15 ottobre il suo caso è stato presentato alla Procura e ora è in attesa del processo; gli agenti hanno inoltre minacciato i suoi genitori, dicendo che avrebbero potuto condannarlo a diversi anni di prigione.

Il Falun Gong o Falun Dafa, è una disciplina per corpo e mente perseguitata dal regime comunista dal 1999. A causa della severa censura sulla libertà di parola in Cina, molti praticanti si sono rivolti ai social media per diffondere informazione sulla persecuzione.

Il giorno dopo l'arresto, il praticante è stato trasferito al centro di detenzione di Dalian, dove tuttora si trova; successivamente la polizia ha saccheggiato la sua casa ben due volte confiscandogli il computer e i libri del Falun Gong. Quando i suoi genitori hanno appreso la notizia, hanno viaggiato di notte per 386 km, da Jinzhou fino alla Stazione di Polizia di Dalian per chiedere il rilascio del loro figlio.

Una volta sul posto, dopo essere stati lasciati ad attendere nella sala di ricevimento dall'1:00 di notte alle 8:00 di mattina, l'ufficiale che li ha ricevuti si è rifiutato di rivelare i nomi e le informazioni di contatto degli agenti incaricati del caso. Poiché non gli erano consentite le visite dei familiari, quando i suoi genitori non volevano andarsene e hanno insistito perché Liu fosse rilasciato, gli agenti li hanno anche filmati.

Dopo che il 23 agosto l'Ufficio di Pubblica Sicurezza ha approvato l'arresto, e il 15 ottobre la polizia ha inoltrato il caso alla Procura di Dalian. Il procuratore Zhou Daming inizialmente ha tentato d'impedire all'avvocato di Liu di revisionare il documento del caso, ma ha poi ceduto dopo l'insistenza dello stesso.

Per una prassi richiesta dalla legge cinese, il 28 ottobre l'avvocato ha poi spedito per posta alla procura la sua opinione legale di non raccomandare l'accusa contro il suo cliente prima che venga presentata l'accusa formale. Tuttavia il procuratore Zhou si è rifiutato di incontrarlo negando di aver ricevuto il documento, anche se in realtà il sistema di tracciabilità delle consegne indicava che era stato consegnato e firmato dal destinatario.